Mummenschanz: non il solito teatro

Mummenschanz: non il solito teatro

Se, pensando a uno spettacolo teatrale, le prime cose che vi vengono in mente sono attori che declamano copioni con voce impostata, scenografie accurate e musica di sottofondo, i Mummenschanz stravolgeranno tutte le vostre aspettative. Su uno sfondo completamente nero, in un silenzio profondo rotto soltanto dai pochi suoni prodotti dagli attori, si svolge un viaggio quasi onirico, che dal 31 gennaio al 5 febbraio potete apprezzare a Roma, al Teatro Olimpico.

Floriana Frassetto, regista e direttrice artistica nonché una dei fondatori, sale sul palco insieme a Tess Burla, Sarah Lerch, David Labanca e Manuel Schunter per una tournée celebrativa prodotta da Marc Reinhardt, iniziando proprio dall’Accademia Filarmonica Romana. Questa storica compagnia, conosciuta anche come Les musiciens du silence, compie infatti ben 50 anni di una carriera artistica costellata di grandi successi, e dopo mezzo secolo non smette di sorprendere.

Proprio l’elemento sorpresa è il leitmotiv di tutto lo spettacolo; lo spettatore si trova per tutto il tempo a sgranare gli occhi: non conta la sua età, né la sua provenienza culturale, perché i Mummenschanz mettono d’accordo tutti, accomunando i componenti del pubblico nel divertimento e nello stupore.

Alcuni sketch coinvolgono il pubblico in un’interazione giocosa, altri mantengono lo sguardo incollato al palcoscenico dove si muovono giganti d’aria, fiamme tremolanti, meduse e banchi di pesci luccicanti, linee che si inseguono e trasformano componendo ora un serpente, ora una figura danzante.

Gli attori sono senza volto, senza nome, senza voce fino alla fine, non è facile capire neppure quanti siano o se siano uomini o donne. Eppure comunicano con un’espressività intensissima; le tecniche classiche del mimo, rivisitate, si arricchiscono di forme, colori, costumi che spaziano dal minimalista al grandioso e che riescono a trasformarsi più volte, scatenando risate e applausi. Il linguaggio corporeo impeccabile dei performers sembra quasi essere al servizio della maschera indossata, piuttosto che il contrario, tanto da indurre a chiedersi più quale sarà la prossima maschera che quale sia il vero volto dell’attore.

Al brillante successo di questo spettacolo contribuisce una sapiente scelta nell’alternanza degli sketch: si susseguono infatti teatrini comici e metafore più profonde che spiazzano emergendo in tutta la loro potenza dallo sfondo nero grazie a un eccellente uso delle luci da parte di Eric Sauge.

Questa tournée italiana dei Mummenschanz è, insomma, assolutamente imperdibile. Dopo la tappa romana, proseguirà nelle città di Verona, Pordenone, Milano, Salerno e Como. Non capita tutti i giorni di assistere a una vera performance di arte scenica dove i protagonisti sono la fantasia e l’interpretazione soggettiva: preparatevi a tornare bambini, a ridere e a sognare.

 

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