(21.1.2010) Drammi come quello di Haiti ci ricordano la totale vulnerabilità della vita e toccano il cuore di tutti. Tranne, ovviamente, quello di alcuni personaggi degni più di pietà che di disprezzo. Abbiamo visto nei corsivi a fianco l'insensibilità, per usare un eufemismo, dimostrata dal Giornale di Feltri. Non abbiamo stomaco sufficiente per leggere Libero o la Padania; ma quanto a quest'ultima, ieri il Corsera segnalava che aveva dato notizia del terremoto, il primo giorno con pochi righi a pag. 16, il secondo giorno con un trafiletto a pagina 22. Sono Bongo Bongo, se muoiono cosa volete che importi ai Vikinghi della Val Brembana, ai SuperUomini Total White padani? Ma chiudiamo con queste miserie. L'obiettivo di questa nota è trasmettere un appello di alcuni medici del San Camillo che, come ci segnala Ale Barducci, da tempo sono in contatto con una organizzazione di volontariato che opera su Haiti, "Pane condiviso". Uno di loro (il Dr. Nardi che firma l'appello) ha anche adottato anni fa due bambine dell'isola. Guidata da una straordinaria suora salesiana, Pane condiviso da anni cerca di garantire la sopravvivenza fisica e la scolarizzazione dei bambini di strada di Haiti. Ci auguriamo che i nostri lettori possano inviarle un sostegno, tanto più importante – qualunque sia la sua entità – in questo terribile momento. Certamente non sarà sprecato.
Ad Haiti opera da molti anni un’Associazione ONLUS che si chiama “Pane Condiviso” www.panecondiviso.com. Si occupa di bambini di strada cercando di garantirne la sopravvivenza fisica e la scolarizzazione. In questi anni con il supporto di moltissime persone l’Associazione ha costruito alloggi e scuole per i bambini di strada, ha supportato centinaia di bambini e le loro famiglie attraverso programmi di adozione a distanza, ha permesso l’adozione di moltissimi bambini abbandonati da parte di famiglie italiane. Ultimamente assicura ai più meritevoli la possibilità di accesso a scuole superiori ed Università perchè possano diventare bravi infermieri, medici e tecnici e proseguire “dall’interno della società Haitiana” la lotta per un futuro migliore.
L’anima di Pane Condiviso è una suora salesiana friulana che lavora ad Haiti da oltre 50 anni, suor Anna D’Angela. Una ultra-settantenne con l’energia di un plotone di trentenni, che non guarda in faccia nessuno e opera in modo estremamente pragmatico per il bene reale di un popolo di cui si sente parte, che ama e rispetta. Una persona che (e questo è detto da un non cattolico, come io sono) è un vero angelo combattente. Qualcuno di cui fidarsi ciecamente.
Mi chiamo Giuseppe Nardi, sono un medico e dirigo la Rianimazione del S. Camillo di Roma. Ho due figlie adottive di origine haitiana e per la loro adozione ho passato un periodo di tempo ad Haiti avendo modo di verificare direttamente come vengono utilizzati i fondi donati. Ho visto come lavora Pane Condiviso e avendo avuto anni di esperienza di Cooperazione, ho apprezzato fino in fondo un modo di operare dove nulla, ma proprio nulla va sprecato. Dove con poco si fanno miracoli. Da anni i miei colleghi di Reparto ed io destiniamo a Pane Condiviso tutti gli introiti dei nostri libri. Mi permetto di scrivere queste righe perché credo che gli sforzi ed i sacrifici che ciascuno di noi si sentirà di fare debbano trovare una certezza: che siano utilizzati al meglio, per la ricostruzione di Haiti e a supporto di chi ne ha bisogno. Che nulla vada “in tasca di altri”. Allego gli estremi di Pane Condiviso. La responsabile dell’Associazione è la sig.ra Ivana Agosto (Mary) mamma adottiva di tre ragazzi haitiani, che potrete contattare se lo ritenete al n. 3482403016 o allo 0432662485. Il mio contatto per ogni eventuale chiarimento è: 3358456481.
Ricordo che gli eventuali versamenti sono detraibili fiscalmente.
Vi prego di far girare questo appello tra i vostri conoscenti e contatti.
Giuseppe Nardi
Pane Condiviso ONLUS Emergenza Haiti
UNICREDIT BANCA via Vittorio Veneto 20 UDINE
IBAN IT28P0200812310000100872467
Per donazioni dall’estero aggiungere:
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