Addio Bufalotta maltrattata
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Addio Bufalotta maltrattata

Addio monti sorgenti dall’acque… E se Lucia  fosse dovuta andare via dalla Bufalotta (come a giorni farò io), quella fuori, quella allo sprofondo, la contea a sé stante, quella dove la sera in inverno c’è la nebbia e fa più freddo rispetto alle strade attigue, come sarebbe stato l’ Addio ai monti?
Addio gialla e grigia parrocchia, chiesa dalle forme e colori messicani, dominante Casal Boccone. Addio chiesa dei mormoni che hai recuperato più territorio di quello recuperabile, già deturpato dall’Agenzia delle Entrate. E addio al fu Carrefour (Carrefu), fagocitato dal monumento di zona, Porta di Roma, meritevole di indicazioni marroni: meta culturale, religiosa, e in secondo ordine commerciale, considerato che la gente gira lì dentro, ipnotizzata, senza buste; caro agli abitanti dei palazzi-alveare sorti ogni giorno in vent’anni. Addio appartamenti costruiti di nascosto sui terrazzi condominiali, altane veneziane, palafitte sul cemento, torri d’avvistamento! Addio strada che dopo la pioggia, sempre allagante, si trasforma in terra di vulcani! Ed è subito Indonesia sulla  Bufalotta che si buca e si rattoppa e si ribuca e si rirattoppa…Bufalotta, quella che fino ai primi anni novanta era oltre il confine cittadino , perché lo diceva il cartello sbarrato di Roma, ma che ora

è sempre fuori confine, ma con tutti gli svantaggi del centro, come l’ingorgo fino al semaforo,che incrocia via di Settebagni (strada che non avrebbe potuto stare ai Parioli, perché gli abitanti indignati non avrebbero cambiato nome, ma l’avrebbero cacciata direttamente). Addio Bufalotta sorgente dall’ acque… piovane, stagnanti per giorni dopo le alluvioni.
E addio Cinquina e ponte del GRA, addio due linee di autobus e addio alimentari e parrucchieri degli anni 80 con le tende bianche, misteriosamente resistenti.

Leonardo Masucci

 

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