“I Giganti gentili”, al Museo Pietro Canonica un viaggio nella magia dell’Iran

Le torri colombaie di Esfahan non sono semplici strutture, ma monumenti silenziosi, custodi di una storia millenaria che intreccia funzionalità pratica e bellezza estetica. Sparse nella vasta provincia iraniana, queste torri rappresentano un esempio architettonico unico, progettate per ospitare migliaia di colombi, preziosi alleati delle comunità agricole per la produzione di fertilizzanti naturali. Nello splendore di Villa Borghese, il Museo Pietro Canonica accoglie, dal 22 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026, una mostra straordinaria: “I Giganti gentili: architettura e antropologia delle torri colombaie della provincia di Esfahan”.

 

“I Giganti gentili: architettura e antropologia delle torri colombaie della provincia di Esfahan”
al museo Pietro Canonica di Villa Borghese dal 22 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026.
Vi sono anche i due dipinti di Alberto Pasini, “Cavalieri presso uno stagno” e “Deserto della Persia orientale”,
da sempre custoditi nel museo.

Curata da Danilo Rosati, co-direttore della Missione di ricerca ISMEO nella regione di Esfahan, Ilaria Elisea Scerrato, responsabile della documentazione antropologica, e Livio Pittui, coordinatore del progetto espositivo, l’esposizione è un invito a scoprire un angolo affascinante e poco conosciuto del patrimonio culturale iraniano. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina, e organizzata da ISMEO, Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la mostra si configura come un ponte tra passato e presente, tra architettura e cultura, tra l’Iran e Roma.

La mostra svela la varietà stilistica e funzionale di queste strutture che hanno saputo dialogare con le comunità locali, plasmando il loro rapporto con l’ambiente e la tradizione. Il percorso espositivo si snoda attraverso un ricco apparato di immagini e racconti che trasportano il visitatore nei panorami aridi e poetici di Esfahan, dove le torri si ergono come sentinelle di un tempo lontano. Ad arricchire l’esperienza, due modelli tridimensionali in polvere di gesso e resina offrono una rappresentazione tangibile di queste architetture, permettendo di apprezzarne i dettagli costruttivi e le differenze tipologiche. Video e supporti audio completano il viaggio, rendendo l’immersione ancora più coinvolgente: suoni, voci e immagini si intrecciano per evocare la vita che pulsava intorno a queste strutture, nel legame costante tra uomo e natura.

La scelta del Museo Pietro Canonica come sede della mostra non è casuale. Tra le sue sale, infatti, si conservano due dipinti a olio di Alberto Pasini (1826-1899), pittore orientalista italiano che, tra il 1855 e il 1856, accompagnò il diplomatico Prosper Bourée in un viaggio in Iran. Tra le opere realizzate durante quel soggiorno infatti spicca una rara raffigurazione delle torri colombaie di Kunickak, un gioiello dell’immaginario ottocentesco che testimonia l’interesse dell’arte italiana per le meraviglie dell’Oriente. Questi dipinti, carichi di suggestione e sorprendentemente sfuggiti alle raccolte dedicate all’autore, creano un filo rosso che unisce l’esplorazione contemporanea alle visioni di un passato romantico e avventuroso.

Visitare I Giganti gentili significa immergersi in un racconto che va oltre l’architettura: è un viaggio nella cultura, nella storia e nell’anima di una terra lontana. Le torri colombaie, con la loro presenza discreta ma imponente, parlano di un’umanità che ha saputo costruire bellezza anche nelle necessità quotidiane. E nel cuore di Villa Borghese, tra i marmi e i ricordi del Museo Canonica, questo racconto prende vita, invitando ogni visitatore a scoprire un frammento di mondo che, pur lontano, si rivela sorprendentemente vicino.