
Piero della Francesca e le corti italiane è un affascinante viaggio tra le corti del Rinascimento che la Mostra ricostruisce grazie ad opere straordinarie come il Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, il San Girolamo con Girolamo Amadi, il Dittico dei duchi d’Urbino, la Madonna di Senigallia, e a dipinti e tavole di artisti coevi di Piero come Pisanello, Rogier van der Weyden, Domenico Veneziano, Fra Carnevale, Luca Signorelli. Partendo dai luoghi d’origine del pittore la mostra ci accompagnerà lungo la sua vita ricostruendone clima, cultura, protagonisti, scambi e incontri.
Il viaggio di Piero prosegue alla volta di Urbino, presso la corte dei Montefeltro, dove si dedica alla scrittura del trattato sulla prospettiva ed il cui passaggio lascerà riflessi nell’opera di Giovanni Santi e in quella del Laurana. Infine presso i della Rovere, ove dipinge la splendida Madonna di Senigallia.
Arezzo offre anche la possibilità di ammirare, nel Duomo e nella Basilica di San Francesco, altri celebri capolavori dell’artista come la Maria Maddalena e il ciclo della Leggenda della Vera Croce. Piero della Francesca sentiva un profondo e intenso legame con le sue terre, ove tornò più volte lasciando alcuni dei suoi più importanti capolavori. Dopo Arezzo l'itinerario si dipana quindi nella valle superiore del Tevere, a Sansepolcro ed a Monterchi, il primo, borgo natale del Maestro che custodisce il Polittico della Misericordia, la Resurrezione, il San Giuliano e il San Ludovico, il secondo, piccolo centro che serba un altro straordinario affresco di Piero della Francesca, la Madonna del Parto.
Colori e ritmi delle terre di Arezzo che rivivono nelle opere del maestro e solo in questi luoghi possono essere pienamente compresi.