Art Bonus: tutta un’altra cultura?

Art Bonus: tutta un’altra cultura?

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Firmato il Decreto Legge. Tutto pronto per cominciare…

E’ scattato solo pochi giorni, con la firma del Decreto Legge 31 maggio 2014 ArtBonus da parte del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il nuovo input alla valorizzazione e migliore fruizione delle bellezze monumentali, architettoniche ed archeologiche italiane. Tanti i provvedimenti messi in atto, volti a favorire un maggiore sviluppo, l’accrescimento e la massima diffusione della cultura.

Una delle decisioni che ha fatto più clamore, all’indomani della velocissima firma al Decreto, quella sulla nuova tariffazione museale. Già dal primo giorno del prossimo mese infatti cambieranno alcune cose nell’accesso alle strutture: se tornano a pagare gli over 65, la cultura strizza un occhio ai giovani con tariffe ridotte per i ragazzi tra i 18 ed i 25 anni. Fino alla maggiore età invece ingresso gratuito. “Ho deciso di mettere mano al sistema tariffario per renderlo più equo e in linea con quanto avviene negli altri paesi Ue” dichiara il Ministro. Ma il costo del biglietto non è tutto. Rivoluzione, come dice Franceschini, anche sugli orari: ogni venerdì tutti i musei restano aperti fino alle 22.00; nasce la domenica del museo, che vede la visita gratuita degli spazi culturali ogni prima domenica del mese; raddoppia l’appuntamento delle notti al museo con ingesso ad 1 euro.

“Il Decreto ArtBonus rappresenta un’autentica rivoluzione nell’ambito della cultura e del turismo e introduce strumenti concreti ed operativi per sostenere il settore culturale e rilanciare il settore turistico” afferma Dario Franceschini. Ebbene in effetti tante le questioni toccate, e ancora oggi difficili da gestire. Dal credito d’imposta del 65% a favore del mecenatismo culturale, al Grande Progetto Pompei, volto a semplificare le procedure per gli interventi urgenti da realizzare sul sito; dalle misure per la riassegnazione degli spazi della Reggia di Caserta, agli incentivi per i progetti dedicati alle periferie urbane. E ancora cinema, fondazioni lirico-sinfoniche, occupazione giovanile in ambito culturale, mobilità turistica.

Finalmente, è il caso di dire, qualcosa si muove. Sarà da vedere l’effettivo percorso che tali decisioni seguiranno, e quanto i soggetti interessati avranno la capacità di gestire con correttezza e impegno le opportunità espresse nel Decreto. Di sicuro la scelta di mantenere i musei e gli spazi archeologici aperti fino a sera, non può che incentivare una maggiore partecipazione. Come anche gli ingressi gratuiti domenicali o le notti ad 1 euro: tutti processi che pensano al cittadino e alle possibilità reali di vivere le città e le sue bellezze. Di fronte a questo, non c’è scusa che valga. Unico impedimento a fruire della cultura sarà solo la pigrizia o il disinteresse del singolo, difficile da credere per chi ha la fortuna di vivere nel bel paese, eppure amaramente dato reale.

 

 

 

 

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