POST IT PER FRANCO MARINI

POST IT PER FRANCO MARINI
(2.2.08) Caro Presidente, lei finora ha impiegato due giorni preziosi per consultare ben 26 partiti e partitini di molti dei quali il 99 per cento dei nostri concittadini ignora perfino l'esistenza come il siciliano Mpa, il Pd Meridionale di Fuda e i consumatori di Rossi, estendendo il suo zelo fino ad ascoltare rispettosamente il senatore Turigliatto, autoproclamatosi “Sinistra critica” (sono in due, uno è il capo l'altro la base), e perfino il sedicente leader degli Italiani nel mondo De Gregorio. Tempo sicuramente non sprecato perché grazie al confronto con questi giganti della politica lei si sarà chiarito notevolmente le idee. Certo, qualcuno potrebbe essersi scandalizzato per il fatto che chiunque si metta a votare contro lo schieramento da cui è stato eletto, o per imbecillità politica o per calcolo di convenienza o perché prezzolato dalla parte avversa, venga chiamato a dare consigli sul modo migliore di dare vita a un nuovo governo. A rigor di logica dovrebbe essere evitato accuratamente. Ma questo serve benissimo, al pari dell'immondizia campana, a dare l'idea dello sfascio cui è giunto il nostro sistema politico. Piuttosto c'è un'altra cosa di cui dovrebbe davvero pentirsi, ed è l'aver richiamato all'ordine alcuni senatori che hanno dato il meglio di sé al momento del voto di fiducia al governo Prodi – e a quanto risulta non ancora censurati né sospesi – dicendogli: "Attenzione, questo è il Senato non è un'osteria”.  Frase, ci permetta di dirle, poco politically correct in quanto offensiva per tutte le osterie, dove non ci si sputa addosso, non si è soliti gridarsi l'un l'altro “checca squallida”, non si stappano bottiglie gettando la schiuma per terra. Tanto che i gestori delle osterie, offesissimi, hanno annunciato che faranno appendere nei loro locali un cartello con su scritto: “Attenzione questa è un'osteria non è il Senato”. Caro Presidente, prenda, incarti e porti a casa.   

About Contrappunti