Un indiano romano nel tempio liberty in pericolo

Un indiano romano nel tempio liberty in pericolo

La comicità semplice e genuina di Rodolfo Laganà al Salone Margherita con “Toro Sedato”. Dal 15 febbraio al 18 marzo, in uno dei teatri più suggestivi e romantici della Capitale che nonostante i successi rischia di essere venduto, il popolare artista veste i panni di un nativo americano piuttosto atipico nella sua romanità.

Panoramica del Salone Margherita, gioiello del liberty europeo nel centro di Roma. La struttura che dal 15 febbraio al 18 marzo ospita lo spettacolo “Toro sedato” con Rodolfò Laganà, rischia di chiudere.

 

Andiamo a vedere Rodolfo Laganà, per ridere e salvare il Salone Margherita dalla vendita e dalla chiusura. Dal 15 febbraio al 18 marzo nel gioiello liberty a due passi da Piazza di Spagna infatti, il famoso comico romano è “Toro Sedato”, eccentrico indiano capitolino imparentato molto alla lontana con le più celebri tribù nordamericane. Novello Nando Mericoni versione Sioux, Laganà affronta un monologo che strappa risate senza troppi pensieri. Di gusto e di pancia.

Piccoli grandi vizi del cittadino romano medio che tende da sempre a fa l’indiano, ossia a far finta di non capire anche e soprattutto quando ha capito benissimo. Battute che suscitano risate di cui, talvolta, la platea non dovrebbe andare troppo fiera. Ad esempio quelle che scattano sulla raccolta differenziata dei rifiuti “che si fa solo se c’è qualcuno attorno che guarda”. In una città in cui tutti, anche quelli in platea, si lamentano della sporcizia per strada causata spesso proprio da chi quella raccolta non la fa, quest’atteggiamento non è un monumento alla coerenza.

Laganà è un leone da palcoscenico e conosce il proprio pubblico. Gli applausi dimostrano che esperienza e bravura danno risultati e non tutti i contesti sono adatti alle battaglie civiche. O forse sì. Perché il Salone Margherita, autentica perla del liberty europeo, tempio del varietà e della satira italiana, rischia di chiudere. Da poco infatti, uno dei rari teatri italiani in piena attività è stato messo in vendita dalla Banca d’Italia, e vi sono serie possibilità che la struttura venga lasciata dapprima cadere in rovina e poi essere trasformata in un centro commerciale di lusso. 

Molte personalità del mondo della cultura si sono mobilitate per evitare questo destino alla Sala nata nel 1898, che nel corso dei decenni ha visto esibisi i più grandi di sempre: Da Lina Cavalieri a Ettore Petrolini, fino a Filippo Tommaso Marinetti, Totò e Aldo Fabrizi. Insomma, andare a vedere spettacoli al Salone Margherita quindi, non solo fa bene allo spirito ma anche alla coscienza. Un ottimo motivo per abbandonarsi all’ironia di Rodolfo Laganà e del suo Toro Sedato, ovvero ridere aiutando una causa giusta. Stavolta non facciamo gli indiani.

About Marco Bombagi

Laurea Magistrale in Scienze Politiche con indirizzo sociale e del lavoro conseguita nel giugno 2006. Praticante giornalista presso "Lumsa News" ( scuola di giornalismo dell'università Lumsa) da ottobre 2007 a ottobre 2009. Giornalista professionista dal 19 gennaio 2010. Autore del romanzo "La Valle di Erec" edito da Progetto Cultura