PRIMARIE. DIARIO DI CHI ERA DALL’ALTRA PARTE DEI TAVOLI

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Una bella sorpresa di una domenica d'autunno. O forse chissà, l'avvio di una nuova fase di militanza politica. Primarie anche come fatto sociale. Come incontro inatteso di 4 milioni di persone che si mettono in fila per votare a pagamento. Come impegno speciale e straordinario di 100.000 giovani occupati come scrutatori, porta schede, rappresentanti di lista. Uno dei quali, Luca Longo,  ci ha inviato un diario in diretta: suo e degli altri ragazzi della Comunità di Perlulivo.it

DOMENICA, 16 OTTOBRE 2005. TUTTO QUELLO CHE LEGGETE QUI È AVVENUTO VERAMENTE, ORA, E IN QUESTO PAESE….
                                                                                                                                                         
Siamo qui.
Noi siamo quelli che non ci credevamo più di tanto, ma abbiamo passato i giorni precedenti ai banchetti nei mercatini, nelle piazze, davanti alle scuole ed alle aziende.
Noi siamo quelli che non ci credevamo più di tanto, ma abbiamo passato le notti a smistare materiali, a cercare di organizzarci, ad aggiornare i siti Internet.
Noi siamo quelli che non ci credevamo più di tanto, ma cercavamo di esprimere fiducia, di motivare gli altri.

Noi siamo quelli che eravamo pieni di dubbi: l'immagine di Prodi è appannata, le primarie lo indeboliranno se prende meno del 60%, se non vanno a votare in tanti. E Bertinotti? E Mastella? Ma chi è Scalfarotto?

Noi siamo il presidente del più grande partito della coalizione, che nelle assemblee poneva l'obiettivo di un milione di votanti.
Noi siamo quelli che siamo andati a nanna alle tre per sistemare le ultime cose sabato notte, e che alle sei di mattina eravamo in piedi per prendere le chiavi di uno dei 9658 seggi. Il nostro seggio, quello che ricorderemo per sempre.
Noi siamo quelli che tanto eravamo troppo emozionati per dormire…
Noi siamo quelli che nella nebbia mattutina abbiamo montato le bandiere dell'Unione su manici di scopa, per rendere visibile la stanza o il gazebo che, per un giorno, avremmo chiamato "Seggio".
Noi siamo quelli che: come sarebbe che c'è già gente là fuori? Dobbiamo aprire solo fra mezz'ora!
Noi siamo quelli che: prima di aprire il seggio un salto in bagno e qualcosa sotto i denti, non si sa mai.
Noi siamo quelli che: ok, come non detto, apriamo subito, con venti minuti d'anticipo, poi faremo pipì, appena esaurita questa coda.
Noi siamo quelli che non immaginavamo che non avremmo più avuto un secondo libero fino a notte…
Noi siamo quelli che abbiamo attaccato manifesti e volantini nelle strade attorno, perchè come farà la gente a trovare il seggio ? E se poi ce li strappano?
Noi siamo quelli che ci siamo svegliati presto, perchè è importante andare a votare subito, per alzare subito le percentuali. Magari convinciamo qualcun altro.

Noi siamo quelli che non sappiamo dov'è il nostro seggio, unioneweb.it è sempre intasato, il numero verde è sempre occupato, finalmente risponde Perlulivo.it, e si danno da fare per dirci dove andare a votare. Per rispondere ad ogni domanda.
Noi siamo gli scrutatori che: ma da dove viene tutta questa gente ?
Noi siamo quelli che siamo in coda al seggio, nessuno spintona, nessuno si lamenta, tutti parlano coi vicini in fila, ma sottovoce per non disturbare.
Noi siamo quelli che: sta succedendo qualcosa; qualcosa di grosso.
Noi siamo quelli che alle nove siamo già in coda fuori dal seggio. Ma come mai c'è già la coda ? C'è qualcosa che non va?
Noi siamo quelli che non hanno bisogno di manifesti e volantini: il seggio sarà certamente in fondo a questo serpentone di persone che si snoda sul marciapiede.
Noi siamo quelli che: Scusate, c'è un'infermiera che deve entrare in servizio, potreste lasciarla passare ? E la fila si apre come se stesse arrivando un'ambulanza.
Noi siamo i commissari di polizia in borghese che si presentano: Presidente buongiorno, se c'è qualche problema, mi chiami a questo cellulare, così arriviamo subito, buon lavoro.
Noi siamo gli scrutatori che: Pronto, federazione? Non so cosa sta succedendo, ma abbiamo già quasi finito le schede, giuro. Si, vi dico. Portatecene altre, presto!
Noi siamo quelli che abbiamo 91 anni, ma andiamo a votare lo stesso, con un nipote sotto ciascun braccio.
Noi siamo gli scrutatori che: grazie per essere con noi, arrivederci a questa primavera.Noi siamo quella che: ho diciassette anni e mezzo compiuti, mi fate votare?
Noi siamo gli scrutatori che: Vediamo… compi gli anni un mese prima del 13 maggio 2006, ecco la scheda, puoi dire alla mamma che poteva prendersela anche più comoda.

!Noi siamo l'elettrice che porta una scatola di caramelle agli scrutatori.
Noi siamo gli scrutatori che: Pronto? Aiuto! Sta finendo tutto, venite a portarci schede, moduli, programmi dell'Unione, ricevute, e fogli di verbale aggiuntivi. Presto!
Noi siamo le staffette in bicicletta che fanno la spola fra il comitato organizzatore e i seggi, portando nello zainetto tutto quel che serve.
Noi siamo lo scrutatore che: Ma quanto è lunga la coda, la fuori?
Noi siamo le staffette in bicicletta sempre più accaldate, questo è il terzo giro di rifornimento schede. Servono anche i blocchetti delle ricevute ? Ok, volo a prenderle.
Noi siamo l'amico che ha una cartoleria Se volete, posso aprire il negozio e portarvi qui tutta la carta che ho.
Noi siamo quelli della Federazione che svuotano la cartoleria. Segna tutto. Domani saldiamo i conti.
Noi siamo gli elettori che con la scheda in mano: Ma dov'è la "cabina 2?".
Noi siamo i presidenti che: è quel tavolino col paravento la in fondo, lo sa quanto sarebbero costate 19316 cabine vere?Noi siamo una coppia di elettori mano nella mano, neri come il carbone.
Noi siamo i presidenti che appena li vedono cercano due copie del modulo per gli extracomunitari.
Noi siamo la coppia nera come il carbone che tira fuori due carte d'identità e due tessere elettorali: sono 15 anni che abbiamo la residenza. Pardon…

Noi siamo la ragazza che appena registrata corre in cabina.
Noi siamo la ragazza che torna a prendere la scheda.
Noi siamo la ragazza che torna a prendere anche la matita copiativa.
Noi siamo la ragazza che: Scusate l'emozione, è la prima volta che voto!
Noi siamo quelli che ma questo non era un quartiere di destra?
Noi siamo gli scrutatori che: Scusate, ma abbiamo finito le schede. occorre aspettare mezz'ora che ce le portino. Scusate ancora.
Noi siamo gli elettori che: Non c'è problema aspettiamo. E nessuno abbandona la fila.
Noi siamo le staffette in bicicletta sudate fradice, che arrivano a portare altri rifornimenti. Fra gli applausi. Mentre gli elettori in attesa si alzano e si rimettono in coda: Guardi che c'era prima lei. No, era lei davanti a me, io sono arrivato dopo. Ma no, passi avanti lei. Prego. Grazie. Si ricomincia.
Noi siamo la signora che si presenta al seggio con panini, prosciutto, formaggio e bibite. Nessuno ci aveva pensato. Nessuno lo aveva chiesto. Nessuno fa troppi complimenti.
Noi siamo la signora anziana, con il bastone, che:Tutti vogliono far passare davanti, ma io resto in coda, perchè non vorrei che, se passo davanti, qualcuno poi si scoccia e se ne va senza votare.

Noi siamo una suora che: scusate, ma il parroco ha detto di non votare, posso fare la fila dentro il seggio ?
Noi siamo quelli che: Ma non ci dovevate dare il progetto per l'Italia?oi siamo i presidenti che sto per rispondere che le 500 copie in dotazione sono finite da sei ore.
Noi siamo il presidente di seggio che a momenti sviene.
Noi siamo quelli che danno un euro.
Noi siamo quelli che allora ne danno due.
Noi siamo quelli che si svuotano le tasche da tutte le monetine. La scrutatrice li conta: 3 euro e 72 centesimi esatti, e stacca la ricevuta.
Noi siamo quelli che rilanciano e ne danno cinque.
Noi siamo quelli che allora ne danno dieci.
Noi siamo il sindaco del paesino, che ne dà cinquanta.
Noi siamo quelli dietro il sindaco, ma che non possiamo darne più di dieci. Noi siamo quelli dietro ancora, che ne danno dieci pure loro.

Noi siamo quelli che bisbigliamo alla scrutatrice "io vorrei votare, ma proprio non ce la faccio a dare un euro".
Noi siamo i sette elettori subito dietro in coda e senza farci notare gli passiamo un euro ciascuno. Ripagati da un sorrisone che ne vale molti di più.
Noi siamo quelli che: Sono le ventidue, dovremmo chiudere.
Noi siamo quelli che:E prova a dirglielo tu a quelli in coda.
Noi siamo le scrutatrici che fanno le pilette dei contributi: Abbiamo raccolto 1545 euro e 28 centesimi. Uauuu! E impacchettano tutto per benino.
Noi siamo lo scrutatore del PRC, quella della Margherita, quella dei DS, quello dell'UDEUR, quello dello SDI, il rappresentante di lista di Italia dei Valori, quello di Bertinotti, quelli che hanno aiutato senza problemi di bandiera.
Noi siamo il presidente di seggio, che metteva nell’urna schede fotocopiate da mezzogiorno, e che, quando a mezzanotte finisce lo strato delle fotocopie ed estrae dall'urna la prima scheda arancione, non resiste alla battuta: Fermi tutti, questa scheda non è conforme!
Noi siamo quelli che ancora non ci crediamo. Ma è andata così anche negli altri seggi? E in provincia? E nel Sud? Non è possibile. Sta veramente succedendo qualcosa.
Noi siamo uno dei tanti che hanno vissuto questa incredibile giornata, uno che ha cercato di raccogliere le memorie di tanti amici, che mentre scrive gli vengono di nuovo i lacrimoni. Sempre colpa di queste dannate lenti a contatto, mannaggia.
Siamo qui.
Noi siamo con quelli che vogliono contare.

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