Palazzo Barberini, nuova veste antica bellezza

Palazzo Barberini, nuova veste antica bellezza

Dai Primitivi a Filippo Lippi: il nuovo allestimento di Palazzo Barberini” segna e celebra la conclusione del progetto di riallestimento che ha ridisegnato le Gallerie Nazionali di Arte Antica, nella storica sede di via delle Quattro Fontane. Un percorso iniziato nel 2019 con l’ala sud e le sale dedicate al Settecento e terminato oggi con il piano terra.

“Dai Primitivi a Filippo Lippi: il nuovo allestimento di Palazzo Barberini”,
alcune delle opere della collezione nelle sale appena rinnovate al piano terra del museo

Dalla numero 1 alla numero 11. Questi i riferimenti degli ambienti che per ultimi sono stati oggetto di cambiamenti in uno dei simboli culturali di Roma, Le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Palazzo Barberini. Una nuova estetica finalizzata ad una migliore fruizione da parte del pubblico di un luogo che non nacque per essere un museo, ma la casa di una delle famiglie aristocratiche più celebri della storia romana. “Abbiamo inventato un museo che non c’era” sottolinea infatti la direttrice Flaminia Gennari Santori. “Un luogo dove il nostro pubblico riflette e continua a tornare perché sa che troverà sempre spunti nuovi”.

Le sale di cui parliamo si trovano al piano terra e accolgono 50 opere comprese tra il medioevo e l’inizio del XVI secolo. Dalla Madonna Advocata risalente alla fine del XII secolo, l’opera più antica del museo, fino alla Madonna di Tarquinia e all’Annunciazione Hertz di Filippo Lippi. I capolavori sono disposti in modo tale da stimolare nel pubblico la voglia di esplorare i diversi livelli di lettura e gli intrecci tra storie e personaggi, stili e culture. In un dialogo tra epoche che non si interrompe mai e che assume i contorni di un racconto sempre diverso, da vivere immergendosi in un’atmosfera senza tempo, creata dal fascino dell’arte.

Si accede al percorso dalla nuova Sala Orientamento, in cui il visitatore è accolto da una timeline lungo le pareti con le tappe storiche fondamentali che hanno caratterizzato la vita del palazzo. Al centro un tavolo multimediale per approfondire ogni argomento relativo al museo e alle opere in esso custodite e a cui possono accedere contemporaneamente fino a 5 persone. Le sale 2 e 3 si trovano poi sulla destra, con opere comprese tra la fine dell’ XI secolo e la prima metà del XIV. Giunti alla sala delle Colonne, la numero 5, si torna indietro e si procede alla sinistra dell’ingresso, fino agli spazi 10 e 11 dedicati alla produzione artistica tra Quattro e Cinquecento sul versante adriatico della pittura italiana.

Rinnovamento nel rispetto della propria storia e della bellezza di capolavori immortali quindi. Uno sguardo nuovo che preserva un’anima antica. Palazzo Barberini attende i visitatori come sempre, solo più splendido che mai. 

About Marco Bombagi

Laurea Magistrale in Scienze Politiche con indirizzo sociale e del lavoro conseguita nel giugno 2006. Praticante giornalista presso "Lumsa News" ( scuola di giornalismo dell'università Lumsa) da ottobre 2007 a ottobre 2009. Giornalista professionista dal 19 gennaio 2010. Autore del romanzo "La Valle di Erec" edito da Progetto Cultura