Collezionismo e poesia, storie di naufragi e innamoramenti

Collezionismo e poesia, storie di naufragi e innamoramenti

La ricerca di reliquie culturali perdute diviene avventura e vera missione di recupero di intere esistenze, sparse talvolta caoticamente in mercatini e bancarelle. Giuseppe Garrera, storico dell’arte, musicologo e autore racconta e si racconta in una conferenza sul mondo degli archivi privati e del collezionismo. Iniziativa organizzata il 14 settembre dalla biblioteca Elio Pagliarani, a cura di Cetta Petrollo e Lia Pagliarani, in occasione della ripresa delle attività di diffusione e ricerca.

Giuseppe Garrera


Indagare tra maree di oggetti accumulati spesso alla rinfusa, guidati dalla passione per la cultura e dalla voglia di ricordare autori e vicissitudini, capolavori dimenticati e vite perdute.
Con Giuseppe Garrera, storico, musicologo e soprattutto, considerata la materia trattata, collezionista appassionato, il 14 settembre riprendono le attività di diffusione e ricerca della biblioteca Elio Pagliarani.

Un’interessante conferenza on-line sul mondo magico e folle, come solo i grandi amori sanno essere, degli archivi privati e del collezionismo. “Il collezionismo è innamoramento, ricerca dei fragmenta. Di storie sommerse, trascurate”. Garrera delinea il profilo di un universo composto di oggetti dall’aura magnetica e irresistibile. “È raccolta, caccia, operazione di archeologia del presente, per recuperare i pezzi di un corpo, di un’esistenza spirituale”. Che rischia di essere perduta irrimediabilmente, come in un naufragio, senza l’intervento dei soccorritori della memoria.

Per questo c’è un rapporto strettissimo con la poesia. Che è spesso “disastrata, un campo abbandonato”. Così il collezionista vede il verso negli oggetti trascurati e marginali. “Il corpo stesso della poesia. Come se ogni grande poeta dovesse vivere la clandestinità, la guerriglia culturale. Al di fuori dei grandi circoli di letterati, sofferente”. Analogamente il collezionismo è spesso dispersione, naufragio. Case e stanze svuotate e riversate caoticamente. E quando queste case e queste stanze appartengono ad intellettuali la perdita può essere drammatica e inquantificabile. 

Così l’appassionato diviene archeologo e investigatore “per mettere insieme nuovamente il tesoro delle carte dell’intellettuale”. La libreria di un autore può essere un corpo amputato che ha perso molto di sè. E recuperare quelle membra smarrite non è facile. Serve innamoramento per le cose dimenticate e per gli spiriti inquieti che vivono in esse. Per le parole e le figure, l’anima che vuole sopravvivere ai disastri del tempo. 

About Marco Bombagi

Laurea Magistrale in Scienze Politiche con indirizzo sociale e del lavoro conseguita nel giugno 2006. Praticante giornalista presso "Lumsa News" ( scuola di giornalismo dell'università Lumsa) da ottobre 2007 a ottobre 2009. Giornalista professionista dal 19 gennaio 2010. Autore del romanzo "La Valle di Erec" edito da Progetto Cultura