Di Paolo ha sottolineato che “l’evasione fiscale, il sommerso, le frodi sui finanziamenti pubblici, la criminalità organizzata, il riciclaggio, l’abusivismo finanziario, le truffe in danno dei risparmiatori, la contraffazione, sono espressione di una minaccia unitaria per la stabilità del sistema sociale e produttivo, che mettono in pericolo i conti pubblici, le politiche di sviluppo, le prospettive di crescita delle imprese, le fasce più deboli della popolazione”. Se aggiungiamo anche la corruzione si arriva ad un dato globale veramente impressionate e scandaloso: un terzo circa del PIL – qualcosa come 500 e passa miliardi di euro – si porta addosso il marchio dell’illegalità. Di fronte a tanto sfacelo Tremonti ha preferito parlare d’altro e prevede scenari catastrofici se a livello europeo non vengono adottati gli eurobond. Il Presidente del Consiglio invece apre ad una forma di concordato di massa, alias, un condono camuffato – ovviamente per trovare i fondi per finanziare il secondo decreto sviluppo ancora in gestazione. Pure il Presidente Berlusconi ha finalmente capito che, a breve termine, non si può fare sviluppo a costo zero. Vorrei notare che sul c.d. concordato di massa il Sole 24 Ore dedica ampio servizio a p.7 mentre il resoconto sul discorso del Comandante generale della GdF occupa due colonnine di p. 39 l’ultima del blocco principale del giornale. Tutti i centri di ricerca economica concordano nel dire che, dopo le due manovre restrittive di luglio e agosto, l’Italia non raggiungerà comunque il pareggio di bilancio nel 2013. Solo un miracolo potrebbe consentirlo ma l’Italia è già stata miracolata negli anni cinquanta del secolo scorso. Allora mi chiedo se comunque partiamo da uno dei deficit correnti più bassi, non è meglio puntare ad un deficit sotto il 3% e fare 1-2 punti di veri investimenti pubblici (con erogazione effettiva dei finanziamenti) per rilanciare la crescita sul serio?