D’ALEMA E CASINI D’ACCORDO, COSI’ NON VA, LA POLITICA DEVE RIFORMARSI

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Parterre d’eccezione e grande affollamento mercoledì 7 alla Stampa estera per la presentazione del libro sui costi della democrazia di Cesare Salvi e Tommaso Villone (vedi qui la  recensione). Due i punti su cui l’attuale Presidente della Camera e il prossimo (come da battuta scherzosa ma non troppo, di Casini) si sono trovati d’accordo: la politica costa troppo e va riformata creando sistemi trasparenti di finanziamento, i partiti devono cercare di promuovere il consenso democraticamente e non  moltiplicando incarichi e commissioni; il sistema dello spoil system va modificato a cominciare dalla sanità dove ha raggiunto – come ha ribadito Mario Pirani nella sua introduzione – livelli intollerabili. Ma mentre si parla di futuro il problema urgente è eliminare "ora" misure scandalose come l’emendamento alla legge finanziaria che prevede l’assunzione come dirigenti anche in soprannumero di tutti coloro che svolgono funzioni di responsabilità negli entourage di ministri e sottosegretari. Todos caballeros, e vai! Intanto il Sole 24 Ore ha scoperto che quelli che abbiamo chiamato "gli addetti stampa" di Fazio, i senatori della maggioranza Grillo e Tarolli, avevano un conto presso la BPI dell’amico Fiorani e (almeno nel caso di Grillo) un fido di ben 250.000 euro. Certo sarebbe sbagliato pensare che fosse questa la ragione dello speciale entusiasmo che i due mettevano nella difesa di Fiorani. Forse i magistrati ce lo chiariranno.

E’ importante comunque notare che il dibattito aperto da Salvi e Villone sta coinvolgendo anche altre forze poliitiche. Sembra che un po’ tutti i partiti, consapevoli che il taglio del 10% di stipendi e indennità previsto dalla Finanziaria 2006 sia una iniziativa utile ma non risolutiva, stiano mettendo allo studio delle misure più adeguate per ridurre i costi della politica. All’Unione il gruppo che sta mettendo a punto il programma avrebbe intenzione di varare un codice di condotta (da far sottoscrivere a tutti gli eletti sia a livello centrale che periferico) che prevede la potatura del 50% degli uffici di diretta collaborazione con i vertici, la netta distinzione tra funzioni politiche e amministrative, l’obbligo di assunzione tramite concorso anche ai vertici apicali di dicasteri e Asl, la pubblicazione su Internet degli incarichi e delle consulenze. 
Vedremo a cosa porteranno questi progetti. Per il momento, mentre si pensa come contrastare le assunzioni clientelari, c’è da registrare il tentativo (denunciato con indignazione dalle organizzazioni dei dirigenti dello Stato FP-CIDA e AllieviSSPA) di inserire tramite un emendamento alla legge finanziaria nei ruoli dirigenziali dei ministeri circa 200 tra capi segreterie e segretari particolari di Ministri e Sottosegretari, che verrebbero assunti a tempo indeterminato nei ruoli  con i relativi trattamenti economici. Secondo i sindacati, un grave attacco alla disciplina della dirigenza pubblica e una lesione ai principi costituzionali di imparzialità della pubblica amministrazione. In effetti, finora nessun Governo aveva mai osato tanto.

Si è spento a Roma Paolo Sylos Labini, grande sociologo ed economista autore, tra l’altro, del fondamentale "Le classi sociali in Italia". Avevamo sempre visto in lui una persona dalle grandi qualità umane prima che accademiche e culturali, pronto sempre a spendersi senza risparmio per una causa giusta. Sylos era un Maestro dell’economia ma anche uno che ha combattuto fino all’ultimo per rendere la politica più pulita contro la tendenza a ridurla a un gioco di Monopoli in cui chi è al potere ci sta solo per realizzare i propri interessi personali ed economici. Uno che diceva di provare una grande rabbia nel vedere il nostro Paese "dominato da una classe politica senza spessore e senza ideali". Con lui perdiamo un grande italiano (g.f.) 8.12.05
 

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