Roma riscopre la grande tomba dalle molte vite

Roma riscopre la grande tomba dalle molte vite

Il primo marzo, dopo anni di lavori, riapre al pubblico il Mausoleo di Augusto, il più grande monumento funebre circolare pervenuto del mondo antico. La maestosa struttura, 90 metri di diametro e 45 di altezza, era stata chiusa nel 2007 per iniziare le indagini archeologiche preliminari al recupero e al restauro da parte di Roma Capitale e Fondazione Tim. L’edificio nel corso dei secoli ha attraversato incredibili vicissitudini e indossato molteplici vesti. Da fortezza a giardino all’italiana e auditorium. E persino arena per tori. Visite possibili solo prenotandosi su mausoleodiaugusto.it

Uno dei più importanti monumenti di Roma antica, con i suoi 90 metri di diametro e 45 di altezza, riemerge dalle pieghe del tempo per accogliere nuovamente i visitatori dopo anni di chiusure. Dal 1° marzo, con l’anteprima stampa, il Mausoleo di Augusto riapre al pubblico. Era stato chiuso nel 2007 per lasciar spazio a tecnici, studiosi e macchinari. Era l’inizio di un lungo iter, promosso da Roma Capitale e Fondazione Tim, che si è concluso in questi giorni.

Quando termineranno i lavori anche nella piazza antistante alla struttura, la città avrà a disposizione un grande spazio totalmente pedonalizzato da dedicare a socialità, cultura ed incontro. Il sito potrà essere visitato prenotandosi su mausoleodiaugusto.it , ma fino al 22 aprile la disponibilità di posti è da tempo esaurita. Si può provare per il periodo 22 aprile – 30 giugno.

La Capitale riabbraccia uno dei suoi luoghi simbolo, dal fascino dei secoli e dalle mille vite. Dal 28 a.c. infatti, quando venne realizzato da Ottaviano dopo la vittoria di Azio, questo luogo concepito come sepolcro dinastico, funzione che mantenne per oltre un secolo, ebbe diverse trasformazioni. Già in età altomedievale iniziarono le spoliazioni di materiale, fino al XII secolo quando la potente famiglia dei Colonna ne fece una fortezza.

Successivamente un lungo periodo in cui l’ex sepolcro venne sfruttato come cava. Per giungere al Rinascimento, quando i Soderini lo trasformarono in giardino all’italiana. Nel ‘700 addirittura comparvero i tori quando il Mausoleo per un breve lasso di tempo fu arena. Infine, nell’ 800, quella che nacque tomba imperiale si fece auditorium ospitando fino a 3 mila spettatori.

I ricordi di infinite storie avvolgono questo luogo romanzesco nel cuore del Campo Marzio. Un vero mosaico di epoche e destini il cui fascino potrà finalmente stupire anche i visitatori di oggi, come accadeva tanti secoli fa.

About Marco Bombagi

Laurea Magistrale in Scienze Politiche con indirizzo sociale e del lavoro conseguita nel giugno 2006. Praticante giornalista presso "Lumsa News" ( scuola di giornalismo dell'università Lumsa) da ottobre 2007 a ottobre 2009. Giornalista professionista dal 19 gennaio 2010. Autore del romanzo "La Valle di Erec" edito da Progetto Cultura