Il Settimo Senso di Moana Pozzi e i suoi osceni tramonti

Il Settimo Senso di Moana Pozzi e i suoi osceni tramonti

Ha debuttato ieri, 19 gennaio, presso il Teatro Parioli di Roma, “Settimo Senso – Moana Pozzi” di Ruggero Cappuccio, regia, disegno luci e scene di Nadia Baldi, in scena Euridice Axen nei panni di Moana Pozzi. Musiche a cura di Ivo Parlati, costumi a cura di Carlo Poggioli. Lo spettacolo, che aveva debuttato al Napoli Teatro Festival nel 2020, sarà in scena a Roma al Teatro Parioli fino al 22 gennaio.

Le luci si accendono tiepide e delicate su un trono ricoperto di tulle rosso, da questa soffice nuvola, spunta una testa biondissima e un seno talmente fermo che sembra fatto di plastica. Moana Pozzi, interpretata con straordinaria delicatezza da Euridice Axen, ci accoglie canticchiando con voce flebile e sensuale “Sere d’estate” di Zucchero partendo proprio dal verso: “che belle scene, di lei che viene, da lune piene …”. Così il pubblico si prepara a farsi cullare dalla rassicurante immagine della donna oggetto e della bionda senza cervello a cui la società patriarcale e maschilista ci ha abituati. Ma il canto seducente di Moana lascia il posto alla musica di Ivo Parlati che ci devia verso qualcosa di più misterioso e concreto. Musica usata sapientemente dal disegno registico di Nadia Baldi che opera per contrasti tutt’altro che stereotipati.

Il disegno luci e le scene, curate sempre dalla Baldi, sono ben connesse alla regia nei vedo non vedo e nel gioco di ombre che fanno evolvere Moana in un essere umano di carne e sangue e non di rigida plastica. L’attrice inizia a parlare con uno scrittore o giornalista immaginario di pornografia ma applicata agli ambiti più disparati: al potere, alla politica, alla menzogna e così via. Moana ha un solo interlocutore eppure il pubblico si sente coinvolto, si sente tirato in ballo ad ogni sua affermazione. La drammaturgia di Ruggero Cappuccio fa diventare l’uditorio mosca, che si fa ingannare da una tela di osceni tramonti, e Moana ragno, che ci seduce e ci sussurra che spogliarsi dei pregiudizi è bene, che far cadere i veli dell’ipocrisia e dei finti moralismi che la società ha intessuto con tanta fatica è giusto e necessario. Ultimo, ma non per ultimo, Moana si muove leggera sul palco cinta da un vestito di rosso tulle, a cura di Carlo Poggioli, che contribuisce a farci percepire la leggerezza del personaggio ma non la superficialità, che sembra essere stato scelto proprio dalla vera Moana e che ce la fa apparire ancor più vera, ancor più viva.

In conclusione, in questa sede, dovrei svelare qual è il Settimo Senso di cui parla lo spettacolo ma non lo farò perché la sede giusta per farlo è il Teatro Parioli fino a domenica 22 gennaio.

 

About Olimpia Ferrara