COSE DA NON CREDERE

Nella colonna destra della home page trovano posto i corsivi più recenti. Quelli via via eliminati sono raccolti in questa sezione "archivio colonna dx", divisi per categoria: qui le "COSE DA NON CREDERE". Le "domande senza risposta" sono invece archiviate in un'apposita sezione accessibile dalla barra sotto la testata.
 


176. QUANTO MARCIO, SANTITA', SOTTO LE VOSTRE TONACHE

(6.3.2010) Chissà perché le notizie – giunte quasi in contemporanea, una vera pioggia – che un prete teneva in cassaforte un milione di euro destinato a funzionare da bancomat per il costruttore-corruttore Anemone; che il capo della cosca di cui costui faceva parte era membro (si vorrebbe sapere per quali meriti, ma forse si può indovinare) dell'esclusivo Ordine dei “Gentiluomini del Papa”; che esponenti della stessa cosca erano collegati a un giro di prostituzione di seminaristi del Vaticano; che sono emersi scandalosi casi di pedofilia all'interno del coro di voci bianche diretto dal fratello del Papa – chissà perché notizie come queste non ci fanno alcuna meraviglia. Complimenti, Santità. Ad maiorem Dei gloriam. 
 
175. UN FELTRI SEMPRE PIU' SUPER

(15.1.2010) Impegnato nella ricerca di continui record, Vittorio Feltri riesce ogni giorno a superarsi. Oggi, mentre i giornali di tutto il mondo aprivano con le drammatiche notizie da Haiti e si facevano portatori di toccanti richieste di aiuto, Il Giornale lo ha fatto con gli insignificanti (a tutti gli effetti) colloqui Berlusconi Fini. Be', il padrone è sempre il padrone. Con un taglio più basso, su sole tre colonne, ha dato notizia così dei fatti di Haiti: "META' ISOLA MUORE, L'ALTRA (che sarebbe Santo Domingo, n.d.r) GIOCA A GOLF". Peccato, sono morti solo metà dei negri. 
 
174. QUANTA UMANITA' AL GIORNALE
(14.1.2010) Sembra quasi di sparare sulla Croce Rossa, ma certo che di fronte ai titoli di prima pagina del Giornale non si sa più se ridere o piangere. Mentre la stampa di tutto il mondo dava con grande cordoglio le luttuose notizie che arrivavano da Haiti, il quotidiano di Feltri – con il titolo  “HAITI, CATASTROFE DELL'ANTICAPITALISMO” – spiegava ai suoi lettori che, tutto sommato, i centomila e oltre morti non sono colpa del terremoto (o forse lo sono ma solo in parte, chissà) ma del fatto che l'isola caraibica non ha conosciuto la rivoluzione industriale e non applica il capitalismo. Al Giornale qualcuno si sarà bevuto il cervello, ma certo approfittare di una catastrofe naturale di queste dimensioni per buttarla in politica (ma poi, a quale scopo?) è una cosa che ci sembrava al di là anche del miglior Feltri. Sembra comunque che questo titolo sia passato dopo grandi discussioni: lo stesso Feltri in un primo tempo avrebbe voluto titolare "Haiti, centomila negri in meno”.
 
173. SARA' CARLA A SALVARE LA FRANCIA?
(18.12.09) Una petizione a Carla Bruni anche mediante una raccolta di firme su Facebook è stata lanciata dalla rivista della gauche francese Marianne dopo le dichiarazioni fatte dalla première dame la settimana scorsa. Per il bene del nostro rapporto mi auguro, aveva detto Carla, che questo possa essere l'ultimo mandato presidenziale di mio marito. Ma il premier aveva subito gelato le speranze che questa sortita della Bruni aveva fatto nascere in tanti francesi. Sono sensibile come tutti, aveva spiegato, ai desideri della persona che amo, ma in questo caso ci sono anche altre ragioni da considerare, a cominciare dal bene della Francia, l'interesse della nazione ecc. ecc. Di qui la petizione a Carla Bruni: in nome dei valori familiari che sono alla base dell'identità nazionale, spiegano i redattori di Marianne, è importante che Carla insista con le sue pressioni sul marito. E hanno così avviato la singolare campagna dal titolo "Carla, sauve ton couple, sauve la France". Chissà come sarebbe andata la nostra storia se in altri tempi Veronica avesse fatto lo stesso. Ma non crediamo sarebbe mai riuscita a dissuadere il marito dai suoi  obiettivi, per Berlusconi più forse ancora che per Sarkozy il potere, con annessi e connessi, val bene un matrimonio. E fa guadagnare di più.  

172. ATTENTATI, ATTENTATORI, AMMIRATORI
(14.12.09) Solo gli imbecilli, la cui madre è purtroppo sempre incinta, possono invitare a provare ammirazione per il poveretto debole di mente che ha concepito la folle idea di attentare al Presidente del Consiglio. Che circolino su Facebook messaggi deliranti di questo tipo –  noi stessi ne abbiamo ricevuto – dimostra purtroppo che lungi dall'essere il prodotto emblematico del nuovo Web 2.0 il social network è diventato il ricettacolo dell'imbecillità on line. Non amiamo Berlusconi ma neppure ci piacciono coloro che pensano di poter esprimere il loro odio verso di lui o, peggio, di potersene liberare attraverso la violenza. Piccoli uomini, fascisti inconsapevoli. A Berlusconi esprimiamo quindi la nostra solidarietà. Si rimetta presto, torni a fare quello che ha sempre fatto finora, cioè a curare i suoi affari, i suoi processi, le sue escort. Vorremmo che l'Italia potesse liberarsi di lui a colpi di voto e non di statuette. Però una cosa non possiamo fare a meno di dire al premier, che anche il giorno prima – quasi presentendo l'attentato, dicono i suoi – si era lamentato che "c'è in giro troppo odio".  Queste lamentele, caro Berlusconi, lei non se le può proprio permettere. Perché se c'è una persona che da più di quindici anni non ha fatto altro che spargere odio, giorno dopo giorno, avvelenando il clima politico di questo paese, questo è proprio Lei. Lei che andava in giro con sottobraccio il Libro Nero dei crimini del comunismo dichiarando che i suoi avversari, a cominciare dall'innocuo Prodi, erano tutti comunisti "e perciò assassini".  Lei che nell'imminenza delle votazioni per le elezioni del Presidente della Repubblica annunciò che non avrebbe permesso che al Quirinale andasse "uno di quei maiali". Lei che ha dichiarato ufficialmente che gli italiani che votavano per i suoi avversari erano solo "dei coglioni" (in compenso ha chiamato eroe un mafioso pluriomicida suo ex amico e ospite). Dopodiché Lei – che lo ha creato, ci ha speculato sopra, ci ha costruito le sue fortune politiche –  si meraviglia che in giro ci sia l'odio? Lasci stare, non tocchi questo tasto. Piuttosto si protegga meglio. Perché accanto a chi nutre per Lei soprattutto disprezzo ci sono tanti, come abbiamo visto, che ricambiano il suo odio. E che nella loro pochezza potrebbero desiderare di esprimerlo.
 
171. ATTENTATI, ATTENTATORI, AMMIRATORI
(14.12.09) Solo gli imbecilli, la cui madre è purtroppo sempre incinta, possono invitare a provare ammirazione per il poveretto debole di mente che ha concepito la folle idea di attentare al Presidente del Consiglio. Che circolino su Facebook messaggi deliranti di questo tipo –  noi stessi ne abbiamo ricevuto – dimostra purtroppo che lungi dall'essere il prodotto emblematico del nuovo Web 2.0 il social network è diventato il ricettacolo dell'imbecillità on line. Non amiamo Berlusconi ma neppure ci piacciono coloro che pensano di poter esprimere il loro odio verso di lui o, peggio, di potersene liberare attraverso la violenza. Piccoli uomini, fascisti inconsapevoli. A Berlusconi esprimiamo quindi la nostra solidarietà. Si rimetta presto, torni a fare quello che ha sempre fatto finora, cioè a curare i suoi affari, i suoi processi, le sue escort. Vorremmo che l'Italia potesse liberarsi di lui a colpi di voto e non di statuette. Però una cosa non possiamo fare a meno di dire al premier, che anche il giorno prima – quasi presentendo l'attentato, dicono i suoi – si era lamentato che "c'è in giro troppo odio".  Queste lamentele, caro Berlusconi, lei non se le può proprio permettere. Perché se c'è una persona che da più di quindici anni non ha fatto altro che spargere odio, giorno dopo giorno, avvelenando il clima politico di questo paese, questo è proprio Lei. Lei che andava in giro con sottobraccio il Libro Nero dei crimini del comunismo dichiarando che i suoi avversari, a cominciare dall'innocuo Prodi, erano tutti comunisti "e perciò assassini".  Lei che nell'imminenza delle votazioni per le elezioni del Presidente della Repubblica annunciò che non avrebbe permesso che al Quirinale andasse "uno di quei maiali". Lei che ha dichiarato ufficialmente che gli italiani che votavano per i suoi avversari erano solo "dei coglioni" (in compenso ha chiamato eroe un mafioso pluriomicida suo ex amico e ospite). Dopodiché Lei – che lo ha creato, ci ha speculato sopra, ci ha costruito le sue fortune politiche –  si meraviglia che in giro ci sia l'odio? Lasci stare, non tocchi questo tasto. Piuttosto si protegga meglio. Perché accanto a chi nutre per Lei soprattutto disprezzo ci sono tanti, come abbiamo visto, che ricambiano il suo odio. E che nella loro pochezza potrebbero desiderare di esprimerlo.
 
170. L'ENERGUMENO SEMPRE PIU' SCATENATO CONTRO TREMONTI
(25.11.09) Va bene che ai tempi di Prodi le liti  tra ministri erano diventate una sceneggiata quotidiana, ma "Il Lei non sa chi sono io" di Brunetta a Tremonti ("Io sono professore di economia, tu no") non si era ancora mai sentito. Registriamo con interesse. Il prossimo passo in consiglio dei ministri sarà "Signora maestra, Giulio mi ha fatto le boccacce". La regressione  della nostra casta verso l'infantilismo è ormai un fenomeno inarrestabile.
 
169. 9.11.89, E’ CROLLATO PER EUTANASIA
(9.11.09) Molti si sono interrogati, in questi giorni, sulle cause della caduta del Muro. Nell’autunno dell’89 non eravamo a Berlino ma nella primavera precedente eravamo stati un po’ di giorni a Mosca, e possiamo dire quello che vedemmo: l’impero era alla frutta. Basti dire che in tutta la capitale non si riuscì a trovare delle pile per far funzionare il nostro registratore portatile. Non è che non ci riuscimmo noi, non ci riuscì la nomenklatura dei sindacati sovietici, di cui eravamo ospiti. L’immenso sforzo di competizione bellica, a cui Reagan l’aveva obbligata, aveva stremato l’Unione sovietica. A Mosca (ma anche in Ucraina, dove pure eravamo andati su un Tupolev che sembrava tenuto con lo spago) non si trovava più nulla. Si trovava, però, un grande desiderio di comunicare, di partecipare. Nelle assemblee di docenti e studenti della bella Università Lomonosov di Mosca (dove eravamo stati invitati a parlare della formula del “sindacato dei cittadini“, di cui nella Uil eravamo stati coautori e che aveva destato l’interesse dei sovietici) ma anche negli incontri con alcuni consigli di fabbrica a Kiev avevamo trovato un grande smarrimento ma anche una grande voglia di cambiare recuperando i valori originari della rivoluzione. Nel crollo del regime totalitario si intravedeva la possibilità di ricostruire un socialismo egualitario e rispettoso dei diritti umani, anche grazie all’aiuto di un nuovo tipo di sindacato di stile occidentale: più conflittuale, non più subordinato al potere politico. La differenza con la primavera di Praga, che pure ci era capitato di vivere, era che lì sognavano di buttare via il socialismo, qui di realizzarlo. Del resto la perestrojka, per come la vedeva Gorbaciov, non era altro che questo, un estremo tentativo di gettare via l’acqua sporca conservando il bambino. Ma la situazione era troppo precipitata perché questi sogni potessero realizzarsi. Gorby fu sostituito dall’Ubriacone salito sul carro armato (come si seppe poi, solo un’occasionale montatura fotografica), arrivò la dissoluzione dell‘Unione e nella nuova-vecchia Russia fu il momento degli oligarchi e della mafia, del “si salvi chi può”, del “chi può si arricchisca con qualunque mezzo e degli altri chissenefrega”. Della società, insomma, alla Putin e alla Berlusconi. I sogni passano, la realtà va avanti. Ma senza le coraggiose utopie di Gorbaciov, senza quella primavera di Mosca non ci sarebbe stato l’autunno di Berlino.
 
168  SIAMO MESSI PEGGIO SE NON C'E' DROGA A PALAZZO
(7.11.09) L'ultima novità della casta è il moltiplicarsi degli autoinviti a sottoporsi ai test antidroga, test del tutto inutili perché aggirabili facilmente con un po' di astinenza e la sera stessa si può ricominciare con le strisce, ma chi vogliono prendere in giro? Non a caso il primo a dare l'annuncio che si sottoporrà al test è stato Alemanno, l'uomo in cerca di pubblicità perenne, quello che ama l'apparire e non l'essere. Ma dal nostro punto di vista, se questi nostri governanti (a tutti i livelli nazionale, regionali, locali) risultassero dal primo all'ultimo totalmente immacolati, e magari un test che oggi non esiste dimostrasse che non hanno mai fumato neanche uno spinello in vita loro, quasi quasi la cosa ci dispiacerebbe. Perché dimostrerebbe che il loro modo catastrofico di governarci non deriva dalla circostanza che quando hanno approvato quel certo provvedimento erano fatti fino agli occhi, ma proprio dal fatto che loro sono così, non sanno governare diversamente. E svanisce anche quella  piccola speranza, che potevamo avere, che una volta passato l'effetto della coca potessero amministrare un po' meglio questo disgraziato paese.
 
167. COME PAPI LE SEDUCE
(5.11.09) Da antologia il pezzo del Corsera in cui l'ex valletta di Bongiorno Sabina Ciuffini racconta di quando Berlusconi – naturalmente a sua insaputa – scommise con il presentatore 10 milioni che l'avrebbe conquistata. Vale la pena di raccontarla testualmente: “Mi invitò a pranzo. Aveva trovato una palestra in disuso vicino agli studi, l’aveva fatta pulire e, nel mezzo, aveva fatto montare due pedane: su una c’era un tavolo apparecchiato con bicchieri di cristallo e candele accese, sull’altra un paio di ragazzi che suonavano. Io avevo 25 anni, eravamo in pieno femminismo, eravamo contro il sistema; francamente, quel tipo di corteggiamento non poteva funzionare. Per giunta, a un certo punto, sulla porta della palestra comparve Curzio, il mio fidanzato dell’epoca. Un gigante, azzurro olimpionico dei carabinieri. Sperava gli presentassi Berlusconi… Berlusconi, invece, temette avesse altre intenzioni. Così si alzò da tavola, farfugliò qualcosa e uscì a passi svelti”.  Adesso non ha più bisogno di queste fantasiose messe in scena, gli basta una telefonata a Tarantini.
 
166. COME E' FORTE CON I DEBOLI QUESTO PAESE
(31.10.09) A Prato un povero cristo va con una escort e il sindaco gli confisca l'auto. Ma a Berlusconi cosa dovevano confiscargli, Palazzo Grazioli?
 
165. LA SANTA ALLEANZA FORCAIOLA IRAN-VATICANO
(30.10.09) Mentre il New York Times accusa l'Iran di non rispettare gli accordi sul nucleare, l'ambasciatore di Teheran, ricevuto con tutti gli onori in Vaticano, ha tracciato le linee della Santa Alleanza che unisce i due Stati. Iran e Santa Sede, ha detto, “sono due Paesi che hanno molto in comune in virtù della loro specificità in senso religioso e che possono collaborare ad ampio raggio sullo scacchiere internazionale con posizioni comuni nella lotta contro l'ateismo, il materialismo, l'idolatria, i mali morali e sociali, l'oppressione, l'ingiustizia, nonché con l'atteggiamento critico verso le politiche aggressive e oppressive di nefasti sistemi prevaricatori''. E dopo avere espresso l'apprezzamento di Ahmadinejad per l'impegno di Benedetto XVI “per diffondere 'l'amore, la giustizia, il rifiuto dell'oppressione e la difesa dei tiranneggiati” ha concluso proclamandosi soddisfatto che ''il mondo attuale, avendo profondamente compreso le conseguenze nefaste dell'allontanamento dalla fede, frustrato e disingannato da una vita unicamente materialistica e deluso dalle dottrina e dagli attuali 'ismi' politici, sociali ed economici, si sia nuovamente rivolto, fiducioso, alla religione''. Certo c'è da rivolgersi fiduciosi a questa Santa Alleanza tra i due Stati Gemelli. Chi più forca ha, più ne metta.
 
164. ALL'INCASSO LE PRIME TRANCHE DELLA PERDONANZA
(29.10.09) Siamo stati facili profeti – ma era davvero "troppo" facile  – quando abbiamo scritto che avremmo pagata cara la tolleranza vaticana verso le intemperanze puttanesche dell'Uomo di Casoria. E infatti ieri sono stati staccati i primi assegni. Finanziaria blindata? E invece no, c'è spazio per un piccolo pourboire – che volete che siano, 5 milioni di euro – per le scuole private cattoliche, in barba a quel povero terzo comma dell'art. 33 della Costituzione. Il relatore della legge sul testamento biologico alla Camera aveva dato la sua disponibilità al dialogo con l'opposizione, specie dopo che si era speso lo stesso Presidente Fini? Deve essere stato un dialogo Binetti-Bagnasco, perché sempre ieri la Commissione sanità della Camera ha deciso di avviare la discussione della legge sulla base del testo-truffa approvato dal Senato. Per scoprire che Marrazzo era ricattato da quattro carabinieri ci sono voluti i Ros, meno difficile è dire chi sono i ricattatori di  Berlusconi.
 
163. NATURALMENTE MARINO
(25.10.09) Per quanto Bersani, con il suo know how di vecchio comunista emiliano, sia probabilmente l'uomo giusto per tentare di risollevare il Pd, oggi alle primarie andiamo a votare Marino, l'unico candidato autenticamente laico, l'unico per il quale non voterebbe mai la Binetti, l'unico che prende la politica come una passione e non come una professione. Vai Ignazio, sei tutti noi!
 
162. IMPROVVISAMENTE TUTTI CONTRO TREMONTI
(24.10.09) Da Berlusconi volato in Russia per conversazioni private con il suo amichetto Putin (ne vedremo i riflessi tra qualche anno sugli asset Fininvest) a Fini, da Draghi alla Confindustria, il ministro dell'economia – considerato troppo conservatore, troppo prudente, troppo attento al deficit e poco allo sviluppo – sta ricevendo botte da tutte le parti. Letta e Berlusconi lo scavalcano a destra sull'Irap, Fini e Baldassarre a sinistra su famiglie e inquilini. Un po' la rivolta del partito della spesa, un po' il fuoco di sbarramento del partito del premier, irritato per alcune mosse che avevano fatto sospettare uno smarcamento di Tremonti in vista del dopo Berlusconi. E si conosce la suscettibilità paranoica del premier da questo punto di vista. Ma ci sono anche motivazioni serie in questa ondata di critiche. Dopo la guerra rumorosa di Tremonti contro le banche, i piccoli imprenditori si stanno accorgendo a loro spese che grazie ai suoi provvedimenti le banche li trattano peggio di prima (leggere per credere questa accorata lettera aperta che uno di loro gli indirizza sul Messaggero all'insegna del “Ridatece Visco”). E sul Corriere Francesco Giavazzi gli spiega che dalla stretta del debito pubblico si esce con più crescita e che per accelerarla non occorre aumentare le tasse ma ridurle. In una situazione così politicamente  ed economicamente delicata è però difficile che Berlusconi, anche se le pressioni contro la linea Tremonti dovessero accentuarsi, possa decidersi a fare a meno di lui (è più facile che Tremonti possa decidere di fare a meno di Berlusconi). Tutto lascia credere quindi che le tensioni, almeno apparentemente, rientreranno. Ma certo i rapporti tra il premier e il ministro dell'economia difficilmente torneranno più come prima.
 
161. POTENZA DI CONTRAPPUNTI, ABBIAMO FATTO DIMETTERE SARKO' JR
(23.10.09) Dopo settimane che in Francia si parlava dello scandalo della candidatura di Jean Sarkozy a presidente dell'Epad, l'importante centro di controllo della Defense, è bastato un nostro  accenno nel sommario dell'articolo a fianco per indurre dopo poche ore il 23enne figlio del Presidente francese a rinunciare alla nomina. Pensare che in Italia abbiamo chiesto mille volte le dimissioni di tanta gente, da Berlusconi a La Russa, da Gasparri alla Binetti, e non ci hanno mai dato retta. E' proprio vero che nessuno è profeta in patria.
 
160. BATTE TUTTI I RECORD DI VOLGARITA' MA E' CONVINTO CHE TUTTI VORREBBERO ESSERE COME LUI
(17.10.09) "Mi raccomando, che nessuno faccia le corna" ha detto alle persone che si stavano mettendo in posa per la foto ricordo con lui. "Adesso facciamo le corna tutti insieme, via!" – li ha invitati allo scatto successivo. "Chi è che mi tocca il culo?" ha chiesto a un vicino strizzando l'occhio. Il protagonista di questi penosi tentativi di fare dello spirito non è una recluta che vuole vivacizzare la foto di gruppo dopo la bevuta all'osteria, è il presidente del consiglio italiano dopo la consegna delle case ai terremotati di Preturo.
 
159. VEDI L'IMMAGINE E POI MUORI
(14.10.09) In questo paese di finti credenti e tracotanti crociati, figure che spesso convivono nelle stesse persone, vige ancora l'usanza di erigere ai bordi delle strade delle cellette con all’interno la statua di un santo o di una Madonna, a protezione – si dice – dei passanti. A Forlì, segnala l'amico Carlo Brunori, ne è stata inaugurata una nuova questa settimana e a distanza di soli tre giorni ha già dato un segno della sua presenza. Un povero 72enne ci è finito addosso con la sua auto e ha perso la vita.
 
158. BETTINI CI LASCIA MA SOLO PER UN ANNO
(12.10.09) Presentando il suo ultimo libro che arriva a ruota dell'ultimo libro di Veltroni, arrivato a ruota dell'ultimo libro di Franceschini (sono impegnatissimi a scrivere questi leader dell'opposizione, si spiega così perché in Parlamento passa qualunque cosa) lo sferico ex consigliere di “We'll Never Can” Veltroni ha detto che Franceschini “non ha il respiro strategico che dovrebbe avere un leader”. E invece lui, che sprizza strategia da tutti i pori, che cosa ha in mente per il Pd del futuro? Penso, ha scandito l'ex consigliere di “He Can't” tergendosi il sudore dall'immensa fronte, a “un partito in cui convivano Fausto Bertinotti e Paola Binetti”. Testualmente. In questo partito di sogno avremmo dunque ai vertici l'ex parolaio rosso, il comunista al cachemire, quello che si faceva portare dagli aerei di stato a pellegrinare tra i fratacchioni del Monte Athos e ai matrimoni vip delle figlie dei banchieri, quello che ha fatto cadere due volte il povero Prodi, la seconda dando una bella mano al Mastella e all'imbelle “Do you speak english” Veltroni, l'uomo che ha finito con un meritato fallimento la sua immeritata carriera politica, riesumato e messo a convivere nel nuovo Pd con l'insigne portatrice di valori integralisti non negoziabili con frusta e cilicio incorporati inventata in politica dal cattopiacione Rutelli. Il peggio del peggio messi insieme a formare un autentico incubo politico, questo sarebbe il sogno malsano coltivato nella mente dell'ex primo consigliere di Veltroni, e si capisce finalmente come mai le cose per il Pd siano andate in maniera tanto disastrosa.  E perché, ahimé, continueranno ad andare così per i secoli dei secoli. A conclusione dello storico evento Bettini ha fatto sapere che “si prenderà un anno sabbatico che lo porterà lontano dalla politica italiana”. Non si potrebbe fare due?
 
157. FAUSTI EVENTI IN VISTA? LO SAPREMO AD HORAS
(6.10.09) Alla vigilia della sentenza della Corte sul Lodo Alfano rileggiamo questo corsivo pubblicato il 17 settembre: “Lodo Alfano, gli avvocati del premier: 'Se bocciato si rischiano le dimissioni'. Più che una minaccia è una promessa, li prendiamo in parola. E incrociamo le dita”.  Continuiamo ad incrociarle anche se sappiamo che l'uomo di Arcore, Villa Certosa, Palazzo Grazioli e Casoria non si dimetterà mai, ci vorranno le teste di cuoio per sradicarlo da quella poltrona. Come ha detto a Vanity Fair la donna indiziata (ma lei nega) di essere la responsabile del suo casting di veline, quella che ha le iniziali SB tatuate sulla caviglia, “Basta che lui entri in una stanza che la riempie da solo”. Non è difficile indovinare di che.
 
156. L'ITALIA CASCA A PEZZI MA E' TUTTA COLPA DI ROMA LADRONA
(4.10.09) A Messina crollano palazzi costruiti nel letto del fiume con l'assenso dei sindaci, rimangono senza tetto gli abitanti di case dichiarate inagibili da due anni che si rifiutavano di spostarsi, e poi i ministri venuti a verificare il disastro annunciato si prendono i fischi. Perché la colpa è sempre degli altri.
 
155. FAUSTI EVENTI IN VISTA
(17.9.09) Lodo Alfano, gli avvocati del premier: "Se bocciato si rischiano le dimissioni". Più che una minaccia è una promessa, li prendiamo in parola. E incrociamo le dita.
 
154. BERLUSCONI E BONGIORNO SANTI SUBITO
(16.9.09) E' cominciato nella Tv di Stato (officiante l'untuoso sagrestano Vespa) – il Triduo a Berlusconi-Santo-che-ha-consegnato-le case-della-provincia-di-Trento-ai-terremotati. Era stato preceduto dalla Novena-di-esaltazioni che la stessa Tv aveva tributato alla memoria di un suo vecchio amico e collaboratore, il presentatore venuto dall'America che per quasi sessant’anni ha rappresentato al meglio l’Italietta perbenista, bigotta, censoria, maschilista, chiusa nell'orizzonte della sua piccola cultura. Con tutto quello che aveva guadagnato continuava a dedicarsi fin quasi alle soglie dei novant'anni, sempre con la stessa grande professionalità che bisogna riconoscergli ma senza neanche un minimo di distacco autoironico, alle sue penose telepromozioni. Vero imbonitore così come un vero imbonitore è in realtà, al fondo di tutto il ciarpame e di tutto il cerone, il suo ex datore di lavoro Berlusconi. Certo, come ha scritto Rino Tripodi, “rispetto ai programmi della tv-spazzatura attuale e ai personaggi che vi compaiono, le trasmissioni di Bongiorno erano un esempio di cultura, raffinatezza, garbo ed egli stesso un fine intellettuale. Ma è il segno dei tempi: se Gianfranco Fini è diventato comunista perché esprime pareri semplicemente liberali e Antonio Di Pietro un sovversivo perché difende la legalità, è normale che Mike Bongiorno si trasformi in un eroe della Resistenza”. Sempre come segno dei tempi, aggiungiamo noi, il sagrestano Vespa e l'arcivescovo Letta proporranno Berlusconi come Santo Patrono di tutti i terremotati. E' ancora in dubbio la beatificazione dell'ex partner D'Addario nella parte della Maddalena pentita.
 
153. C'E' IN ITALIA ANCHE CHI STAMPA PER GLI EMIRI E PER IL NEW YORK TIMES  
(14.9.09) Istruttivo il racconto di come ha cominciato il tipografo veneto che stampa tre milioni di copie di un libro in tre giorni, produce instant book per gli arabi e gli americani e li manda a destinazione con un volo charter, stampa Harry Potter, Stieg Larsson e Faletti e ha venduto 25 milioni di copie di libri ai 22 milioni di rumeni. Da non perdere sul Giornale l'intervista di Stefano Lorenzetto.
 
152. PAPI ALLA PROVA ERETTILE
(2.9.09) Querelata l'Unità dai legali del premier per la citazione, fatta dal quotidiano, di alcune battute di Luciana Littizzetto "a proposito del suo utilizzo di speciali accorgimenti contro l'impotenza sessuale": affermazioni "false e lesive dell'onore" del premier del quale "hanno leso anche l'identità personale presentandolo come soggetto che di certo non è, ossia come una persona con problemi di erezione". La delicata vertenza, a quanto apprendiamo dagli ambienti del Palazzo di Giustizia, verrà risolta con un incidente probatorio in mondovisione nel corso del quale Papi darà una dimostrazione pratica della sua potenza erettile. I suoi avvocati stanno già iniziando il casting delle escort – almeno venti – che saranno le sue partner nell'esibizione. Compenso, a scelta, la presenza in un reality di Mediaset o la candidatura alle prossime elezioni.
 
150. SAN FRANCESCO E' VOLATO IN AFRICA
(20.8.09) Gole profonde che hanno partecipato al viaggio ci hanno fatto avere lo storico menu offerto dall'Alitalia ai suoi santi ospiti durante il volo speciale che il 17 marzo scorso ha portato Benedetto XVI e il suo seguito da Roma a Yaoundé, la capitale del Camerun: “Agnolotti di grano saraceno farciti con caprino e menta in salsa ragù di agnello e rosmarino; Carpaccio di manzo della Val del Sarca con misticanza di campo e bagosse bresciano; Filetto di orata al forno con vellutata al prosecco e pomodori canditi; Rombo glassato all’arancia amara e capperi di Lampedusa. Caffè, praline e  selezione di tisane digestive". Il tutto innaffiato dallo Spumante Novalia Brut Franciacorta e da una selezione di nove vini (tra i quali mancava, a quanto pare, il Vin Santo. Ma la santità, per chi la possiede, non ha bisogno di corroborarsi anche con il vino quando si arriva al dessert). Un pasto davvero francescano, quello del Santo Padre, il modo migliore per avvicinarsi alle miserie del continente più povero del mondo. Ricordiamo che è stato proprio durante quel volo che Benedetto XVI ha rivolto ai malati di Aids e a tutte le persone a rischio di contrarre la terribile malattia l'intelligente invito a non usare mai il preservativo. Ma il Novalia Brut Franciacorta in questo non c'entra.
 
149. COSE ITALIANE
(15.8.09) Riemersi da un'emergenza lavorativa di oltre un mese siamo appena in tempo per fare gli auguri di Ferragosto ai nostri amici lettori. E li facciamo unendoli ad alcuni consigli di lettura per le loro vacanze (o forse dovremmo dire, fra poco, post-vacanze). Cominciamo, in pieno conflitto di interessi – ci piace ogni tanto imitare i grandi – con il nostro amico e collaboratore di questa rivista, Gian Carlo Marchesini, autore di un  libro – ShockBrasil, 10 euro, a Roma presso la catena Arion – che chiunque sia stato o conti di andare in quel magico paese farebbe bene a leggere. Citiamo una frase: “Se la Città del Sole ha una possibilità di essere realizzata, i brasiliani sono in pole position”.  Suggeriamo poi due libri in qualche modo collegati tra loro: “La Fiera delle Sanità” di Daniela Minerva, BUR, euro 12,50, sui grandi sperperi dell'amministrazione della salute, e “Opus Dei segreta”, di Ferruccio Pinotti, sull'organizzazione laico-religiosa che con penitenze, finanza, cilici e fruste sta assumendo sempre più potere all'interno della Chiesa cattolica – e, attraverso questa, nel nostro Paese. Si dice che Giovanni Paolo II le dovesse la sua elezione, e adesso vi dice niente il fatto che il fascinoso Padre Georg, prima di diventare l'inseparabile segretario dell'attuale Pontefice, fosse docente in una Università dell'Opus Dei? Collegati i due libri, dicevamo, perché nel primo Daniela Minerva ci racconta dell'attività svolta dal pio Francesco Rutelli, quando era sindaco di Roma e preparava il Giubileo, per consentire all'Opus Dei di far sorgere nei terreni di Trigoria che le erano stati regalati da Albertone Sordi un proprio centro ospedaliero universitario, il Campus Biomedico. Dal quale poi la stesso pio Rutelli, che Dio lo abbia in gloria, ha prelevato per portarla nel PD e in Senato, armata di frusta e di cilicio, la santa Binetti. L'ultimo libro serio e triste, anzi serissimo e tristissimo, è di Stefano Livadiotti, che dopo essersi dedicato alla casta dei sindacalisti si è occupato della casta (anzi, dell'“Ultracasta”) dei magistrati (17 euro, Bompiani). Un libro che non si vorrebbe leggere, tante sono le cose che si apprendono, e non si vorrebbe apprendere, sul conto di coloro cui è affidata la nostra giustizia. C'è la storia di un giudice sorpreso con un minorenne nei bagni di un cinema, assolto dalla magistratura penale ma anche dal CSM perché tre anni prima era caduto battendo la testa. Costo della sentenza, 70 miliardi di lire. E quella del pretore che giudicando una prostituta – pardon, una escort – le inflisse come pena accessoria 6 mesi di interdizione dall'esercizio della professione. Ma ci sono anche dettagli meno pittoreschi, tra cui quello che i magistrati lavorano in media 4,20 ore al giorno. Prosit. E auguri.
 
148. I GURU DELLA COMUNICAZIONE
(28.7.09) Da una battuta esilarante di un lettore postata sul sito di Daniele Luttazzi si deduce una cosa che poi si va a verificare sul sito bersanisegretario.it: lo slogan è davvero "Bersani 09 – un senso a questa storia"! Come se non fossero milioni i fan di Vasco Rossi che immediatamente, letto quello, cantano a squarciagola: "anche se questa storia, un senso non ce l'haaaa". Appena verrà fuori il nome del genio creativo responsabile, sarà aggiornata la lista degli affossatori della sinistra in Italia…
 
147. PERCHE' LA TIRATA DI ORECCHIE
(8.7.09) Proprio alla vigilia del G8 è arrivata inattesa la reprimenda della Cei contro “gli sfoggi di libertinaggio gaio ed irresponsabile”. Richiamo che tutta lascia credere non si riferisca ai preti pedofili ma all'inquilino di Palazzo Grazioli. Ma niente paura, i prelati volevano solo bussare cassa perché la legge contro il testamento biologico segnava il passo. Ed ecco che miracolosamente il provvedimento è stato messo all'ordine del giorno di domani della Camera, sarà senz'altro approvato prima delle ferie. Poi ci sarà tempo per monetizzare in qualche altro modo la neutralità dei Santi Padri. Qualche altro pacchetto di milioni di euro, prelevato dalle nostre tasche, andrà a finanziare gli ospedali e le scuole Vaticane. Ci penseranno Letta e Tremonti a mettersi d'accordo con Bagnasco senza stare troppo a mercanteggiare, siamo uomini di mondo. Ma quanto ci costano i divertimenti mignotteschi del nostro premier.
 
146. PER SOSTENERE MARINO NON E' NECESSARIO ESSERE ISCRITTI
(6.7.09) Ci fa piacere precisare che per votare Marino alla primarie il 25 ottobre non è necessario essere iscritti al PD. Questo rende evidentemente più facile sostenere la sua candidatura – che al contrario di quanto ha scritto Scalfari non ha al centro solo l'impegno laicista. Anche se una testimonianza in questo senso sarebbe comunque più che utile per scuotere tutti coloro che nel Pd (ma anche nella redazione di Repubblica) se nelle basiliche di oltre Tevere qualche sagrestano tossisce si mettono a letto con la polmonite.
 
145. MARINO CANDIDATO. PER UNA VOLTA L'UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO, SOSTENIAMOLO
(5.7.09) In un affollato incontro alla festa nazionale del PD Ignazio Marino ha annunciato ieri la sua candidatura a segretario del PD. Finalmente – dopo i politicanti di mestiere, i venditori di fumo, i parolai, i palloni pieni di vanità – una persona stimabile, un uomo  vero, un grande professionista prestato alla politica. Uno che quando il miserabile MA-ANCHE, sperando di ingraziarsi il Vaticano, lo sostituì con la clericale Dorina Bianchi come capogruppo in Commissione sanità alla vigilia del voto sul testamento biologico, per carità di patria restò zitto senza neanche protestare. Che Marino si presenti oggi come candidato alla guida del PD è un evento non solo politico ma "morale": con lui bussa alla porta della vecchia politica, insieme all’Italia moderna di tanti giovani, un’Italia costituzionale, che si batte per una Chiesa libera, ma non prevaricante, in uno Stato altrettanto libero: anche cattolico ma senza cilicio, non prono ai diktat Vaticani. Uno Stato guidato dai migliori, non dai peggiori. Utopia, forse, ma chissà. Per una volta facciamo promozione politica e invitiamo i lettori a iscriversi al PD entro l'11 luglio e a far circolare questo appello. Per iscriversi basta presentarsi con un documento al circolo più vicino al luogo in cui si abita, lo potete trovare qui. E, una volta iscritti, inviare una e-mail a Marino. Attiviamoci!
 
144. A ROMA IL TESTAMENTO BIOLOGICO
(3.7.09) Oltre che al Municipio Roma X, ora è possibile anche presso il Municipio XI sottoscrivere il Registro dei Testamenti Biologici e delle Disposizioni di fine vita. La Delibera approvata dal Consiglio permette ai residenti di dichiarare anche la volontà di avere o meno l’estrema assistenza religiosa, di scegliere le eventuali esequie religiose o civili, di esprimere la volontà di donazione degli organi nonché la decisione se essere o non essere cremati. I registri possono essere sottoscritti presso l'Ufficio Demografico di via degli Armatori 13, previo appuntamento, tutti i mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 16,30. Per l'appuntamento è necessario contattare l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) chiamando lo 06.696.11.333 nei seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì nelle ore 8.3012.30, martedì e giovedì nelle ore 8.3012.30 e 14.3016.30.
 
143. PRIMA DEL G8 CON OBAMA LO SCONTRO AL VERTICE BERLUSCONI-D'ADDARIO
(24.6.09) Tutto credevamo possibile in questo paese ma non che si arrivasse a un Presidente del consiglio che litiga con una prostituta sulla base di “Non ti ho pagato” “Sì mi hai pagato”. “Tu sei stata pagata dai miei nemici” “E allora provalo”. Certo che dai tempi di De Gasperi ne abbiamo fatta di strada. Non ci sta male la poesia intitolata “Exit Strategy” inviataci da Gian Carlo Marchesini che proprio domenica prossima alle 22 a Piazza del Popolo, con la partecipazione del gruppo musicale della Scuola Romana di Samba, presenta il suo ultimo libro “Shock Brasil”): "Per evitare che Berlusconi si trasformi / in una belva furiosa e ferita / bisognerà garantirgli un salvacondotto / offrirgli una via d’uscita. / Si provvederà affinché le aziende / gestite da manager di fiducia / rimangano di sua proprietà / tra urrà, evviva, eia eia alalà. / Ma che in cambio lasci la politica / si ritiri a vita privata in una sua tenuta / che si porti pure al seguito Apicella / e si faccia consolare da qualche donzella / che abbia garantito il viagra di Scapagnini / e si avvalga dei brogli di Ghedini / che tutti possano cantare al karaoke tenendosi per mano / dal ciarliero Gasparri al lodevole Alfano. / E se proprio vogliono recitare / la scena dello sposo e della sposa / lo facciano rincorrendosi ignudi / tra i cactus di Villa Certosa. / Pur di liberarci da pene e dolori / gli siano resi grandi onori / si immolino porcellini sardi / si organizzino spettacoli / con leoni leopardi e centurioni. / Ma leviamocelo dai coglioni!". Amen.
 
142. VOTARE SI' AL REFERENDUM
(21.6.09) Andare oggi a votare per cambiare la legge elettorale è un dovere civico. I contrari dicono che aiuterebbe il Pdl ad avere la maggioranza in Parlamento. Come se non ce l'avesse già. Ma se vincessero i sì, il Pdl avrebbe la maggioranza da solo e non sarebbe più soggetto al ricatto della Lega. Cioè di un partito che riesce ad esprimere al meglio quanto di peggio si trova al fondo di quegli strati che rappresenta: il timore del nuovo, l'odio per il diverso, il populismo becero, l'esasperazione del localismo dagli orizzonti ristretti. Nelle sue declinazioni più estreme, una versione italiota del nazismo: un nazismo casareccio alla Borghezio, che sa di Merlot e di polenta e osei anziché di birra e di crauti ma non per questo meno spregevole. Berlusconi di suo non è né nazista né razzista, è uno che ha in mente solo i suoi interessi: può fingere di esserlo se questo li aiuta così come, se gli conviene, può atteggiarsi a democratico. Ma se l'alleanza-competizione con la Lega lo costringe a confrontarsi con quel partito sul suo terreno, diventa più razzista di Borghezio e Calderoli. I quali si sentono obbligati a scavalcarlo per far vedere che sono loro i più razzisti, dando vita così ad una escalation disastrosa per il livello di civiltà della nostra democrazia. Neutralizzare almeno uno – il peggiore, dal nostro punto di vista – di questi due partiti sarebbe già un risultato. Per non dire della possibilità per il Pd – certo un Pd diverso, ricostruito culturalmente e ristrutturato come Forza Italia e An hanno saputo fare – di competere con il Pdl per strappargli la maggioranza. Perché no. Se solo si riuscisse a sollevare domani il macigno del quorum.

141. ERA TUTTO SCRITTO
(19.6.09)Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro / Chi è assicurato, chi è stato multato / Chi ha torto o ragione, chi è Napoleone”. Rino Gaetano come Nostradamus, leggeva nel nostro futuro? Se ne parla nel blog del nostro amico Cugino. Leggilo..

140. DELUSIONE ALLA SALA OVALE
(16.6.09) Un Berlusconi disilluso è quello che fa ritorno in Italia dopo il blitz alla Casa Bianca. Aveva promesso a Obama di aumentare di 500 unità il contingente italiano in Afghanistan a una precisa condizione: il Presidente Usa avrebbe dovuto radunare nella Sala Ovale – meglio denominata "Sala Orale" – le duecento stagiste in servizio presso la Casa Bianca, lasciandolo solo con loro per quaranta minuti. Nel corso dei quali il nostro Presidente si sarebbe impegnato a surclassare il vecchio record di Clinton. Il furbo americano ha finto di acconsentire ma poi si è limitato a fargli trovare nella sala la speaker del Congresso Nancy Pelosi, spiegandogli che aveva fatto confusione sui suoi gusti. "E poi – gli ha detto – è una Paisà". Disgustato Papi ha chiamato subito i comandanti della sua flotta di Stato ("Air ForceOne, Two, Three, Four, Five") sovraccarica di veline e di cantanti melodici allievi di Apicella e ha fatto ritorno a Ciampino. Sembra che per consolarsi abbia fatto stipulare al fedele Letta un trattato con Gheddafi per avere in leasing due battaglioni delle sue Amazzoni. In cambio l'Italia dovrà mandare al leader libico 750 miliardi di euro e la Basilica di Massenzio. 

 
139. PERCHE' “LUI” HA SCELTO “LUI”
(5.6.09) Benedetto XVI ha confessato che quando riflette su se stesso si domanda come mai Dio abbia scelto proprio lui per quell'incarico. In effetti sono in molti a domandarselo.
 
138. SEMPRE PIU' REPUBBLICA VATICANA
(5.6.09) A Cesena un professore che ha osato distribuire un questionario agli studenti per conoscere le loro preferenze in fatto di insegnamenti alternativi alla religione è stato sospeso per due mesi. A Roma l'ex fascistello Alemanno, non potendo vietare il Gay Pride, vorrebbe almeno confinarlo in percorsi più ristretti: da Piazza Venezia a Piazza Venezia e ritorno, in modo da turbare  il meno possibile le caste pupille e la delicata sensibilità dei sacerdoti che prestano la loro opera nelle basiliche cittadine. Siamo ormai alla Repubblica vaticana. E pensare che c'era un tempo – neppure troppo lontano – in cui poteva sembrare possibile l'arrivo da queste parti dell'Armata Rossa, e una profezia diceva che i Cosacchi avrebbero abbeverato i loro cavalli nelle fontane di piazza S. Pietro. Di questo passo invece il 2 giugno le guardie svizzere sfileranno ai Fori imperiali. E il Presidente sarà ospite del Papa al ricevimento nei giardini vaticani.
 
137. BRUNETTA RISCRIVE IL CODICE PENALE
(27.5.09) Pubblichiamo (in "Lettere", nella sezione Pubblica amministrazione) lo scritto ironico di un affezionato lettore dedicato a quel ministro che D'Alema, con termine molto scorretto e irrispettoso che deploriamo, ha chiamato "energumeno tascabile". Il politico più amato dagli industriali (standing ovation all'ultima assemblea di Confindustria), quello che ha annunciato senza pudore l'ennesima imminente fine delle code e che ha partorito una riforma dalla quale forse, chissà, tra qualche anno arriverà la soluzione del dieci per cento dei problemi della nostra amministrazione. Ma che nell'attesa continua a spargere disprezzo sugli operatori (fingendo di credere che l'unico motivo per cui la nostra amministrazione è inefficiente sia il loro fannullonismo) e a fare terrorismo minacciando sanzioni contro medici e impiegati più pesanti di quelle previste per chi guidando in modo spericolato uccide dieci persone.
 
136. E' IL '29 IL FUTURO CHE AVANZA
(16.5.09) Con una lettera che riportiamo nell'apposita rubrica Lucilio Santoni propone a tutti di astenersi dal partecipare alle occasioni pubbliche alle quali, in base ad usanze ormai codificate, vengono invitati – per presenziare o addirittura benedire – i prelati di turno. Reazione legittima, ma che rischia di cadere nel vuoto così come è accaduto a quella di un coraggioso magistrato,  Luigi Tosti, che si era rifiutato di amministrare la giustizia in aule contrassegnate da un crocifisso. Per questo suo rifiuto, dopo essere stato condannato dal Tribunale de L'Aquila a sette mesi di reclusione, Tosti era stato anche sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dalla sezione disciplinare del Csm. Del resto è stato stabilito, in base ad un'incredibile sentenza del Consiglio di Stato, che anche nelle aule scolastiche il simbolo da affiggere non deve essere uno dei tanti possibili della Repubblica Italiana – bandiera, ritratto del Presidente, immagine dell' Italia turrita – ma il crocefisso. E' il revival a 360 gradi del Concordato con il quale nel '29 Mussolini aveva decretato che quella cattolica era ufficialmente la Religione di Stato. Un degno corollario ad altre forme di fascismo e razzismo che vediamo sempre più dilagare nell'era B-B-B (Berlusconi-Bossi-Benedetto XVI)
 
135. FIGLI D'ARTE
(11.5.09) E' uscito in questi giorni un libro dell’economista premio Nobel Joseph Stiglitz, il quale ha calcolato che la prima guerra a Saddam – quella di Bush padre – è costata agli Usa sette miliardi di dollari; la seconda – quella di Bush figlio – è costata TREMILA miliardi di dollari, per non parlare delle vittime umane. E costerà più del doppio al resto del mondo. Dobbiamo augurarci che non arrivi un Bush nipote.
 
134. LA POLITIQUE DANS LE BOUDOIR 
(4.5.09) Adesso che la signora Lario ha seguito, certo senza averlo letto, il nostro consiglio di chiedere al marito il divorzio perché sarebbe stato più dignitoso che continuare ad attaccarlo tramite comunicati stampa, le consigliamo di stare attenta perché quello che lei chiama “l'Imperatore” tenterà di distruggerla con tutti i mezzi – e sono tanti – a sua disposizione. Se gli zelanti fiancheggiatori di “Libero” hanno pubblicato sue foto in topless il giorno dopo che aveva attaccato le scelte “velinare” – in politica elettorale e non solo – del marito, immaginiamoci cosa succederà quando i contrasti coniugali diverranno scontro giudiziario. Oltre che di un ottimo avvocato la signora Lario farebbe bene a munirsi di un buon ufficio stampa e, perché no, di qualche robusta guardia del corpo. Si sta probabilmente per aprire uno scontro in Tribunale e fuori che dividerà l'Italia più di quanto non abbiano mai fatto le rivalità nei derby di calcio o i processi tipo Cogne. Anche se tutto sommato chi ha più interesse ad ammorbidirlo è proprio il Cavaliere, che ne pagherebbe le ripercussioni anche sul piano politico. Una separazione scandalosa, condita da gravi accuse di immoralità, sicuramente gioverà all'Udc, che nonostante le disinvolte divagazioni matrimoniali del suo leader ha sempre la presunzione di impersonare i sacri valori cattolici della moralità coniugale. Aumenterà il potere contrattuale degli alleati. Darà una mano alla moribonda sinistra. Azzardiamo un pronostico: per “Papy”, che aveva affrontato il terremoto in Abruzzo con il piglio di Napoleone ad Austerlitz l'incauto blitz napoletano al compleanno della vezzosa Noemi avrà l'effetto di una Waterloo. Forse non un crollo tipo Muro di Berlino ma comunque il punto discendente della sua parabola. Dopodiché arriverà inesorabile una dorata Sant'Elena. Sarà così? Scopriremo presto se il nostro è solo wishful thinking.
 
133. IL CONFLITTO DI INTERESSI DI BERLUSCONI PIU' CONTAGIOSO DELL'INFLUENZA SUINA
(3.5.09) Al concertone del Primo Maggio interessante lettura da parte del presentatore Castellitto di un brano tratto dal romanzo appena uscito della scrittrice Margaret Mazzantini, ed è una  pura combinazione che all'anagrafe la Mazzantini risulti essere la moglie dello stesso Castellitto. Siamo in grado di rivelare che all'imminente Festival della Letteratura di Massenzio, che la Mazzantini è stata incaricata di presentare, saranno distribuite locandine del prossimo film di Castellitto, casualmente marito della stessa Mazzantini. Mentre alla prima teatrale di “Uno nessuno e centomila”, in cui Castellitto avrà la parte principale…
 
132. SCIOGLI PURE I BAMBINI CHE POI CI SONO I SERVIZI SOCIALI
(1.5.09) Come un pianeta uscito dall'orbita la Giustizia italiana percorre parabole impazzite. Condanne, liberazioni, incriminazioni affidate a un colpo di dadi, al punto della parabola in cui si trova in quel momento il pianeta. Così abbiamo la condanna a sei mesi di reclusione inflitta al pericoloso malfattore che fantasiosamente aveva colorato l'acqua della Fontana di Trevi e sparso palline colorate dalla scalinata di Piazza di Spagna. Così viene indagato il gioielliere milanese colpevole di aver ferito un rapinatore che lo stava massacrando. In ospedale gli hanno riscontrato due costole incrinate, uno zigomo fratturato rimesso a posto con 18 punti di sutura, un occhio tumefatto ma evidentemente questo non bastava per il PM, secondo lui per poter tirare fuori  la pistola doveva aspettare che il rapinatore gli staccasse un braccio e gli accecasse tutti e due gli occhi. Ma poi come avrebbe fatto a sparare? In cambio abbiamo battaglioni di camorristi mafiosi e uomini della 'ndrangheta  scarcerati in blocco dopo la condanna perché il giudice dopo anni non è riuscito a depositare la sentenza. La notizia del giorno riguarda il mafioso Stefano Bommarito, l'aguzzino del povero bambino sciolto nell'acido, condannato a 22 anni anche per altri omicidi e ora fatto uscire dal carcere e “affidato ai servizi sociali”. Diciamo pure, liberato. Mentre ai domiciliari sono Enzo Salvatore Brusca e Giuseppe Monticciolo. Chissà Beccaria come si rivolta nella tomba.
 
131. LA “SOLA” DI BERLUSCONI ALLA SARDEGNA…
(29.4.09) Dalla Maddalena alla Caserma della Finanza dell'Aquila, scippato il G8, Sardegna sedotta e abbandonata. E' la politica-spettacolo, anzi la politica-azzardo. Dopo l'indubbio successo mediatico conquistato in Abruzzo Berlusconi lascia la posta sul tavolo e raddoppia. Avevamo volato tante volte con l'aliante sulla verticale ai margini della Scuola della Finanza di Coppito quando prendevamo il brevetto in quell'aeroporto, e mai avremmo immaginato che il massiccio edificio nascondesse prestigiose suite – noblesse oblige – per i signori generali del Corpo, adatte all'occorrenza ad ospitare i grandi della terra. Ma anche sui muri della Caserma sono comparse delle crepe, e non vogliamo neppure pensare in che situazione potremmo trovarci se nuove, forti scosse dell'imprevedibile terremoto dovessero prodursi alla vigilia del summit. Intanto la Sardegna  ha visto lasciate a metà le opere tanto decantate dalle promesse elettorali e ancora non si sa neppure se e quando verrà avviato il tanto atteso raddoppio della Sassari-Olbia. Ma il figlio del commercialista di Berlusconi, inventato Governatore dal premier, ha approvato tutte le decisioni del governo ed è fiducioso che le opere promesse saranno terminate nei tempi previsti. Poteva dire qualcosa di diverso?

130 …E QUELLA DI BRUNETTA ALLA SCUOLA…
(29.4.09) Il superattivo Ministro (che “Style”, il supplemento trendy di 24 Ore , ha definito "un sosia di Paolo Rossi ma che fa più ridere di lui") ha scoperto che il Pc è "un mezzo per realizzare una didattica rinnovata", e ha patrocinato un  progetto diretto a far sì che ogni bambino possa avere il proprio netbook dotato di software realizzato su misura.
Il progetto, iniziato in via sperimentale, presto si estenderà, ha assicurato il ministro,  "a centinaia di migliaia di alunni delle scuole elementari, per poi arrivare a quelli delle medie e delle superiori".
I prezzi del netbook JumPC di Olidata utilizzato nell'ambito del progetto partono da 199 euro (versione con Windows XP Home, processore Intel Celeron 900 MHz, Display 7", RAM 512 Mbyte DDR2, Hard Disk 2 Gbyte Nand Flash, Lan Wireless, Lan 10/100, 2 Speakers Stereo + Mic, 2 USB 2.0, Card Reader, Webcam) e vanno fino a 299 euro (stesse caratteristiche ma disco fisso da 30 Gbyte). In pratica, un computer con un display da francobollo fatto apposta per far diventare strabiche le povere creature a un prezzo più elevato della media del mercato, visto che ormai si trovano netbook a 179 e anche 159 euro ma – attenzione – con uno schermo di 9 pollici anziché di 7. Complimenti, ministro.
Analoghi complimenti per aver dato l'annuncio – il settantesimo da parte dei ministri succedutisi alla Funzione pubblica dalla Liberazione ad oggi – dell'imminente fine delle code e della prossima  abolizione totale della carta negli uffici della PA. Ogni cittadino potrà colloquiare con qualunque ufficio tramite posta elettronica certificata, senza più necessità di ricorrere alle classiche raccomandate con ricevuta di ritorno. Annunci del tutto identici a quelli fatti dal suo predecessore Lucio Stanca agli inizi del 2006. La "sola" continua.

 
129. NEL TITANICO SCONTRO DI CIVILTA' CI VANNO DI MEZZO I GELATI DA PASSEGGIO
(22.4.09) Il divieto, posto dal governo leghista-ciellino della Lombardia, di mangiare in strada cibi di strada, dimostra la grande verità del detto di Platone: "Di fronte alla stupidità, perfino gli Dei sono impotenti".
 
128. FANNO PUBBLICITA' TRUFFALDINA MA LE MULTE LE PAGHIAMO NOI
(16.4.09) Sapevamo tutti che gli annunci di mirabolanti velocità raggiungibili dai collegamenti Adsl erano tutte balle, e finalmente ora l'Antitrust ha condannato Telecom Italia a pagare 735 mila euro di multa  per la pubblicità all'Adsl Alice: reclamizza troppe volte la possibilità di raggiungere una velocità di navigazione che in pratica non viene mai ottenuta. A sua volta Wind-Infostrada è stata sanzionata per la promessa fatta agli utenti di non pagare più il canone Telecom Italia per chi passa a questo gestore. Ma in realtà solo una minima parte di questi clienti avevano la possibilità concreta di staccarsi completamente da Telecom Italia. Questa campagna ingannevole è costata a Wind 165 mila euro. Tutte somme che le compagnie pagano (ammesso che il compassionevole Tar non annulli le sanzioni) ma poi scaricano tranquillamente su noi utenti con opportuni ritocchi alle tariffe.
Le associazioni dei consumatori, pur encomiando l'Antitrust, vorrebbero sanzioni più gravi – ad esempio, la sospensione della licenza – capaci di dissuadere i gestori dal proporre nuove campagne ingannevoli. Si tratta però di un'ipotesi difficilmente praticabile in quanto verrebbe  colpita la continuità del servizio per gli stessi clienti e messo a rischio il posto di lavoro dei dipendenti. Sembra perciò preferibile la proposta di Zeusnews: colpire, o nelle tasche o con sospensioni, i manager responsabili delle aziende. Sono loro che spingono campagne truffaldine per raggiungere obiettivi esagerati, da cui dipendono altrettanto esagerati bonus retributivi dei manager stessi. Purtroppo, nella crisi che stiamo vivendo gran parte di responsabilità è dovuta all'inarrestabile fame di denaro dei manager. Basta leggere l'intervista rilasciata al Giornale dal n.1 di Seat Pagine Gialle, che reputa più che meritato – nonostante l'azienda sia in grave perdita – il compenso di oltre 8 milioni di euro l'anno che percepisce. Si è paragonato a Kakà e a Cristiano Ronaldo: se loro prendono tutti quei soldi perché non dovrebbe prenderli anche lui? Sono fuori dal mondo e continuanon a provocare danni, bisognerebbe riuscire a fermarli. 
 
127. CHE STRANA CITTA' ROMA E CHE STRANI VIGILI
(15.4.09) Chi ha trascorso la Pasqua a Madrid ha potuto trovare tutti i negozi aperti, sia la Domenica che il Lunedì, e i servizi funzionanti in pieno, dai trasporti alla pulizia minuta delle strade fatta fino a tardi da solerti operatori ecologici. A Roma, città ex (non a caso, ex) primatista mondiale dell'affluenza turistica, non solo tutto sbarrato, ma addirittura si legge che i solerti vigili hanno “giustamente” punito con severe multe quegli indisciplinati commercianti che nelle zone più turistiche, tipo Fontana di Trevi, avevano osato aprire le loro botteghe per non far trovare i turisti di fronte a un desolante deserto urbano. Gli stessi vigili, probabilmente, che negli stessi giorni – come si legge in altra cronaca cittadina – avevano assistito indifferenti, senza nemmeno scomodarsi a soffiare nel fischietto di ordinanza, alle bravate dei turisti che per una foto ricordo d'eccezione si arrampicavano sugli storici marmi della fontana. Non solo non facciamo politica del turismo ma accettiamo che venga messo a rischio impunemente il nostro incomparabile patrimonio artistico. Ma come siamo bravi a farci del male.
 
126. PER CHI SI FA IL METRO'
(9.4.09) La grande tragedia dell'Aquila toglie ogni desiderio di scrivere a meno di non esservi costretti, cosa che qui non è. Nonostante tutto non possiamo passare sotto silenzio le dichiarazioni rilasciate al Giornale del 5 aprile dall'assessore alla Casa della regione Lazio, il rutelliano Mario di Carlo: felice che il "piano casa" di Berlusconi abbia aperto la strada, oltre che per abbattere case vecchie e costruirne di nuove, anche per “correggere il piano urbanistico della città”. “Dovremmo costruire – ha spiegato Di Carlo – lungo gli ultimi 14 chilometri della linea C del metrò, sulla Casilina, dove c'è una bassa densità abitativa che non giustifica una struttura di trasporto così imponente”. Più chiaro di così non si poteva dire: invece di scegliere una zona ad alta densità di popolazione per il tracciato del metrò (e a Roma ce ne sono decine) i nostri politici ne hanno scelta una a bassa densità. La nuova linea di metropolitana – che doveva colmare una parte almeno del ritardo storico in fatto di trasporti urbani di Roma rispetto non a Madrid, Parigi, Londra, Barcellona, Berlino ma a molte città del Terzo Mondo – non è stata progettata in funzione degli interessi dei cittadini ma – ci fa capire l'assessore regionale alla Casa – in funzione delle future cementificazioni che i costruttori amici  di Rutelli e Veltroni dovevano fare nelle zone che avrebbe servito. Ogni tanto, casualmente, qualche verità viene a galla dalla discarica di sostanze maleodoranti che le nostre amministrazioni hanno accumulato.  
 
125. PERCHE' SIAMO IN AFGHANISTAN
(2.4.09) Ci avevano spiegato che quella contro i Talebani, oltre che una campagna antiterrorismo era una missione di civiltà: gente barbara, che tiene le donne in stato di semischiavitù. Dovevamo liberarle. Adesso che il “civile” Karzai emana leggi pro-stupri domestici che più barbare non si può, il meno che le nostre autorità possono fare è stabilire un termine per disimpegnarsi da quello che minaccia di diventare un nuovo Vietnam. Un pozzo senza fondo in cui gettiamo sacrifici di risorse economiche e di vittime umane per mantenere un regime che non è migliore di quello che combattiamo.
 

124. RISPETTANO LA VITA, PER QUELLO UCCIDONO
(11.3.09) Uccisi in un agguato due giovani militari britannici (19 anni) e feriti gravemente altri quattro dagli indipendentisti dell'Ira, che per buona misura hanno poi assassinato anche un poliziotto. Combattono per la fede cattolica, sono per il diritto alla vita ma ogni tanto si distraggono. Si distraggono anche i loro vescovi, per quello non li scomunicano come hanno fatto in Brasile i loro colleghi nei confronti dei medici che hanno aiutato ad abortire la povera bambina violentata dal padrigno (neanche lui, by the way, scomunicato). Del resto i bravi vescovi irlandesi hanno tutte le ragioni per essere distratti, visto che proprio il giorno dell'attentato uno di loro, il venerabile ex segretario di tre papi John Magee, era stato costretto alle dimissioni travolto dall'ennesimo scandalo di pedofilia. Magee era stato il primo a trovare morto il povero Papa Luciani e dopo di allora, chissà come mai, aveva fatto una splendida carriera: era stato nominato Maestro di cerimonie pontificie e poi segretario di Paolo VI, carica nella quale era stato riconfermato da Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Era stato sostituito solo quando era arrivato Benedetto XVI con il suo vezzoso segretario George. Infine le dimissioni, su pressione di una associazione irlandese (One in Four) che supporta le vittime di abusi sessuali e che aveva invocato l'intervento del governo. Un appunto tra parentesi per Mario Giordano, direttore del “Giornale”, il quotidiano dei Berlusconi e dei Vescovi: sarebbe gradito sapere se non si vergogna di essere l'unico che ha censurato la notizia.

 
123. TUTTI ZITTI, PARLA L'EX
(10.2.09) Fra tutti i commenti al no del Presidente della Repubblica al decreto legge su Eluana, il più velenoso è forse quello del suo ex collega Cossiga, il quale in una intervista al Giornale di casa Berlusconi ha detto che Napolitano si sarebbe rifiutato di firmarlo perché “pressato dal Pd e minacciato dalla piazza”. Lui invece – ha aggiunto – avrebbe dato il via al decreto, perché “di fronte a questioni di così alto livello, il diritto si può piegare alle proprie visioni di vita”. Ci si meraviglia ogni volta che questo essere abbia potuto fare il presidente della Repubblica.
 
122. IL FINTO SACERDOTE
(10.2.09) Notizia da Bari: “Finto sacerdote violenta e ricatta 5 bambini”. Era entrato nella parte.
 
121. IO NON C'ERO, E SE C'ERO DORMIVO
(5.2.09) Il Vescovo negazionista? Il Papa non ne sapeva nulla, e neppure ne sapevano nulla  l'inseparabile segretario, i quaranta assistenti, i trecento cardinali, vescovi, arcipreti, preti e diaconi che formano il suo governo.  E' vero, come è vero che Cristo è morto di freddo.

120. IL ROMENO ASSASSINO E IL MASCHILISMO DA BAR  DELL'UOMO DI ARCORE
(30.1.09) Non avevamo commentato la frase di Berlusconi sulla necessità di proteggere con un soldato tutte le belle donne per impedirne lo stupro perché, a differenza di Veltroni che si è precipitato a dire che era “un'offesa per le donne”, a noi era sembrata solo una manifestazione di stupidità, una di quelle battute da caserma che l' instancabile sessuomania del nostro premier ci propone un giorno sì e l'altro pure.  Più grave ci sembrava la sentenza della III Corte d'Assise di Roma che ha evitato di condannare all'ergastolo il romeno colpevole dell'assassinio delle signora da lui aggredita nei pressi di Tor di Quinto perché nel commettere lo stupro si era trovato di fronte alla “fiera opposizione della vittima” che lo aveva praticamente costretto ad ucciderla. “Omicidio e violenza sessuale sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori: la completa ubriachezza dell'aggressore e la fiera resistenza della vittima”: questa l'attenuante che ha consentito di condannare il romeno a  soli 29 anni. Se ne può evincere che alla fin fine l'omicidio è stata colpa della donna: se non insisteva così ostinatamente a difendersi se la sarebbe passata liscia. Il messaggio che esce da questa sentenza fa venire in mente quello dato alle loro studentesse dalle docenti dei college americani: “relax and enjoy it”. Il bell'articolo di Lea Melandri, che potete leggere qui, ci ha fatto cambiare idea sulla battuta di Berlusconi: nel suo maschilismo da bar è assai più grave di quanto ci era sembrato. E un filo rosso la lega alle esibizioni di cosce e glutei nelle sue televisioni e – poiché tutto si tiene – alla sentenza dei giudici romani.

119.  A TORINO GLI SI RESTRINGE IL SUV
(29.1.09) Per smaltire l'invenduto la Fiat sta facendo una vistosa promozione della Sedici su intere pagine dei quotidiani offrendola a un prezzo stracciato (14.250 euro) e reclamizzandola come “Il Suv ideale su qualsiasi terreno”, “4 x 4 solo quando serve: basta un clic”. Peccato che poi, come ci ha segnalato un lettore, in caratteri piccolissimi in fondo alla pagina sia precisato che il modello in offerta  è la Sedici 4 x 2, ossia il modello con sole due ruote motrici, che non è quindi un 4 x 4 e non consente affatto di passare alla trazione integrale “con un click”. Forse sarebbe sbagliato se quando Marchionne si presenterà con il cappello in mano per chiedere soldi (prelevati dalle nostre tasche) il governo lo rimandasse a Torino con un click. Intanto però ci sembra giusto che su questa pubblicità, una vera presa in giro del pubblico, si esprima l'Antitrust. Ieri sera abbiamo chiesto spiegazioni all'Ufficio stampa della Casa a Torino, ci hanno detto che ce le avrebbero fatte avere. Siamo ancora in attesa.

118. NEGAZIONISTI IN SAGRESTIA
(27.1.09) In deliberata coincidenza con il giorno della memoria Benedetto XVI ha riabilitato il vescovo negazionista. Ma la chiesa cattolica, si sa, nutre da millenni un odio viscerale contro gli ebrei e l'attuale Papa – il Pontefice dell'odio, quello che incarna il lato buio e intollerante della Chiesa così come Giovanni XXIII ne incarnava quello mite e luminoso – non a caso ha ripristinato nelle preghiere ufficiali l'invocazione a Dio perché faccia convertire i (perfidi) giudei. Non si vede perciò come mai la sua ultima impresa abbia destato tanta meraviglia. Sei milioni di ebrei annientati tra Auschwitz, Mathausen e Treblinka cosa saranno mai. Dopo tutto si tratta pur sempre di deicidi.

117. GUCCINI AL PALASPORT
(23.1.09) Non viene spesso a Roma, e ogni volta è un evento. Bentornato, Francesco.

116. HE CANNOT VS HE CAN, HA VINTO IL PRIMO QUATTRO A DUE
(21.1.09) Alla inaugurazione di Obama erano presenti due milioni di persone, all'ultimo comizio di Veltroni quattro (o forse otto, non ricordiamo bene). Su una cosa almeno siamo di gran lunga superiori.

115. CHI EMOZIONA CHI
(21.1.09) Il Direttore del Giornale di Casa Arcore, Mario Giordano, ha messo su tutta pagina in corpo 30 il titolo "Obama tende la mano all'Islam" e ha scritto nel suo fondo che il discorso del nuovo Presidente Usa non è riuscito a emozionarlo. Certo, lui si emoziona ascoltando le barzellette sui lager raccontate da Berlusconi. 

114. CHI PERSEGUITA CHI
(21.1.09) Dopo il perseguitato Cesare Battisti abbiamo in Italia un'altra vittima di persecuzioni, il ministro ex socialista Sacconi, che dopo aver operato un volgare ricatto ai danni di una clinica di Udine minacciandola di farle togliere la convenzione con il SSN nel caso avesse applicato una sentenza della Cassazione, adesso si lamenta che qualcuno abbia osato denunciarlo. Ma non si capisce perché si preoccupi, in caso di problemi potrebbe sempre riparare in Brasile, Lula sarà ben lieto di negarci l'estradizione.
 
113. SOLIDARIETA' AL PERSEGUITATO
(19.1.09) Di fronte al silenzio del Presidente del consiglio sul rifiuto della estradizione dell'ex terrorista Battisti – ma c'è da capirlo, dal Brasile le sole cose che possono destare l'attenzione dello "statista" Berlusconi sono le cosce delle ballerine e gli stinchi dei calciatori – tanto più è da apprezzare il fermo intervento di protesta del Presidente Napolitano, un atto dignitoso che gli fa onore. Intanto si è appreso che il filosofo Negri è volato a Rio per dare la sua solidarietà al pluriomicida Battisti. E non c'è da stupirsi ricordando i tempi in cui questo personaggio elogiò con parole alate ("la geometrica bellezza di via Fani") la sanguinosa mattanza degli uomini di scorta con l'esecuzione del povero Aldo Moro. Quasi un atto dovuto quindi il suo nei confronti del perseguitato Battisti, autore di luminose imprese rivoluzionarie come l'assassinio di un macellaio (appartenente, come ci insegnò Lenin, a una categoria di pericolosi nemici della classe operaia) e l'organizzazione dell'assassinio di un gioielliere con il tentato omicidio del figlio (che si salvò per miracolo ma è rimasto per la vita inchiodato a una sedia a rotelle). Purtroppo non tutte le imprese più geometriche possono riuscire al cento per cento.
 
112. SIAMO PERSECUTORI E TUTTI CI PRENDONO A SCHIAFFI
(14.1.09) Sicchè l'ex terrorista Cesare Battisti non viene estradato in Italia perché il Brasile è convinto che esista “un fondato timore di persecuzione politica nei suoi confronti”. Qualcuno gli ha raccontato che questi pluri-assassini delle Brigate rosse e nere stanno in celle tipo Guantanamo, frustati da sadici aguzzini. Battisti sa bene, invece, che una volta arrivato in Italia avrebbe fruito della semilibertà e avrebbe trovato subito lavoro, come tutti i suoi colleghi, presso qualche Onlus finanziata dai Comuni, con il solo fastidio di dover fare conferenze nelle varie Università in giro per l'Italia. E il rischio di essere nominato, come il suo ex-collega D'Elia, Segretario della Camera. Evidentemente preferisce Ipanema a Torvaianica, non c'è da dargli torto. Frattanto arrivano altri schiaffi da tutte le parti: il nostro beneamato Premier non avrà un posto d'onore all'incoronazione di Obama, per cui giustamente ha detto che lui non va a fare la comparsa; Gomorra non è stato neppure selezionato tra i finalisti per l'Oscar al miglior film straniero e il Manchester City ha stanziato 100 milioni per portare via Kakà al Milan. L'unica nota positiva è che Andreotti ha dichiarato che non parlerà, oggi, per il suo novantesimo compleanno. Grazie, Presidente, ci ha rallegrato la giornata.
 
111. L'IGNORANZA AL POTERE
(12.1.09) "Il tornitore alla Ferrari ha il sorriso e la dignità di dire al figlio che cosa fa, l'impiegato al catasto si vergogna di dirlo”, parole di Brunetta. Che se non è un "energumeno tascabile", come lo ha definito D'Alema, è sicuramente un "ignorante tascabile": talmente ignorante – come ministro della Funzione pubblica – da non sapere che non ci sono più impiegati al catasto da quasi 10 anni. E forse potrebbe esserci qualcuno che si vergogna di dire alla madre che fa il ministro di Berlusconi, preferisce dirle che fa il pianista in un bordello.
 
110. LO HA GUIDATO IL DIO DELLA BIBBIA. MA FORSE ERA DISTRATTO
(9.1.09)Grazie al mio intervento ora la democrazia attecchisce in Iran”, ha detto l'ex Presidente Usa George Bush in una delle ultime interviste prima di lasciare la carica. E ha negato di essere stato, come molti pensano un po' dovunque, il peggior Presidente della storia americana: le sue decisioni sono state sempre dettate da Dio. Non nel senso che “sente le voci”, come molti dicono che lui creda, ma perché la preghiera gli dà saggezza e forza, a Dio chiede protezione per la sua famiglia e i soldati che ha mandato in guerra. La fede e la Bibbia sono il suo sostegno. Alla domanda se il presidente eletto Obama gli ha chiesto dei consigli ha risposto “non proprio”. Meno male.
 
109. COME PREDICANO E COME RAZZOLANO I PALADINI DEL PRECARIATO
(29.12.08) A margine del preoccupato intervento di Benedetto XVI in favore dei precari (“Occorre assicurare condizioni dignitose di lavoro per questi giovani” – ha proclamato ieri celebrando i 40 anni della messa di Paolo VI all'Italsider, e naturalmente tutti, sindacalisti e politici, si sono subito inginocchiati riverenti: “un monito che dobbiamo accogliere”) La Stampa ha pubblicato il commento di una precaria del Vaticano, Valeria Pireddu, 25 anni, hostess dell'Opera romana pellegrinaggi. “Peccato, ha detto, che l'esperienza concreta mia e di una quarantina di mie colleghe sia tutt'altra”. Per un anno la ragazza ha lavorato negli autobus turistici di “Roma Cristiana” in condizioni di autentico sfruttamento, senza contratto né busta paga né assistenza di malattia né contributi previdenziali e assicurativi. “C'è una cappa di ipocrisia, ha accusato, che ben conosce chi abbia sperimentato il lavoro quotidiano con il Vaticano". “Quella che mi colpisce di più è l'incoerenza tra i valori proclamati e la prassi quotidiana”. “Sono rimasta tanto più ferita da come per un anno intero ho visto negati quei diritti basilari e quelle tutele minime che ora giustamente il Pontefice invoca per tutti e chiede ai governi di applicare”. La Pireddu, che lavorava in nero per poco più di 6 euro l'ora, ha dovuto avviare una vertenza presso l'Ispettorato del lavoro per cercare di ottenere il compenso che le sarebbe spettato in base alla legislazione italiana.
 
108. IL MILES GLORIOSUS
(13.12.08) "Il mio governo è il paradiso", ha detto Berlusconi. C'è da tremare pensando come sarebbe l'inferno.
 
107. ALLA SCALA RICCHI SEMPRE PIU' RICCHI
(8.12.08) Nonostante l'aria di crisi, sfoggio di mise sempre più lussuose alla prima del Don Carlo. Una profusione, riferiscono i cronisti, di perle, diamanti, diademi, smoking di seta, toilette griffate, Rolex, visoni selvaggi, limousine con autisti in completo Armani. Sono i ricchi che Rifondazione aveva minacciato di far piangere. In realtà a piangere siamo sempre noi, specie dopo aver letto che la cena per 850 ospiti d'onore a Palazzo Marino offerta dalla Moratti (sostenuta, si dice, da uno sponsor) è costata 350.000 euro, 411 euro a persona. Davvero un prezzo stracciato. Se avete una figlia da sposare, cercate il catering della Moratti.
 
106. CHI DENUNCIA I CRIMINI DI CHI
(30.11.08) Sembra ci sia in giro un documentario sui crimini italiani durante l'ultima guerra mondiale che la Rai, a torto, si rifiuta di proiettare. Ci crediamo, rientra nello stile Rai. Quello che non riusciamo a credere è che il documentario sia stato prodotto dalla britannica Bbc, che prima di parlare dei delitti commessi nelle guerre altrui farebbe bene ad occuparsi dei propri. Ultima la partecipazione alla sanguinosa aggressione americana all'Irak. Penultima la guerra scatenata per mantenere il possesso delle lontane colonie argentine. Per non parlare delle ricchezze acquistate nei secoli sporcandosi le mani con il sangue dei popoli del terzo mondo. Forse la Bbc potrebbe raccontarci di quando, negli anni trenta dell'Ottocento, i suoi connazionali scatenarono la loro potenza militare contro i mandarini cinesi che per difendere la salute fisica e mentale dei loro connazionali, sempre più compromessa dal consumo dell'oppio che la Compagnia delle Indie esportava in Cina (primo, luminoso esempio di spaccio di Stato), avevano osato proibire quel lucroso traffico. O di quando in India tagliavano i pollici ai contadini colpevoli di voler produrre stoffe di cotone sui propri telai facendo concorrenza alle loro esportazioni. Oppure potrebbe, sempre la Bbc, documentarci sull'oro accumulato strappando dai villaggi africani milioni di nativi per venderli in America come schiavi. Coraggio, aspettiamo.
 
105. I TERRORISTI DI MUMBAY
(29.11.08) Sono, probabilmente, fondamentalisti islamici – convinti che morendo avranno la possibilità di fare sesso con le ragazze rigorosamente vergini messe a disposizione dei maschi eroici nel loro paradiso – i terroristi che hanno massacrato 160 persone (diventate, stando agli ultimi calcoli, quasi 200) negli alberghi di Mumbay. O forse sono schegge impazzite dell'induismo, come ha sospettato qualcuno sulla base del braccialetto con immagini sacre che portava uno di loro. Quello che è certo è che si tratta di persone molto religiose.
 
104. BOSSI CHE ACCUSA FINI DI SCARSA CULTURA STORICA
(28.11.08) Il leader della Lega, che tempo fa non aveva capito l'Inno di Mameli (credeva dicesse che l'Italia – non la vittoria – è schiava di Roma, e per questo aveva alzato espressivamente il dito medio), ha nuovamente equivocato polemizzando con Fini a proposito dell'accusa di “cesarismo” da lui rivolta a Berlusconi. Era convinto si riferisse a Cesare Previti.
 
103. SUI GIUDICI BERLUSCONI HA TORTO, PERO'
(27.11.08) Si sa che l'uomo di Arcore in nome solo dei propri interessi attacca la casta dei magistrati, eppure non si può fare a meno di notare certe stridule dissonanze provenienti sempre più spesso da quell'universo. Il recente, burrascoso svolgimento di un concorso al grado iniziale della magistratura non è un bel segnale. Dare a un nomade gli arresti domiciliari da scontare in un campo abusivo indica una strana concezione della legalità da parte di chi istituzionalmente sarebbe chiamato a farla rispettare. Concedere a uno spacciatore colpevole di distribuire droga tra i giovani gli arresti domiciliari nel suo appartamento a due passi da una scuola implica una concezione forse ancora più strana dell'interesse pubblico che la decisione circa gli arresti dovrebbe tutelare. E poi, appellarsi all'Onu per farsi difendersi dagli attacchi del governo. Ma per favore.
 
102. BERLUSCONI GETTA NEL PANICO L'AMERICA
(13.11.08) "Colpo di grazia a Wall Street" – ha titolato un blog americano dopo le ultime dichiarazioni di Berlusconi su Obama. “Il nuovo Presidente americano”, ha detto, “ha un compito difficilissimo ma ce la farà. Basta che si ispiri a come ho fatto io quando ho salvato Napoli e l'Alitalia”.
 
101. PREFERENZE ECCLESIATICHE
(5.11.08) Il Vaticano ha detto che loro non vogliono preti gay. Accettano solo i pedofili.
 
100. BERLUSCONI VUOLE LA COMUNIONE
(22.6.08) In pieno delirio di onnipotenza adesso Berlusconi, discriminato da alcuni sacramenti in quanto divorziato, vuole leggi ad personam anche dalla Chiesa. “Perché, ha chiesto, io non posso fare la Comunione?” “Lei che può si rivolga a chi è più in alto di me”, ha risposto con deferenza il vescovo. Detto fatto, Gianni Letta sta già trattando con le gerarchie vaticane. Un Lodo del Cardinal Ruini stabilirà che il divorzio non conta, ai fini dei sacramenti, per i fedeli che hanno subito trapianti di capelli, sono alti uno e sessanta e posseggono tre televisioni. Dopo questo cammino di avvicinamento l'uomo di Arcore sarà pronto per il prossimo concistoro. Nei suoi piani segreti, al contrario di quanti tutti credono, non c'è infatti il Quirinale ma il Vaticano. Del resto su quel trono, nella storia millenaria della Chiesa, si è seduta gente anche peggiore di lui. Coraggio, Presidente. A differenza del leader della parte avversa, you can.
 
99. L'ESPROPRIO PROLETARIO DI TREMONTI
(20.6.08) Il Presidente dell'Abi, seduto su una montagna di profitti, ha protestato contro gli inasprimenti fiscali escogitati dall'imprevedibile Robin Hood-Tremonti. "Le banche, ha detto, non sono vacche da mungere". Solo i correntisti. 
 
98. LE PROFEZIE DI DE GREGORI
(9.5.08) Dopo aver perso le elezioni per aver malamente inseguito la destra sul tema della sicurezza anzichè capovolgerne la logica, ci suonò in testa quella strofa de La storia (1985) che faceva "e poi ci dicono tutti sono uguali tutti rubano alla stessa maniera, ma è solo un modo per convincerci a restare chiusi dentro casa quando viene la sera". Ma il nesso era ancora sottile. Dopo aver visto la squadra di governo e soprattutto il neoministro della Giustizia, ripensare a quella strofa di Bambini venite parvulos (1989) che faceva "legalizzare la mafia sarà la regola del duemila, sarà il carisma di Mastrolindo a organizzare la fila" ci ha definitivamente convinto: Francesco De Gregori è un profeta. Purtroppo.
 

97. ALITALIA, IL CONIGLIO DAL CILINDRO DEL CAVALIERE
(30.4.08) L'idea geniale di Berlusconi di far comprare l'Alitalia dalle Ferrovie dello Stato è solo l'avvio – è in grado di rivelare Contrappunti – di una serie di operazioni di finanza creativa di portata internazionale. Secondo i piani custoditi gelosamente nei cassetti di Gianni Letta, la newcom così costituita verrebbe infatti rilevata da una cordata di guide di Cortina capitanata da Fiodor Matshuscenko, uno dei nipoti della fidanzata di Putin. La nuova formazione dovrebbe essere trasferita alla Parmalat, e sotto la guida di Tanzi e del capo stalliere di Arcore trasformata in una multinazionale del latte. Sembra che Confalonieri abbia già i piani per la riconversione in mungitrici delle hostess. Su questa nuova formazione una cordata di osti della Val Brembana, guidata da Bossi, dovrebbe lanciare un'Opa  per trasformare il tutto in un consorzio vinicolo da affidare al figlio di Bossi e a Fiorani. Se anche questa gestione dovesse andare male è già previsto di affidare la liquidazione  all'avvocato Previti, nel frattempo liberato da tutte le condanne con una legge speciale. Insieme al ministro Tremonti e al cardinal Bagnasco,  l'avvocato Previti… (segue nel prossimo numero).

 
96. DI CHI E' LA COLPA? MA SI', SEMPRE DI LORO
(30.4.08) Quasi centomila elettori del centrosinistra – impiegati, operai, disoccupati, uomini, donne, anziani, giovani – hanno voltato le spalle alla minestra riscaldata offerta da Rutelli. Molti astenendosi, altri addirittura votando per Alemanno. Il vero motivo di questo voltafaccia l'ha individuato la geniale signora Palombelli in Rutelli. “Mio marito – ha dichiarato – ha perso perché l'hanno avversato i poteri forti”. Cocco di Barbara sua, il piacione può essere contento. Nella disfatta del centro sinistra a Roma lui non ha colpe, Uolter  neppure. Avanti come prima, siete tutti noi. Accidenti però, quanto sono forti questi poteri.
 
95. PECCATI SANTI
(17.4.08) Benedetto XVI, in volo verso gli Usa, ha detto che si vergogna per lo scandalo dei preti pedofili e ha giurato che mai più accadranno episodi di questo tipo. Finalmente, meglio tardi che mai. Peccato lo abbia fatto per timore delle proteste minacciate dalle famiglie delle oltre quattromila vittime di violenze sessuali compiute dai suoi sacerdoti  nelle diocesi americane. Peccato che il suo “Mai più preti pedofili” somigli tanto al “Mai più morti sul lavoro” annunciato incautamente da Prodi dopo l'incidente alla Thissen. Peccato che proprio mentre lui stava volando in America sia arrivata la notizia, rilanciata da Nogod, che il tribunale di Ferrara ha condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione un sacerdote per atti sessuali nei confronti di bambini fra i tre e i sei anni. Peccato che praticamente tutti i giornali italiani abbiano censurato la notizia. Peccato che l'illuminato vescovo di Gravina non ci abbia spiegato che tutto ciò è colpa della cultura del laicismo.
 
94. NONNI, CONFIDENTI E ALTRE BALORDAGGINI DEL DOPOELEZIONI
(15.4.08) Memorabilia. Ignazio La Russa che si avvicina ad Alessandra Mussolini, le schiocca un bacio sulla guancia e le dice: "Voglio tanto bene a te e a tuo nonno". L'ex confidente della Cia ora confidente di Ratzinger, Ferrara, che dopo aver preso lo zero virgola quattro lamenta: “Gli elettori ci hanno preso a pernacchie”. Forse credeva di meritare di meglio. Casini che prima delle elezioni aveva dichiarato: “In caso di parità tra i due schieramenti sono pronto a fare il premier” spingendo molti indecisi a votare Berlusconi. Il suo compagno di merenda, l'ultrà cattolico omofobo Buttiglione, che dopo i primi exit poll si azzarda a dichiarare: “Questi primi dati dicono che siamo la terza forza del Parlamento e che il Pdl al 34% è una sconfitta politica di Berlusconi. Povero Berlusconi. Ora non sarà facile venir fuori da questa situazione difficile per il paese e governare”. Un genio delle previsioni. Santanché che accoglie la sua cerchia più stretta nella nuova casa a Milano – seminterrato con piscina e sauna, studio al primo piano e appartamento faraonico al secondo – e si vanta: “Ho riportato un milione e mezzo di voti dopo una campagna di soli quattro mesi e mezzo, ne ho guadagnati duecentomila al mese”. Forse pensava a duecentomila “euro” al mese. Cuffaro che annuncia: “In questi cinque anni farò il senatore, risolverò i miei problemi giudiziari e poi sarò ministro”. Il forzista americanofilo Martino, uno dei peggiori ministri che l'Italia abbia mai avuto, che aspira a ritornare alla Difesa e annuncia: “La prossima settimana  parto per gli Usa dove la madre di Mc Cain (il candidato repubblicano alla Casa Bianca) ha organizzato una cena in mio onore”. Sembra che il suo concorrente, La Russa di An, stia per volare a Washington, prenderà un cappuccino dal nonno di Bush. I migliori commenti: quello di Grazia Francescato, che ha ammesso: “Noi Verdi abbiamo sbagliato tutto”. Del democratico De Luca, che dopo la sconfitta in Campania ha dichiarato: “Serve sobrietà e rispetto, non rappresentiamo più la gente”. Quello di De Mita, trombato dopo aver fatto carte false per tornare nel Parlamento in cui è stato 45 anni, che non ha detto nulla.
 
93. IL VESCOVO INCHIODA I VERI ASSASSINI, ALTRO CHE I RIS
(10.4.08) Straordinario scoop del vescovo Paciello ai funerali dei due fratellini trovati morti nella  cisterna di un casolare abbandonato nei pressi di Gravina. Responsabili del terribile fatto, ha rivelato il monsignore nella sua omelia, non sono il padre, come credevano i magistrati, né i padroni del casolare che lo hanno abbandonato senza recinzioni, né le autorità locali che avrebbero dovuto evitare che i bambini lo utilizzassero per i loro giochi, né le forze dell'ordine che durante le ricerche hanno scartato superficialmente la possibilità che i bambini fossero nella cisterna. Niente di tutto ciò, ha assicurato il vescovo. "Ciò che è avvenuto il 5 giugno 2006 e tutti gli altri episodi di cronaca che hanno riempito giornali e trasmissioni in questi anni sono avvenuti per darci un insegnamento. Devono farci capire – ha detto – in quale baratro si trova il mondo oggi, quanto siamo caduti in basso, non i gravinesi ma la società italiana, la cultura laicista che azzera i valori essenziali della natura umana e legalizza il disvalore della vita e della famiglia, la totale disattenzione ai bambini come soggetti di diritto di nascere e di scegliere". E ti pareva, i responsabili della morte dei due fratellini alla fin fine siamo noi, i laicisti. Ecco uno che ha capito tutto. Siamo qua, preparate i roghi.
 
92. SANTANCHE' SANTA DE CHE?
(9.4.08) Certo che un candidato premier che dice a quello non gliela dò finora non s'era mai visto. De Gasperi e Cavour si rivolteranno nella tomba ma è lo Zeitgeist, bellezze, lo spirito del tempo, direbbero i sociologi. Per dirimere il dubbio (gliela darà o non gliela darà?) che rischia di avere pesanti riflessi sulle relazioni tra le forze politiche, sembra che il previsto faccia a faccia tra la leader della Destra e il leader di Forza Italia si svolgerà, invece che a Porta a Porta, in un motel a ore.
 
91. UNO PIU' IGNORANTE DELL'ALTRO
(7.4.08) Dal manager convinto che Napoleone ha trionfato a Waterloo al politico che fa confusione con gli asini, l'asineria è imperante. “Non vorrei che sulla vicenda Alitalia, ha detto Di Pietro, si faccia come l'asino di Buridano che diceva questo prato non mi piace, quest'erba non va bene e alla fine è morto di fame”. In realtà il mitico asino – che non parlava, il ministro forse si confonde con Bertoldo che non era mai contento dell'albero a  cui volevano impiccarlo – morì di fame perché non sapeva decidersi tra due mucchi di fieno perfettamente uguali. L'apologo, che dovrebbe illustrare la teoria del filosofo Buridano circa la superiorità dell'intelletto sulla volontà, non ha niente a che vedere con la vicenda Alitalia, nella quale non c'è mai stata una superiorità dell'intelletto e delle sue ragioni sulla volontà, al contrario le ragioni dell'azienda sono state sempre subordinate, e lo sono tuttora, alle piccole volontà e velleità di politici, manager e pseudomanager, sindacalisti. E ora per rilevare l'Alitalia non ci sono due offerte, due mucchi di fieno uguali tra cui poter scegliere, ce n'è uno solo, quello dell'Air France. Più che un mucchio, un mucchietto, commisurato a quel poco che resta, dopo le dissipazioni, di un'ex grande compagnia aerea che costoro hanno portato a perdere un milione e mezzo al giorno. E dall'altra parte ci sono solo chiacchiere. E' augurabile che diventino presto fieno, altrimenti povera Alitalia e povera Italia. Ma tanto tutti sanno – politici, sindacalisti, manager – che alla fine a pagare saremo sempre noi.
 
90. LA STORIA IN MANO AI TOP MANAGER
(4.4.08) Tutti credevamo che Napoleone avesse subito una disfatta a Waterloo e invece è il contrario. A Waterloo Napoleone – ha spiegato ai suoi collaboratori Luca Luciani, un giovane top manager della Telecom da 800.000 euro l'anno, già uomo di fiducia dell'altro super-manager Tronchetti Provera – ha dato una grande prova di capacità strategica, determinazione, organizzazione, coraggio, e ha sconfitto gli inglesi. E voi – ha incitato i suoi dipendenti – dovrete fare come lui. Dopo aver ammirato questo video potrete capire come mai Tronchetti e i suoi abbiano ridotto così male la Telecom. Imitavano Napoleone.
 
89. UN ALTRO TRANS IN POLITICA
(20.3.08) "Gli altri, tutti, usano le donne solo come specchietto per le allodole.  Il mio partito, invece, ha messo me dichiarando che sono il loro miglior uomo. Se mi sento un uomo? Credo di avere una mentalità maschile in un corpo di donna", ha detto Daniela Santanchè (irresistibile Frau Brucker e Crudelia Demon nel top video della Cortellesi).
 
88. DUE BELLE NOTIZIE
(10.3.08) La sinistra che vince contro Sarkozy nelle municipali in Francia, Zapatero che trionfa nelle politiche in Spagna: due risultati che fanno capire il vento che tira in Europa. Il leader del Psoe ha riportato il premio del suo coraggio, della sua tenacia, del “socialismo del fare” che rappresenta. Dovrà affrontare una situazione economica che a causa delle turbolenze internazionali si preannuncia non facile – negli anni prossimi la Spagna difficilmente potrà sostenere i ritmi di crescita del recente passato –  e fare i conti con la ripresa del terrorismo, che ha voluto sporcare con la sua firma queste elezioni. Dal punto di vista politico, forse più dell'omicidio in sé, che potrebbe essere il gesto di un esaltato, ci sembrano gravi i fischi allo stadio di Bilbao dei tifosi vicini alla sinistra indipendentista basca durante il minuto di silenzio in memoria di Carrasco. A dimostrazione che l'assassino dell'esponente socialista ha dietro di sé un retroterra significativo, a cominciare dalle bestie delle curve: uguali in tutti i paesi, pronte sempre a far valere con la violenza la loro misera identità. Per isolare questo retroterra Zapatero dovrà combattere una dura battaglia, culturale prima ancora che politica. Ma intanto il leader del Psoe ha tutto il diritto di godersi il trionfo. Mentre il clero fondamentalista, responsabile di avere sferrato un attacco forsennato contro di lui, quasi fosse in gioco il futuro del cattolicesimo in Spagna, si sta leccando le ferite, e forse capisce di aver sbagliato a mettere in gioco il suo prestigio e la sua credibilità in una battaglia che gli spagnoli hanno dimostrato di non condividere. Più di tutti dovrebbe riflettere sulla sconfitta colui che è stato l'anima nera della strategia elettorale dei vescovi, Joseph Ratzinger: l'uomo che sin dalla sua elezione non ha saputo far altro che pronunciare una quotidiana serie di divieti e imposizioni, spendersi per riaffermare la supremazia della Chiesa sulle istituzioni civili, il suo potere inquisitorio contro tutto ciò che significhi diritti umani, dignità e libertà di scelta delle persone. Nel paese di Torquemada quello che può essere considerato il suo più degno erede ha ricevuto ieri un pesante schiaffo sulla guancia. Speriamo ci rifletta sopra. Non sempre, e non dappertutto troverà i Casini e i Cuffaro, i Mastella e le Lonardo, i Ferrara e le Binetti. E non è escluso – lo abbiamo già detto – che il successo spagnolo di Zapatero  infonda un po' più di coraggio nel laicismo tremebondo di Veltroni e dei suoi uomini. Troveranno che gli italiani sono un po' più moderni di quanto loro siano portati a credere.  
 
87. MASTELLA LAMENTA LA "BASSA MORALITA'"
(5.3.08) Mastella disgustato per l'abbandono del senatore sputatore Barbato ha detto "Siamo a un livello morale incredibile" e ha commentato filosoficamente la sua possibile non elezione: "Se non entro in Parlamento ritroverò la serenità". Anche noi.
 
86. LA RIESUMAZIONE DEI SANTI
(5.3.08) Un capitolo del celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa è dedicato all'eliminazione, ad opera di un prelato illuminato, di presunte reliquie di Santi e Beati religiosamente custodite, dopo averle acquistate a caro prezzo, da una nobildonna della gattopardesca famiglia: frammenti disseccati delle mammelle di Santa  Dorotea, unghie del Beato Dionigi di Eraclea, resti delle ossa del martire Teodobaldo. Odierni eventi ci riportano a quell'epoca: la flaccida figura del Giuliano Ferrara con la schiena piegata in due a baciare con voluttà l'anello di Ratzinger, l'arcivescovo di Napoli che, senza peraltro riuscirci, tenta di far liquefare il sangue di San Gennaro nella speranza che il miracolo faccia prodigiosamente scomparire le piramidi di rifiuti, un altro vescovo che fa riesumare (perché venga in aiuto della devota Signora Lonardo Mastella?) la salma di Padre Pio. Chiaramente, nessuna traccia delle stimmate, ma si vedono – riferisce il delegato per la Santa Sede monsignor Domenico D'Ambrosio – "la barba e  la parte superiore del teschio in parte scheletrita. Il mento è perfetto, il resto del corpo è conservato bene. Si vedono benissimo le ginocchia, le mani, i mezzi guanti, le unghie. Se padre Pio mi permette, è come se fosse passato un manicure”. Ma sì che permette. Avanti tutta verso il medioevo.
 
85. ALTA CULTURA DI MASSA
(25.2.08) Tutti i giornali di domenica 24 hanno ripreso pari pari il seguente lancio dell'Ansa: "Al cronista che gli chiede se l'appoggio di Cuffaro a Lombardo possa creare qualche imbarazzo a livello nazionale al Pdl, Micciché risponde con una battuta ironica: Evidentemente c'è un motivo per cui Kafka è nato a Vienna e Pirandello è nato in Sicilia." Evidentemente, come nota il nostro amico guru dell'accessibilità sul web Michele Diodati, c'è un motivo per cui tutti – Micciché ma anche i redattori dell'Ansa, Corriere, Libero, La Stampa – ignorano che Kafka non è nato a Vienna ma a Praga. A questo punto c'è da dubitare anche che Pirandello sia nato in Sicilia. Forse a Stratford-on-Avon? Apriamo un sondaggio.
 
84. I BACINI DI FERRARA E QUELLI DI FAZIO
(21.2.08) La notizia sorprendente sul fronte della lista antiabortiva è che il pro-lifer Ferrara conta di arruolare tra le sue fila l'ipercattolico ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Uno peraltro che si è segnalato nel sostegno (tramite telefonate notturne, scambi di baci  e colloqui avuti di nascosto) alla scalata dell'Antonveneta organizzata dal disinvolto (verso i conti altrui) Gianpiero Fiorani. Forse verrà da quell'esperienza tragicamente abortita la sua contrarietà alla 194.
Intanto merita una citazione la lettera che il neo-crociato Ferrara ha inviato ai leader del centro destra per prendere atto malinconicamente del loro rifiuto di accettare la sua richiesta di apparentamento: "Sarà bello – dice alla fine – se riconoscerete una qualche utilità anche al voto per la lista pro life. Lealmente, cavallerescamente, potete creare un clima di convergenza. Vi farà onore il successo di un voto per la vita, per la moratoria sull’aborto, per mandare in Parlamento le donne e gli uomini che hanno dedicato se stessi alla tutela dell’amore e del buonumore dichiarati eretici nel nostro tempo. Un abbraccio e, al Cav., un piccolo bacino". Un "piccolo bacino" a Berlusconi? E Veronica che si preoccupava delle sgrinfie.
 
83. LA CHIESA DIVISA. VEDANO UN PO' LORO
(18.2.08)
Sembra che nella Chiesa si stiano creando due scuole di pensiero, o forse dovremmo dire due partiti, a proposito delle scelte di schieramento. Un partito capitanato dal cardinale maneggione Ruini, che è entrato a gamba tesa nel dibattito politico con telefonate, interventi al Tg2, articoli sull'Avvenire per sostenere il tentativo di Casini di mantenere in vita una presenza politica dichiaramente cattolica, e un partito – più vicino al Cardinale Bagnasco e forse allo stesso Vaticano – che propugna un intervento più soft e una presenza cattolica più articolata, all'insegna del vecchio slogan "marciare divisi per colpire uniti". Del resto Berlusconi ha mandato dei messaggi chiari ("se cercate un sostegno politico ci sono qua io, lasciate stare quella mezza figura di Casini"), An è da sempre sdraiata sulla linea vaticana, a destra è spuntato anche il crociato Ferrara e a sinistra si può contare sullo stesso Pd, con la Binetti tra i primi nella lista e la pulizia etnica che Veltroni si sta preparando a fare tra i radicali. A cosa serve un partito cattolico alla Casini, Mastella e Cuffaro, quando c'è  la garanzia che il prossimo parlamento sarà all'80 per cento formato da guardie svizzere?  Il resto degli italiani non possono che inginocchiarsi e dire "siamo a disposizione".
 
82. GLI ATTRIBUTI DEL CROCIATO
(16.2.08) Fantastica l'idea di Berlusconi di candidare Ferrara a sindaco di Roma. Potrebbe esporre i suoi microtesticoli tutte le mattine dalle finestre del Campidoglio. Sai che richiamo per il turismo.
 
81. COME I PLURINDAGATI MASTELLA E SIG.RA SELEZIONANO LE ALLEANZE
(15.2.08) "Per gli accordi elettorali – ha dichiarato Mastella – sceglieremo alleati che condividono i nostri valori". La cosa incredibile è che lo ha detto seriamente.
 
80. SCONTRO DI MACCHIETTE
(19.1.08) L'ex ministro della giustizia accusa: "Sono giudicato da una macchietta". Allora sono in due.
 

79. UN PARLAMENTO DI GUARDIE SVIZZERE
In lutto (e in gara tra loro a chi lo indossa più stretto) i nove decimi dei gruppi parlamentari per "l'incredibile attentato alla libertà di espressione" del “Nostro Santo Pontefice”, come lo ha definito Buontempo detto “Er pecora” –  che con voce rotta dall'emozione ha tuonato contro chi “vorrebbe abolire in Italia la libertà di religione” – mentre i leghisti – proprio loro – hanno parlato di nazismo e il ministro dell'Università Mussi ha denunciato l'atto di intolleranza. Ma quando Mussi si è spinto a dire che in un paese democratico è lecito – senza però impedire al Papa di parlare – anche esprimere idee diverse dalle sue, quest'ultima affermazione è stata accolta da boati. Sembra proprio che no, non sia possibile né lecito esprimere idee non collimanti con quelle di Benedetto XVI; e non per niente abbiamo scritto ieri che ci si sta riportando a Galileo, il quale nella sua abiura fu costretto a giurare che sempre aveva creduto, “credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la S.a Cattolica e Apostolica Chiesa”.
Libertà di religione compromessa? Strano, in uno Stato che sta rimettendo i crocefissi, già presenti obbligatoriamente nei tribunali e ora anche in molte scuole, in tutti gli uffici pubblici; uno Stato che tra 8 per mille, 5 per mille e altre elargizioni finanzia la Chiesa cattolica ogni anno con l'equivalente di una  manovra finanziaria; in cui giornali e televisione di stato diffondono i minimi dettagli delle prediche del papa e dei suoi ministri, le fiction sono piene di santi e non c'è talk show senza il sacerdote di turno; in cui il Presidente della Cei Bagnasco, per aver fatto alcuni anni  il cappellano militare, prende la pensione di generale di Corpo d'Armata dell'Esercito italiano; in cui la religione cattolica viene insegnata in tutte le scuole da professori scelti dal Vaticano ma pagati dal Ministero dell'istruzione; in cui gli ospedali vaticani sono finanziati dallo Stato (e non a caso giorni fa il Papa dopo aver attaccato duramente i politici romani ha concluso chiedendo più soldi  per il Gemelli – come dire, aprite i cordoni della borsa se non volete vedermi nemico); in cui lo stesso Papa e i suoi ministri giorno per giorno spiegano nei minimi dettagli a deputati e senatori cosa devono e cosa non devono votare. E poi, se 67 professori esprimono il loro non gradimento a un intervento del papa all'inaugurazione dell'anno accademico alla Sapienza, una Chiesa ormai padrona d'Italia (anche in senso non metaforico, visto che possiede il 20 per cento del nostro patrimonio immobiliare, esente pure da Ici) si trasforma in una Chiesa delle catacombe? Ci si dovrebbe domandare piuttosto come mai questa ostilità non si sia a suo tempo manifestata nei confronti di Giovanni Paolo II o dell'universalmente amato Giovanni XXIII. Non c'entra forse il fatto che questo Papa non solo stia tornando indietro rispetto ai tempi del Concilio ma non perda occasione per affermare – proprio come ai tempi del cardinal Bellarmino – la superiorità assoluta della fede sulla ragione?  E se il papa, inaugurando l'anno accademico, avesse ripetuto agli studenti romani che la ricerca deve essere subalterna alle indicazioni che provengono dal soglio, si sarebbe forse aperto un dibattito? Qualcuno avrebbe potuto alzare la mano per contraddirlo? E allora come fanno i Papa-boys a dire che si è voluto togliere la possibilità di un confronto democratico? La verità invece è che si è cercato di togliere “a  questo particolare Papa” la possibilità di fare un'ennesima predica dall'alto e senza contraddittorio contro la libertà della scienza, e di farla in una sede che a questa libertà dovrebbe essere sacra. E' quindi stata tutt'altro che una manifestazione di intolleranza, a meno che tale si voglia chiamare un'autodifesa nei confronti di chi quotidianamente di intolleranza fa professione. Nessuno vuole, e può, impedire al Papa di fare le sue prediche contro la libertà della scienza dai mille pulpiti di cui dispone. Quello che si voleva impedire era che venisse a farlo, con gesto altamente simbolico, dal pulpito della più grande università italiana. Adesso Gasparri è saltato su a chiedere che vengano pubblicati i nomi dei professori che si sono opposti all'intervento di Ratzinger, per metterli alla gogna. E' un peccato che non gli possa cucire un distintivo al braccio e mandarli in Polonia su un vagone piombato.

 
78. LA GAG DELLA NAVE PATTUMIERA
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. A Cagliari gli autonomisti, al grido “La Sardegna non è una discarica”, cercano di bloccare lo sbarco della nave-pattumiera proveniente da Napoli. Un cordone di poliziotti cerca di bloccare i manifestanti e di far sbarcare i camion. Un cordone di vigili urbani circonda i poliziotti per cercare di notificare agli autisti dei camion un'ordinanza del sindaco che vieta il trasporto nel territorio comunale di rifiuti di origine esterna. E poi: un cordone di poliziotti cerca di circondare il cordone dei vigili urbani. Un cordone di autonomisti cerca di circondare quello dei poliziotti. Un cordone di vigili urbani…..

Ma chi è il regista, Woody Allen?

77. LE IMMAGINI “DEGRADATE” (LE IMMAGINI…)
Approvata in via definitiva dal Senato, riferiscono zeusnews e la rivista di diritto dell'informatica Interlex, la legge che trasforma la Siae in ente pubblico economico e vieta la pubblicazione di immagini sul web se non in bassa risoluzione. Evidentemente convinta dalla ricca lobby del carrozzone Siae e delle major discografiche e cinematografiche, la nostra classe politica ha pensato bene di censurare la rete stabilendo che "È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro". Da questa tortuosa dizione sembrerebbe che la pubblicazione su Internet di immagini e musiche a titolo gratuito (cioè, si direbbe, senza pagare diritti d'autore qualora sussistano) sia consentita alla triplice condizione: 1. che le immagini e le musiche siano "a bassa risoluzione" o "degradate"; 2. che le immagini siano pubblicate a scopo didattico e scientifico (esclusi, quindi, gli scopi informativi); 3.  che la pubblicazione non avvenga a scopo di lucro. Circa metà di You tube, per limitarci a questo sito, rischierebbe di trovarsi così fuori legge. A quali scopi “scientifici” o “didattici” possano poi servire immagini di bassa qualità, ce lo dovrebbero spiegare i nostri legislatori. C'è un'espressione sola che sembra usata correttamente in questa legge, ed è la parola "degradate". Proprio in sintonia con le condizioni in cui questa classe politica ha ridotto il nostro paese.
Per chi interessa riportiamo il testo della legge, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. 

76. I NEMICI DEL DECRETO SUI GAY
La Chiesa si oppone alle norme del decreto-sicurezza a tutela dei gay. Strano.

75. LE NOSTALGIE DEI BEI TEMPI 
Attacca il marxismo la nuova enciclica di Ratzinger ma soprattutto sfoga il livore secolare della Chiesa contro l'illuminismo, reo di avere combattuto i privilegi di clero e nobiltà, di aver proclamato gli uomini tutti uguali, di aver  lottato contro la pena di morte – vedi “Dei delitti e delle pene” scritto nel 1764 dal nostro grande Cesare Beccaria – mentre loro mettevano la cultura all'indice, bruciavano gli oppositori, decapitavano i condannati a Piazza del Popolo (lo hanno fatto fino al 1868) facendo dei supplizi uno spettacolo di folla. Questo sarebbe ancora il regime “cristiano” che avremmo se non ci fossero stati l'illuminismo e grazie a lui la rivoluzione francese e le rivoluzioni liberali. C'è stato un Papa che lo aveva capito e ha chiesto scusa per i tanti, troppi errori della Chiesa. Ma adesso i tempi sono cambiati, questo Papa crede che siano gli altri a doversi scusare.

74. C'E' CHI POSSIEDE DUE PARTITI
Berlusconi un giorno fonda un  partito nuovo e scioglie quello vecchio, il giorno dopo cambia idea: li terrà entrambi. Come noi abbiamo due cappotti, lui ha due partiti, e li presenterà insieme alle elezioni.  I sondaggi dei suoi centri di ricerca già assicurano il 37 per cento a Forza Italia, un altro 37 per cento al Partito del popolo. Un altro sei per cento è previsto che vada ai Circoli della Michela Brambilla, il totale fa ottanta per cento. Non ci resta che emigrare.

73. ITALIA DOCET
Il fenomeno Berlusconi può investire altri paesi – ha annunciato Umberto Eco – Siamo un laboratorio politico”. Sì, del dr. Frankenstein.

72. L'ESILIO IMMERITATO DEL PRINCIPE DELLE PUTTANE
I casini stanno assumendo personale. Hanno saputo che Vittorio Emanuele ha chiesto 260 milioni allo Stato italiano.

71. BERLUSCONI PENSA AI SUOI INTERESSI?
Fallite miseramente al Senato le spallate annunciate un giorno sì e uno pure dal Grande Imbonitore, adesso nella destra sono ai lunghi coltelli. Fini irritatissimo perché la galassia mediatica del Cavaliere continua a stuzzicarlo sulla fidanzata incinta (ma che male c'è? Si sono conosciuti al Family Day) e perché Berlusconi ha presenziato con tutti gli onori la nascita della nuova Destra di Storace, avrebbe detto ai suoi che c'è un solo metodo per farlo ragionare, cclpirlo sulla riforma delle tv. “Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale”.  Strano, non l'avremmo mai detto.

70. LE CALUNNIE
Ieri in Senato, nelle dichiarazioni di voto sulla Finanziaria, la Finocchiaro ha parlato di compravendita di senatori. Chissà perché si è risentito De Gregorio.

 
69. IN HOC SIGNO VINCES
All'inaugurazione della nuova sede del Partito democratico – riferiscono i giornali – dopo i brindisi a base di spumante molti dei presenti sono scesi per raccogliersi in preghiera nella Chiesa di S. Agostino, “strategicamente vicina”. Prodi si è appartato in un angolo, il ministro Fioroni ha recitato il rosario,  Paola Binetti si è sdraiata sul pavimento con le braccia allungate in segno di devozione. Veramente questo partito nasce Benedetto. 
 
68. AMATO E GLI “IRRESPONSABILI”
Un ministro degli interni che invece di decidere “auspica” è meglio perderlo che trovarlo. Ancora nel pomeriggio di domenica, quando la Lega calcio stava, in colpevole ritardo, per decidersi a sospendere la partita della Roma, Amato consegnava all'Ansa il suo auspicio che la partita si giocasse senza incidenti: “Mi auguro che questa sera a Roma tutti diano prova di saper testimoniare in modo pacifico il proprio cordoglio”. Aveva inquadrato perfettamente la situazione, che genio. Poi, dopo che mezzo quartiere di Roma è rimasto a lungo nelle mani di centinaia di violenti, con vetrine infrante, autobus assaltati, auto e motorini, cassonetti e caserme di polizia dati alle fiamme, la sede del Coni devastata (è questa la "pacifica testimonianza"?), è solo riuscito a lamentare che “alcuni irresponsabili abbiano trovato il modo di causare nuovi incidenti”. Complimenti, abbiamo dimostrato che il controllo del territorio è in mano al sud ai mafiosi, al centro nord ai tifosi, le caserme delle forze di sicurezza possono essere impunemente assaltate, e il ministro degli interni, invece di dimettersi, auspica e si lamenta. Siamo proprio messi bene.
 
67. VOGLIA DI TENEREZZA
Tenera e commovente la poesia dedicata dal sensibile Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, al rude collega Fabrizio Cicchitto. Versi che esprimono qualcosa di più di un'amicizia, comunque insolita per quelle scene: "La mia fede – scrive ispirato il nuovo Vate del centrodestra – è la tenerezza dei tuoi sguardi". A questo punto non si capisce perché sono contro i Pacs.
 
66. BESTIE ALLO STADIO E IN REDAZIONE
I gentlemen delle curve, quelli che vanno alla partita armati di mazze e coltelli, quelli che se migliaia di poliziotti non intervenissero, rischiando la pelle, si ucciderebbero a vicenda a maggior gloria delle squadre del cuore, hanno gridato “bestie” all'indirizzo dei calciatori rumeni. Il nuovo Direttore de “Il Giornale”, a proposito della selvaggia spedizione antirom di dieci individui mascherati e armati di mazze in un parcheggio di Tor Bellamonaca ha titolato in prima pagina “I romani reagiscono, coltelli e bastoni contro tre romeni”. Per lui quelli sarebbero "i romani".
 
65. E' TORNATO L'INDICE
Papa Ratzinger ha detto che i farmacisti devono astenersi dal darci medicinali contro la morale cattolica. Sembra che questa prescrizione verrà estesa presto ai giornalai (niente riviste a luci rosse) e ai librai (niente libri di Odifreddi). Il prossimo passo – anticipato dall'inseparabile segretario George – sarà il divieto di vendita di minigonne alle commesse. Solo cilici.
 
64. IL COLPO DI GENIO SEMANTICO
Davvero magistrale la motivazione (“proseguendo l'indagine si sarebbe venuto a trovare in stato di incompatibilità”) con la quale è stata tolta l'inchiesta su Mastella a de Magistris. In soldoni: stai indagando sul Ministro della Giustizia, il Ministro lo viene a sapere (lo immagina, lo sospetta, lo teme) e avvia un procedimento disciplinare su di te. Così ora sei tu indagato dal ministro e non puoi  più indagare su di lui perché sei diventato incompatibile. Puro genio. Del resto che l'inchiesta fosse nata sotto cattiva stella lo dice il suo stesso nome, “Why Not", “perché non gliela togliamo?”
 
63. I PIANI DI PUTIN
"Con l'uranio abbiamo progetti straordinari", ha detto l'ex capo del Kgb, "avremo presto nuove bombe". Indubbiamente un grande progresso, finora si erano fermati al plutonio.
 
62. MASTELLA SURCLASSATO DALLA GDF  
Speciale e altri Generali della Finanza con signore impellicciate in Atr42 e poi in elicottero a Passo Rolle, racconta Repubblica. Parte per la montagna anche un altro Atr carico di pesce, che diamine, lassù tra le cime senza una bella grigliata annaffiata da uno Chardonnais gelato ci si può sentire tristi. Roba da chiedere scusa al povero Mastella. 
 
61. LA CLASSE NON E' ACQUA, IL MASTELLA STYLE SI IMPONE ANCHE IN AMERICA
Il Ministro della Giustizia, volato a New York con tanto di moglie, naturalmente a nostre spese (anche se – miracolo – ora dice di essersi pagato da sè il biglietto aereo), per onorare – pardon, “disonorare” – il Columbus day, dopo aver mandato affa alcuni giovani contestatori ha citato la celebre e non certo portafortuna frase di  Aldo Moro "non ci faremo processare sulle piazze" adattandola a sé: “Non ci lasceremo processare sulle piazze mediatiche o su qualsiasi piazza”. Aveva ragione Lenin, la storia si ripete: la prima volta in tragedia, la seconda in farsa.
 
60. LE TASSE SONO BELLISSIME
Sì, per chi non le paga.
 
59. MASTELLA LAUREATO ALLA SCUOLA CATTOLICA DEL LIBERO PENSIERO
Forte del suo due per cento che gli consente di condizionare – a destra come a sinistra, non fa per lui differenza – le sorti politiche di qualunque governo, il “perseguitato dai mass media” Mastella ha incassato la solidarietà di Prodi e Marini, oltre che del suo collega vacanziero su aerei di stato Bertinotti. Accusato di voler mettere all'indice il magistrato che indaga su di lui ha sfoderato, in conferenza stampa, la migliore battuta della settimana: “Non ho mai chiesto censure, vengo dalla scuola cattolica.”
 
58. ABBIAMO VERONICA CON VALORI
Il PD rischia di nascere asfittico? Niente paura, ci salverà la First Lady di Macherio, che Veltroni ha invitato ufficialmente a farne parte. "Veronica Lario ha dei valori – ha detto I Care – che mi sembrano interessanti. L'ho incontrata in Campidoglio e l'ho trovata open minded, con la mente aperta e con una grande autonomia e attenti ai temi dei diritti civili". Wonderful, Wuolli. that's great. La voteremo sicuramente alle primarie, anzi – ci scusiamo, sorry we'll vote her
 
57. DIETRO BOSSI VENTI MILIONI DI EROI
“La Padania sarà liberata con la lotta. Abbiamo dietro di noi 10 milioni di padani e 10 di veneti disposti al sacrificio” – ha annunciato Bossi al suo Parlamento. Subito le anime belle della politica come Uolter “I care” e l'operaista in vacanza negli aerei di stato Bertinotti hanno gridato allo scandalo. Ma se si fossero messi a fare due conti avrebbero scoperto che la popolazione di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia in età adulta ammonta, detratte le donne, a  poco più di 3,5 milioni. Tra questi, calcolando un generoso 5% di aderenti alla Lega, si arriva a 175.000 potenziali combattenti nel valoroso esercito padano. Conoscendo i nostri polli (chi è che non “tiene famiglia”?) si può presumere che tra questi non più del 10% – vogliamo essere ottimisti – sia disponibile a sacrificare la propria vita per la liberazione della Padania agli ordini degli insigni strateghi militari  Borghezio e Calderoli. I 20 milioni di uomini sparati da Bossi si riducono quindi a 17.500. Invece di chiedere riunioni straordinarie del Parlamento per discutere la minaccia Bertinotti e Veltroni avrebbero fatto meglio a chiamare il pronto soccorso psichiatrico.  
 
56. PROTESTANTI!
Il leghista Borghezio è stato picchiato e arrestato dalla polizia di Bruxelles durante una manifestazione non autorizzata. L'Italia, anzichè complimentarsi, ha protestato ufficialmente.
 
55. I SENZA VERGOGNA DELLE TASSE
Anche quest'anno i porti turistici traboccano di maxiyacht, gli alberghi da mille euro a notte della Costa Smeralda sono strapieni, eppure – miracolo – solo 10.000 contribuenti dichiarano più di 100.000 euro, i ristoratori risultano più poveri dei loro camerieri, oltre metà delle imprese sono in perdita. In questo frangente è stato interessante apprendere che il capo degli industriali metalmeccanici approva lo sciopero fiscale del popolo delle partite Iva indetto dal leghista Bossi. Strano, pensavamo lo stessero già facendo.
 
54. I NUOVI MARTIRI
Preoccupante revival del martirio evangelico ai danni di vittime innocenti. Valentino Rossi ("sono crocefisso") Don Gelmini ("porto la croce"). Chissà Gesù che ne pensa.
 
53. BARBIE NEI GUAI. E ADESSO TOCCA ALLE BATTERIE NOKIA
Povera Barbie, tra i 18 milioni di giocattoli della Mattel ritirati dal mercato (difetti: piombo nella vernice e magneti pericolosi) ci sono anche 683 mila sorelline della mitica. Nessuna notizia invece del bellimbusto Ken, sembra finora se la sia cavata. Per qualunque dubbio, Mattel Italy comunque ha attivato il numero verde 800 11 37 11.
Possibili problemi di sicurezza anche per gli utenti Nokia: un certo numero di batterie tra quelle a marchio "BL-5C" prodotte dalla giapponese Matsushita possono determinare surriscaldamento in fase di ricarica. Chi possiede una batteria Nokia con questo marchio farà bene a controllare se il suo codice identificativo rientra tra quelli del quantitativo a rischio collegandosi al sito della Nokia o chiamando il numero (a pagamento) 848 690 691. Con i soldi che guadagnano, e visto che il problema lo hanno creato loro, si potevano anche sciupare ad offrire un numero gratis.  
 
52. TUTTA COLPA DELLA LOBBY EBRAICA 
Mentre si difende dalle accuse della Procura di Terni attribuendone la paternità a una fantomatica “lobby ebraica e radical chic”, la stessa che sarebbe dietro lo scandalo dei preti pedofili americani – “pochi fatti personali”, minimizza il prete antidroga (in effetti si tratta solo di 500 bambini vittime di abusi sessuali a Los Angeles, 2 miliardi di dollari pagati dall'Arcidiocesi di Boston per risarcire altri bambini sodomizzati da preti cattolici), su La Stampa Francesco Grignetti rievoca altri precedenti giudiziari di Don Gelmini, rigorosamente assenti dalle biografie ufficiali. Nel 1969, quando era solo un emulo del ben più famoso fratello padre Eligio, particolare figura di prete anche lui antidroga, amante del lusso e intimissimo di Rivera, venne arrestato nella sua villa all'Infernetto per bancarotta fraudolenta, emissione di assegni a vuoto e truffa e condannato a 4 anni di carcere, tutti scontati. Nel 1976 è arrestato nuovamente ad Alessandria, insieme al fratello, per un giro di presunte bustarelle per traffici con l'Africa, ma questa volta è scagionato. Può così tornare nella sua villa all'Infernetto corredata di Jaguar, piscina,  due cani, un autista, una cuoca di colore, una cameriera. Da lì si trasferisce nel '79 ad Amelia per fondare la sua prima Comunità. 
 
51. DA QUALI PULPITI
E' coniugato con figli il deputato protagonista di un festino a luci rosse con due prostitute all'Hotel Flora, conclusosi con il trasporto al pronto soccorso di una delle due ragazze per overdose di droga. Esponente dellUdc, era sicuramente in prima fila alle manifestazioni del Family Day.
 
50. MONDO DA CANI
In un piccolo centro dello Stato di Washington, nei pressi di Seattle, è stato scoperto un cane iscritto per errore nelle liste elettorali. Sembra che l'animale, aiutato dalla padrona, abbia votato tre volte per corrispondenza, sempre scheda bianca. In Italia non avrebbe avuto dubbi a votare Calderoli.
 
49. ORALE NON OVALE
Nella puritana America c'è un poveretto che, per aver praticato sesso orale con una quindicenne quando egli stesso era diciassettenne, è stato condannato a dieci anni di carcere, da quattro li sta scontando, e nonostante la legge sia stata cambiata resta in galera per il principio di irretroattività. I due ragazzi avevano scelto per le loro effusioni un pubblico veglione di San Silvestro, se si fossero appartati in uno studio della Casa Bianca non ci sarebbe stata nessuna conseguenza penale.
 
48. ASSOLTA L'INSEGNANTE ANTIBULLI
Assolta a sorpresa l'insegnante che aveva costretto a scrivere cento volte “Sono un deficiente” un  ragazzo che aveva impedito con la forza a un compagno di usare la toilette maschile in quanto “gay e femminuccia”. Un semplice scherzo, aveva detto giustamente il PM,  che non dobbiamo impedire “se non vogliamo ridurre la scuola a un ambiente sordo e grigio,  privo di creatività”. E aveva incriminato la docente (già tacciata di “cogliona” dal padre del creativo) chiedendone la condanna a due mesi di reclusione. Sfortunatamente il giudice non è stato della stessa opinione, ma vale la pena di elogiare pubblicamente il coraggioso procuratore. Ce ne fossero di magistrati come lui, la nostra società sarebbe molto migliore: meno sorda e grigia, più “creativa”. Per la storia si chiama Ambrogio Cartosio, merita sicuramente una favolosa carriera.
 
47. LA CURVA AL POTERE
“Io la mattina mi sveglio e il primo pensiero è 'Amo la Roma'. E la giornata va avanti con un pensiero continuo. Non parliamo, poi, dei godimenti prolungati di quando la squadra vince”. Il personaggio che ha pronunciato queste parole si chiama Paolo Cento, è presidente del Roma Club di Montecitorio e Sottosegretario per i Verdi al Ministero dell'Economia e Finanze nel governo Prodi.
 
46. VALIGETTE SUPERSTIMATE
A un'asta tenuta a Senigallia la valigetta di Mario Chiesa, storico finanziatore del Psi che diede il via a Tangentopoli, è stata aggiudicata a un anonimo collezionista per 5000 euro. Chissà se è stato un investimento azzeccato, sembra che di valigette di quel tipo anche adesso ne girino parecchie.
 
45. IL FINTO SCANDALO DELL'AMBULANZA E LE ANIME BELLE DELLA POLITICA
Francamente non si capisce, o forse si capisce sin troppo bene, perché abbia sollevato tanta riprovazione da parte dei parlamentari l'uso improprio di un'ambulanza da parte del senatore Gustavo Selva. La verità è che Selva non ha fatto che rendere visibile, enfatizzandola, una realtà che è sotto gli occhi di tutti, e cioè l'appropriazione pressoché totale dei beni pubblici da parte della politica. Quando neanche la nomina di un dirigente di fascia bassa delle Asl sfugge ormai alla lottizzazione, per non parlare dei posti di primario distribuiti tra i partiti di governo locale con le percentuali dei dati elettorali alla mano, che le anime belle delle politica facciano mostra di  scandalizzarsi perché un loro collega ha usato un'ambulanza senza averne diritto è pura ipocrisia. In realtà, un Selva che si serve dell'ambulanza per farsi portare a una trasmissione tv non è peggiore di un Bertinotti che si serve di un aereo di Stato per farsi portare a un matrimonio dell'alta società a Parigi. L'unica differenza, semmai, è che il secondo pretende di essere un comunista.
 
44. CIALTRONERIA DI STATO
A 90 giorni di distanza dal nostro primo articolo di denuncia dell'incredibile pressappochismo con cui era confezionato il portale italia.it, destinato – nelle orgogliose dichiarazioni di Rutelli e degli altri politici competenti – a propagandare l'offerta turistica italiana nel mondo, nella home page del sito tutto è ancora come prima. Se un francese, uno spagnolo o un russo cliccano sull'offerta di registrarsi nel sito fatta nella loro lingua vengono portati ancora oggi,  primo giugno 2007, a un testo inglese. E ancora oggi uno spazio della h.p. è cosparso – come fanno i dilettanti – di punti interrogativi come segnaposto di un link che dovrà essere inserito in una nuova lingua. Tre mesi non sono bastati per correggere almeno queste macroscopiche gaffe di un sito costato ben 45 milioni di euro. Ma ai costi finanziari bisogna aggiungere i costi – non quantificabili – della ridicola figura fatta a livello planetario. Se il nostro modesto sito si trovasse in queste condizioni ci vergogneremmo come ladri. Ma a quanto pare questa è gente che non sa cos'è la vergogna.

43. LE SEDUZIONI DI UOLLY
Invidioso delle voci che vorrebbero Condoleezza Rice affascinata dai baffi di  D'Alema, Walter Veltroni è corso ai ripari tramite i giornali amici. Secondo quanto scrive il "Magazine" del Corriere della Sera, “pare che con il suo sguardo il sindaco di Roma abbia conquistato la moglie di Salman Rushdie, la modella indiana Padma Lakshmi”. Ma si sentiva bene la signora quella sera?

42. L'IMBECILLITA' AL POTERE
Una volta paese dei mandolini, ora paese dell'immondizia: la Campania brucia nei suoi stessi rifiuti, estremo gesto di imbecillità collettiva di un popolo e di una regione che non sanno amministrarsi neppure nelle funzioni più elementari. Tutto questo grazie a governi imbelli che al centro (da Berlusconi a Prodi) e alla periferia – tra Regione e Comuni – hanno sperperato un milione 825mila euro per gestire demagogicamente un'emergenza che non finisce mai.  E intanto il presidente della commissione ambiente del Senato, il rifondarolo Sodano, si mette alla testa di un movimento anti-incineritori che dovrebbe "emulare la No-Tav". Il suo piano? Promuovere la raccolta differenziata (ma ci vorranno anni per farla fare ai napoletani) e nel frattempo mandare i rifiuti in Romania – a spese, naturalmente, di tutti noi. Intanto il ministro Pecoraro Scanio tenta di bloccare il piano Marrazzo per i rifiuti; se ci riuscisse potremmo vedere presto anche il Lazio nelle condizioni della Campania. E questa gente è alla guida di un paese che si vantava di essere la quinta potenza industriale del mondo.

41. GENOCIDI PROVVIDENZIALI
La storia racconta che solo il primo secolo della "evangelizzazione delle Americhe" costò ai nativi qualcosa come cento milioni di morti. Intere civiltà distrutte, un genocidio di dimensioni mostruose. E' bello ora venire a sapere – e da Fonte Autorevolissima – che  "in nessun momento l'annuncio del Vangelo comportò un'alienazione delle culture precolombiane, né fu un'imposizione straniera. La religione cattolica non è mai stata imposta dai conquistatori ai popoli nativi del continente americano". Anzi, al contrario: "Cristo era il salvatore che i loro antenati da sempre anelavano silenziosamente". Peccato che non lo sapessero, sarebbero morti più felici.

40. IL FAIDATE INTERCONTINENTALE
Questi di Google sono proprio grandi: una funzionalità dopo l'altra, al loro motore di ricerca manca ormai solo di fare il caffè. Geniale anche il nuovo servizio di mappe stradali google maps. Se si sceglie "indicazioni stradali" (menu in alto) e si chiedono indicazioni sul percorso da "Padova" a "New York", il punto 38 ci mette di fronte a una scelta audace. Forse sarà la nuova svolta dell'Alitalia.

39. DAGLI AL TERRORISTA
Andrea Rivera, dal palco di San Giovanni, ha osato dire che "la Chiesa ha rifiutato i funerali di Welby. Non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana".  Subito l'Osservatore Romano lo ha bollato come terrorista. La Binetti e Fioroni, indignati, hanno chiesto che venga messo al rogo suggerendo – per la location – il nuovo contenitore dell'Ara Pacis di Rutelli (così almeno avrebbe una sua funzione, ha detto Sgarbi). La Pia Congregazione del Sant'Uffizio ha messo all'indice i suoi libri come a suo tempo  fece per Benedetto Croce, Galileo, Kant, Hegel, Schopenauer, Voltaire, Spinoza (in quanto ebreo) e per quelli di tanti altri grandi pensatori – ma non per il libro di apologia del razzismo "Mein Kampf", prologo di Auschwitz, e gli altri scritti di Hitler e Mussolini. Fantapolitica? Sì. Forse.
 
38. DECORO URBANO A ROMA?
Crollato il romantico lampione di Ponte Milvio, “schiacchiato” (audace neologismo di Repubblica.it) da troppi lucchetti dell'amore. Il sindaco Veltroni ha subito disposto che vengano custoditi in Campidoglio (forse sistemandoli in sella al cavallo di bronzo al posto di Marc'Aurelio?) spiegando, sempre più mieloso, che "sono un simbolo della città e dell'amore". Veltroni, riferisce il giornale, ha anche spedito d'urgenza a Ponte Milvio i tecnici del Decoro urbano con l'incarico di studiare il modo di ripristinare in loco i lucchetti e le catene. Più che quella del lampione “schiacchiato” la vera notizia è che esistano a Roma tecnici del decoro urbano, nessuno se n'era mai accorto.
 
37. IL PORCALE È ANCORA LÀ
In un nostro articolo del 28 febbraio abbiamo criticato (come peraltro hanno fatto quasi tutti quelli che conoscono un po' il web) il nuovo portale Italia.it, mediocre sotto tutti i punti di vista, evidentemente raffazzonato in fretta – e a caro prezzo – per consentire a Rutelli di presentarlo in pompa magna alla Fiera del turismo. A distanza di 45 giorni presenta gli stessi difetti, come ad esempio i link dalla home ad una presunta versione francese spagnola e russa che portano ogni volta allo stesso testo in inglese. Non è solo la Roma, prendendone 7 a Manchester, che scredita l'immagine italiana all'estero….
 
36. PIU' FANNO PERDERE LE LORO SOCIETA' PIU' GUADAGNANO  
Tragica per gli azionisti la sorte della Pirelli nelle mani del campione del capitalismo italico, Tronchetti Provera. Come ricorda sul Corriere Massimo Mucchetti, il grande manager dal 2001 a oggi ha bruciato ricchezza dei soci (banche e parco buoi) per 5 miliardi di euro. In più ha svenduto il settore cavi dal quale erano venute le fortune industriali del gruppo. In compenso tra il '99 ed oggi "l'abile Tronchetti" (come lo ha giustamente chiamato Berlusconi) si è fatto assegnare 301 milioni di euro, il duo Morchio Buora rispettivamente 171 e 141 milioni, Carlo Puri 88 milioni. Compensi in cui hanno un peso particolare alcune stock option (oltretutto esentasse), la cui dinamica – sottolinea Mucchetti – "ha suscitato diffuse perplessità". Non si capisce però quali perplessità, visto che sono compensi  assegnati  dal cda. E come ha detto Sircana, le decisioni dei cda sono "sacre". E' il mercato, inchiniamoci davanti ai suoi valorosi protagonisti.
 
35. CHI HA L'USO DELLA FORZA SU CHI
In Inghilterra il governo ha autorizzato l'uso della forza da parte dei docenti nei confronti dei ragazzi indisciplinati. Sono arretrati, in Italia è autorizzato l'uso della forza sui docenti da parte dei ragazzi.
 
34. LIBERALI ALLA GUERRA DELLA RICARICA
I partiti di centrodestra, sedicenti liberali, non solo non hanno fatto nessuna liberalizzazione nei cinque anni che sono stati al potere ma stanno cercando ora di sabotare quelle fatte dal governo Prodi. In Parlamento hanno scatenato una battaglia più feroce di quella sui Dico contro l'abolizione dei costi di ricarica e gli altri provvedimenti del decreto Bersani. Se continueremo a pagare i 5 euro di tangente alle compagnie telefoniche dovremo ringraziare la Santa Alleanza di Confindustria e Berluscones. Liberisti convinti. Purché non si tocchino certi interessi.
 
33. NON E' TUTTO ORO QUELLO CHE RILUCE
Come si apprende dalle inchieste del P.M. di Potenza Woodcock, un giudice che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, il fotografo Fabrizio Corona, che univa alla sua importante attività professionale anche molte spregiudicate iniziative di altro tipo, in realtà se la passava abbastanza male. 20 milioni di lire dichiarati al fisco nel '99, 33,5 nel 2000, 8,9 nel 2001, 5.728 euro nel 2002. Redditi che crollavano addirittura a zero nel 2003 e nel 2004. E' proprio vero che la vita è dura per chi vuole gestire un'impresa.
 
32. GRANDE LA PROCURA DI ROMA
Chiesta dalla Procura romana l’archiviazione del procedimento a carico del dr. Mario Riccio, che era sotto inchiesta per avere aiutato Welby a interrompere i trattamento artificiali da lui rifiutati. Richiamandosi alla Costituzione (art. 32), i magistrati hanno affermato che «il diritto fondamentale a rifiutare il trattamento medico vale di regola senza esclusioni e quindi anche con riferimento a terapie di cosiddetto sostegno vitale, che non potranno essere imposte con la forza a un soggetto dissenziente e nemmeno proseguite contro la sua volontà». Una decisione che restituisce credibilità e fiducia nella magistratura italiana.
 
31. LA COTOLETTA AL POTERE
Bello, in questo 8 marzo povero di sole, poter festeggiare l'ordine di ritiro dello spot che mette in scena, abbellendolo, un atto di violenza sulle donne prodotto da Dolce-Gabbana. I quali, in un delirio di  onnipotenza alla Baudo, avevano detto che il loro spot non era criticabile "perché l'arte non si discute". In precedenza avevano tolto la pubblicità a un giornale la cui redattrice si era permessa di criticare  la cotoletta cucinata nel loro (nuovo, e costosissimo) ristorante milanese. Aspettiamo la prossima, è gente piena di fantasia e buon gusto.
 
30. O TEMPORA O MORES
Andreotti, fiero oppositore dei Dico, è scandalizzato per l'immoralità dilagante. Una volta, ha detto, facevamo leggi per dare la terra ai contadini, oggi vogliono farle  per permettere ai contadini di baciarsi tra loro. L'illustre ex presidente del consiglio ha ragione, i baci dei contadini – o dei cowboys, vedi il film premio Oscar "Brokeback Mountain" – sono una vergogna, molto meglio quelli dei mafiosi.
 

29. L'INTELLIGENZA AL POTERE
Mossa astuta davvero quella dei due senatori della sinistra estrema, che a questo punto meritano la citazione nominale: Fernando Rossi e Franco Turigliatto.
Ora che hanno fatto cadere Prodi, se davvero tornasse al governo Berlusconi, lui si che certamente ordinerà il ritiro dall'Afghanistan, annullerà la costruzione della base di Vicenza e magari smantellerà Aviano e Sigonella, abolirà tutte le leggi ad personam, varerà (altro che i Dico!) il matrimonio gay, e realizzerà la dittatura del proletariato. Complimenti. Intanto le azioni Mediaset hanno già fatto un bel salto.

 
28. DA QUALI PULPITI
La relazione con Mara Carfagna, ha detto Vladimir Luxuria, sta facendo fallire il secondo matrimonio di Silvio Berlusconi. L'onorevole Casini, dopo il divorzio (alla cui introduzione si era opposto perché contrario ai dogmi della Chiesa), vive more uxorio con una donna che, in base alle generose norme della Camera, ha diritto in quanto sua convivente a fruire dell'assistenza sanitaria a spese di tutti noi. Sono i più fieri nemici dei Dico, che disgregano le famiglie.
 
27. I FURBETTI VENGONO DALL'AUSTRIA
Davvero trasparente la politica di annunci dell'Austrian, che sui Viaggi di Repubblica reclamizza a tutta pagina voli a prezzi allettanti: Mosca 109 euro, Helsinki 149, Il Cairo 219. Peccato che chi riesce a leggere una scritta piccolissima più sotto scopra che vanno aggiunti  un supplemento carburante “fino a 160 euro”, tasse aeroportuali “fino a 68,40 euro”, più il costo (imprecisato) del Ticket Service. Per fortuna dal 4 marzo questo tipo di pubblicità, in base al decreto Bersani, diventerà illecita. Staremo a vedere.
 
26. I MACHO FASCISTI
La metafora politica, spesso banale, fa un salto di qualità con il deputato europeo di An  Umberto Pirilli, che per dimostrare la superiorità del diritto sulla legge ha detto in un suo intervento al Parlamento di Strasburgo: “La legge è femmina e può essere violentata, il diritto no perché è maschio”. Il Pirilli oltre che parlamentare è avvocato e professore di diritto, uomo di cultura è.
 
25. CHE INGIUSTIZIA, PERO'!
Catania ha avuto 6 milioni e mezzo di liquidazione per aver finito di distruggere le Ferrovie, perché a Cimoli che ha finito di distruggere l'Alitalia non si vuole dare altrettanto?
 

24. CHI C'E' NEL PIANETA CALCIO
Qualcuno ha detto di non scandalizzarsi per i fatti di Catania perché anche i morti fanno parte del sistema calcio. I morti probabilmente no, i delinquenti e gli imbecilli sì.

 
23. TONI NEGRI
Il filosofo Toni Negri è quello che nel '78, eccitato dall'impresa dei killer delle Brigate Rosse che avevano assassinato in un agguato cinque poliziotti e fatto prigioniero, per poi ucciderlo, il povero Aldo Moro, esaltò con parole poetiche “la geometrica bellezza di Via Fani”. Il filosofo Toni Negri è quello che dopo il rientro dall'accogliente rifugio francese dove era riparato per sottrarsi alle condanne, poi parzialmente scontate, per la sua attività di fiancheggiatore del terrorismo, è ricevuto con il massimo onore e chiamato a fare conferenze e lezioni dalle principali Università italiane. Il filosofo Toni Negri è quello che, come ha rivelato l'Espresso, riceve tremila euro di pensione al mese, come ex parlamentare per una legislatura, dallo Stato italiano.
 
22. I PANNI SPORCHI DI VERONICA
Se la moglie dell'ex premier, dopo 27 anni di sopportazioni che evidentemente tanto devono esserle costate, ha deciso di pretendere pubbliche scuse dal marito scrivendo addirittura a Repubblica, è segno che c'è sotto un problema più serio delle – peraltro non nuove – avances pubbliche più o meno spiritose alla bonazza di turno (questa volta Aida Yespica – "con te andrei dovunque" – e Mara Carfagna: "se non fossi sposato la sposerei subito"). Niente paura, il paladino della Sacralità della Famiglia, se fosse costretto una seconda volta a far ricorso al divorzio, potrà essere uno dei primi a utilizzare i nuovissimi Pacs del governo Prodi.
 
21. BUFALE VOLANTI
Strana notizia dal Belgio su una ragazza che avrebbe ucciso la rivale sabotando il suo paracadute. Le due donne si erano lanciate insieme a due compagni con i quali avevano svolto una serie di figure in caduta libera ma poi la vittima, mentre gli altri tre aprivano regolarmente, non era riuscita ad attivare né il primo paracadute né la riserva. Secondo il Corriere il sabotaggio sarebbe avvenuto durante la caduta libera – cosa ridicola solo da pensare – e le telecamere montate sul casco dei compagni avrebbero mostrato i tentativi disperati di aprire i paracadute manomessi. Ma un paracadutista in caduta libera scende di quasi 50 metri al secondo e il compagno che ha aperto non potrà mai inquadrarlo con la sua camera. Addirittura il Giornale ha raccontato che i tentativi di aprire i due paracadute sarebbero mostrati dalle riprese della telecamera “montata sul casco della vittima”, cosa possibile solo se la poveretta avesse avuto davanti a sé uno specchio. Complimenti alla nostra stampa, quanto a controinformazione riesce a riscattare perfino le perizie sui sospetti degli attentati di Unabomber.
 
20. 1100 EURO PER UN CENONE
Riferiscono le cronache che circa 70 persone hanno speso 1100 euro a testa per partecipare al cenone allestito la notte di San Silvestro dal celebre chef Heinz Beck all'Hilton di Roma.
Magari se qualcuno dà uno sguardo alla lista delle prenotazioni poi scopre che qualcuno di questi dichiara un reddito pari a 1100 euro al mese…
 
19. WELBY MESSO AL BANDO, IL BANDITO DE PEDIS ONORATO
“Io amo la vita. Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l'amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso, e morire mi fa orrore. Purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita, è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche”.
Sono parole di Piergiorgio Welby, che per la sua colpa – aver rifiutato le cure insensate e testarde – si è visto negare i funerali religiosi, gli stessi che la Chiesa cattolica abitualmente concede ai capi della mafia. Domenica 24 dicembre, vigilia di Natale, Welby viene onorato laicamente alle ore 10,30 nella piazza S.Giovanni Bosco, a Roma. In quella stessa Roma in cui si sono consentiti i funerali religiosi di Renato De Pedis, il capo della sanguinaria Banda della Magliana, al quale per i suoi "meriti" verso il Vicariato fu addirittura eccezionalmente riservata la sepoltura nella storica basilica di S. Apollinare. Se mai un giorno Iddio peserà sulla sua bilancia l'anima proba e giusta  di Welby e quella di Renato de Pedis, sicuramente chiamerà qualcuno a rapporto per chiedere spiegazioni. Chissà cosa gli diranno.
 
18. DOPO LE SCHEDE, SAREBBERO DA RICONTARE PURE GLI ITALIANI
Dopo la vicenda delle schede da ricontare, un'altra verifica – avverte il sindacato di base della ricerca (usirdbricerca.it) – andrebbe fatta sui risultati dell'ultimo censimento della popolazione: a cominciare da Napoli, dove la soglia del milione di abitanti, utile per lo status di città metropolitana con tutti i consequenziali benefici, sarebbe stata superata diosolosacome, per arrivare a Roma – dove pochi giorni fa, ricorda la stessa RdB Ricerca, sono inopinatamente riapparsi circa 200 mila desaparecidos sfuggiti all'Istat insieme alle rispettive abitazioni. Una riconta della popolazione italiana sarebbe quindi quanto mai utile. A quanto pare, dopo la fantagiustizia siamo alla fantastatistica.
 
17. QUANTI DISABILI DI LUSSO!
I quotidiani romani hanno denunciato lo scandalo delle auto di lusso che grazie al contrassegno “Disabili” entrano e parcheggiano tranquillamente nel centro storico. Due giorni fa, in Via del Babuino, su 20 auto 12 avevano il fatidico contrassegno: tra queste una Jaguar, una Mercedes, diversi Suv da 40.000 euro e oltre. Difficile pensare che tutte venissero usate da autentici disabili. Ma lo scandalo maggiore non è il parcheggio, sono le agevolazioni fiscali. Se capita di avere un anziano genitore con seri problemi di memoria e deambulazione, dopo svolte le pratiche necessarie gli si può intestare la nostra nuova macchina (che lui, poi, non utilizzerà neppure una volta l'anno). Si potrà così pagare l'Iva al 4% anziché al 20, detrarre dall'Irpef il 19% delle spese di acquisto, non pagare il bollo. Per non parlare poi dei casi ancora più gravi di veri e propri falsi. Un po' di controlli mirati aiuterebbero quanto meno a capire quanti sono i disabili veri e quanti i furbetti che sfruttano vergognosamente le generose agevolazioni previste – giustamente – per i primi. E forse – come qualcuno ha proposto – non guasterebbe neanche limitarle un po'. Detratti i casi delle auto adattate, che possono essere anche assai costose, per le auto comuni, anche per l'Iva si potrebbe stabilire un tetto di spesa. Una misura ragionevole nell'attuale situazione della finanza pubblica.
 
16. IL MAGO OTELMA NO GLOBAL
Invece di andare a nascondersi dopo i disastri combinati all'economia Tremonti imperversa più che mai con le sue sottili escogitazioni. Adesso a sorpresa si è scoperto no global, preoccupando Casarini che si domanda: Dove abbiamo sbagliato? Merita comunque una citazione il suo commento a proposito della imponente manifestazione di Roma: “Noi abbiamo riempito la piazza, la massa si è presentata sulla scena”. E ha spiegato al cronista di Repubblica: “I grandi numeri si fanno solo con la somma di piccoli numeri”. Puro genio.
 
15. MANZONI RIVISITATO
Ecco la sintesi dei Promessi Sposi fatta da una studentessa di un liceo di Merano, come riferita dallo scrittore (e professore) Alessandro Banda: “Ci sono tre sacerdoti, don Abbondio, don Rodrigo e don Cristoforo, che si alleano per non far sposare Renzo con la Monaca di Monza”. Forse non è solo il bullismo il male della scuola italiana.
  
14. PERA GUERRIERO RELIGIOSO
Una lettrice ci scrive indignata del manifesto “Per l'Occidente”  dell'ex presidente del Senato Pera, che nella foga di slanciarsi contro i nemici della nostra civiltà si abbandona ad affermazioni al limite del razzismo. Le abbiamo risposto di riservare lo sdegno per cose più serie. Come ricorda G.A.Stella, prima di diventare più papista del Papa – e più fallaciano della Fallaci – il Pera era stato il più giustizialista dei giustizialisti, poi il più laicista dei laicisti, il più fiero avversario dell’inserimento delle radici cristiane nella Carta Ue, l’accanito teorico della fecondazione assistita. Diventato – dopo la sconfitta dei no al referendum sulla legge 194 – un derisorio censore dei suoi promotori. Come abbiamo scritto in altra sede, l'ultima  versione del personaggio più che un Guerriero richiama il fraticello isterico del film «L’Armata Brancaleone» che al grido «Dio lo vuole» precipita nell’abisso, con maligna soddisfazione degli spettatori, mentre fa traballare un fragile ponticello per dimostrare ai riluttanti adepti che il Signore non gli permetterà di cadere. Folklore.

13. NEI CONCORSI PUBBLICI SI PUO' COPIARE BASTA FARLO CON ATTENZIONE
"E' illegittimo il provvedimento di esclusione dal concorso per copiatura nel caso in cui nell'elaborato manchi una pedissequa riproduzione di frasi e proposizioni contenute nel testo assunto a termine di confronto, e risulti comunque che la porzione di elaborato che si afferma inficiato da copia sia ridotta rispetto al testo complessivo dell'elaborato" (Sentenza del Consiglio di Stato 7 novembre 2006 n. 6558 – Sez. VI – Pres. Varrone, Est. Polito – segnalata dal notiziario RSB Ricerca)

12. VASCO COME NOSTRADAMUS?
Quando Vasco Rossi compose i famosi versi in cui diceva di volere "una vita spericolata … esagerata …  di quelle che non si sa mai … di quelle che non dormi mai … una vita piena di guai …”, neanche lui sapeva che li aveva scritti per Romano Prodi al suo secondo governo. E quando diceva “e forse non ci incontreremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, e ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi” non si riferiva forse al rapporto tra Prodi e i suoi ministri? E sempre rivolgendosi a Prodi concludeva ghignando “vedrai che vita, vedrai!!!! Grande, profetico Vasco.

11. LA CGIL IMPEGNATA A EVITARE ALTRI SCONTRI LUXURIA-GARDINI
In mezzo ai problemi tragici dell'ordine pubblico e a quelli preoccupanti dell'immigrazione, del precariato, della scuola che funziona male, dell'Alitalia che più vola e più perde, delle Ferrovie dello Stato in profondo rosso, dell'immondizia che dobbiamo portare in Germania a caro prezzo perché a Napoli la camorra non permette di smaltirla, del debito pubblico da risanare con pesanti sacrifici, di Berlusconi che si è lesionato il menisco e difficilmente potrà ancora palleggiare e chi più ne ha più ne metta, che cosa propone la Cgil – Sezione "Nuovi diritti"? Creare bagni unisex in tutti i posti di lavoro, in modo da eliminare le differenze di genere e risolvere una volta per tutte problemi come quelli che hanno dato luogo allo storico scontro Luxuria-Gardini. Sarebbe interessante sapere cosa avrebbe detto in proposito la buonanima del grande Di Vittorio.

10. SICILIA FELIX

Tra i superstipendi dei super manager della regione Sicilia pubblicati da Repubblica fa spicco quello del Direttore dell'Agenzia delle Acque e dei Rifiuti: circa 1500 euro lordi. Non al mese, AL GIORNO. Il Direttore ha protestato contro la diffusione della notizia, che ha invaso la sua privacy. Si chiama, nomen omen, Felice Crosta.
 
9. "MAGNATA" CHARTA
Il 17 ottobre scorso è accaduto un evento epocale passato quasi sotto silenzio nella stampa italiana. L'Imperatore George Bush II ha firmato una legge, il Protecting America Act, che in caso di sospetto terrorismo sancisce la definitiva abolizione – dopo la sospensione varata con il Patriot Act del 2001 – nientemeno che dell'habeas corpus: il principio secondo cui nessuno può essere imprigionato senza conoscere le accuse e avere la possibilità di difendersi, nè torturato.
Si tratta di un principio che è legge nel diritto anglosassone dal 1627 (re Carlo II), ed era contenuto nientemeno che nella Magna Charta, la madre di tutte le costituzioni liberali moderne, concessa da Giovanni Senzaterra nel 1215. E' chiaro. A forza di esportarla, una cosa finisce.

8. PICCOLI CORTIGIANI CRESCONO
Un bambino di sette anni – raccontano gli aedi del "Giornale" di proprietà della famiglia Berlusconi – ha detto all'ex premier nel corso di un suo incontro con i fans: "Quando ti ho visto ho pensato che avevi quarant'anni, solo da mio padre ho saputo che ne hai settanta". Berlusconi lusingato lo ha voluto vicino a sé alla cena. Giusta punizione per uno così ruffiano sin da piccolo. 

7. DI NUOVO IL 5 PER MILLE, PER FAVORE NO!
Tra le tante Tremontate della passata legislatura, quella del 5 per mille è forse la più perversa. Partito per sostenere la ricerca l'ex ministro si è allargato al volontariato, e va bene. Ma poi già che ci si trovava ha sparso i soldi dell'Irpef a pioggia anche su circoli del golf e degli scacchi, accademie del peperoncino, parrocchie e seminari, e perfino sui suoi amichetti della Guardia padana. Adesso che il governo ha sospeso queste elargizioni costoro hanno cominciato a gridare allo scandalo, e c'è il timore che le pressioni inducano a ritornare al vecchio sistema. Ma per dare fondi alla ricerca e al volontariato, cosa in sé giusta, la strada seria è stabilire innanzitutto quante risorse si vogliono stanziare e poi individuare (attraverso criteri oggettivi) le istituzioni "serie" alle quali farle arrivare. Ritornare al metodo "fai da te, dai soldi a chiunque vuoi, tanto paga Pantalone" sarebbe un delitto.

6. RICCHI ANCHE D'ANIMO E RICCHI SOLO DI SOLDI
Rimbalza dall’America la notizia che il miliardario Warren Buffet, invece di lasciare il proprio patrimonio in eredità ai figli, ne ha donato l’85% alla fondazione di beneficenza creata da Bill Gates. Sembra incredibile misurando con i nostri standard ma la verità è che in America da sempre i ricchi regalano al pubblico (non solo americano ma di tutto il mondo) musei e biblioteche – vedi Paul Getty – e finanziano scuole e ospedali. Anche i miliardari italiani di una volta, come i Medici di Firenze, mantenevano i grandi artisti, raccoglievano i loro capolavori in gallerie aperte al pubblico, fondavano biblioteche, creavano cultura. I miliardari italiani di oggi alla Moratti o alla Berlusconi non donano al pubblico musei e biblioteche in cui del resto raramente hanno messo piede ma dilapidano centinaia di milioni di euro per acquistare giocatori di calcio da far palleggiare in uno stadio. La cultura da loro creata – di cui sono espressione le tifoserie, le curve – è al livello dei piedi dei loro calciatori. Purtroppo ognuno ha i capitalisti che si merita.

5. NUOVO INCARICO PER IL PROFESSORE
Corre voce in Vaticano che tra i cardinali, dopo il passo falso con gli islamici fatto da Papa Ratzinger, si sia fatta strada l'idea di sostituirlo con un commissario. Sembra ci si stia orientando su Guido Rossi.

4. CLINTON BACCHETTONE COME BUSH?
Come informano le cronache, in occasione dei festeggiamenti per il suo sessantesimo compleanno  l'ex presidente Clinton si è dichiarato d'accordo con Bush, che per combattere l'Aids in Africa, invece di mandare medicinali, aveva esortato gli africani alla castità. Un salto non da poco per uno che durante la sua presidenza aveva trasformato la Sala Ovale in Sala Orale.

3.
Il Ministro mascherato da girotondino in piazza Montecitorio, il Capo dell'opposizione mascherato da beduino in Marocco. Lo spettacolo del Potere.

2.
Le cose incredibili per la nostra inguaribile ingenuità aumentano così rapidamente che ci vediamo costretti a inaugurare un’apposita rubrica. Così apprendiamo che Carraro, presidente di lungo corso di mille enti e infine della Fgci, era contemporaneamente Presidente del Medio Credito Centrale, istituto bancario controllato dalla Capitalia di Geronzi, con un compenso di 800.000 euro l’anno. Nell’estate 2003 il Carraro banchiere garantì una ricapitalizzazione di 110 milioni necessaria per salvare la Lazio dal fallimento, dopodichè il Carraro presidente Fgci certificò che la Lazio aveva le carte in regola per iscriversi al campionato. Nel 2002 la Roma di Sensi risanò il bilancio tramite plusvalenze realizzate vendendo modesti giocatori a prezzi gonfiati. Ben 10,97 milioni arrivarono dalla vendita di Franco Brienza al Palermo. Di chi era il Palermo all’epoca? Di Sensi. Da non credere anche la plusvalenza realizzata dal Milan, che ha ricavato 181 milioni dalla cessione del suo marchio. A chi? Ma ad una società controllata al 100% dallo stesso Milan, è semplice. Finanza creativa, Tremonti docet. Cose facili da accadere quando il conflitto di interessi è al vertice dello Stato. E quando si sa che, alla peggio, arriverà un ennesimo decreto salva debiti.
 
1. A SORPRESA UN GOVERNO DEFUNTO NOMINA TRE NUOVI ISPETTORI AL SECIT
Ultimo atto, almeno per il momento, della Fortunato Story (ci mancherà, il protagonista della nostra soap opera?  O troverà modo di riciclarsi in qualche altro ministero? Lo scopriremo presto). Nominati tre nuovi superispettori la notte prima dell’addio del vecchio governo.
Si tratta del consulente-amico-coautore di Tremonti Giuseppe Vitaletti e di due magistrati (Giovanni Verucci, già Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia e Luca Cecchini, capo della segreteria tecnica del S.Segretario Vegas).
Grande atto di fair play istituzionale, ora che il Secit è diventato un organo di consulenza del ministro, che un ministro decaduto nomini i consulenti di quello che gli succederà. Ma in questo clima di illegalità diffusa, in cui le scorte che erano state negate al povero Marco Biagi vengono messe a solerte disposizione delle amichette di Moggi, non c’è da meravigliarsi di niente, neanche che si tenti di organizzare nottetempo in zona Cesarini una sistemazione forzata di persone amiche in un ente al riparo dello spoil system. Non si è però tenuto conto che quest’ultimo atto rischia di essere probabilmente quello che decreta la fine, purtroppo non gloriosa, di un ente che in passato ha svolto un ruolo non secondario per la crescita culturale e professionale della amministrazione finanziaria e che sotto la gestione Tremonti è stato fatto diventare – parole di un rappresentante della Corte dei Conti – un autentico “mostro giuridico”. (19.5.06)

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