CHI SI ESTRANEA DALLA LOTTA?

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Dopo aver stroncato con cinque anni di condoni la nascente formazione di una coscienza fiscale “normale” tra gli italiani, avviata con le riforme della scorsa legislatura, la maggioranza – pardon, minoranza – di governo, non avendo più fondi di barile da grattare, torna a pronunciare la parola magica di tutti i malgoverni: “lotta all’evasione”. Dalla Convention dell’Agenzia delle Entrate nello scorso luglio, a tutte le uscite pubbliche di Siniscalco e del suo successore/predecessore, con vasta eco in tutto l’impero mediatico del premier maximo, il concetto è così ribadito negli ultimi mesi che qualcuno potrebbe anche credergli. Qualcuno potrebbe pensare, addirittura, che chi dovesse trovarsi a lavorare in questo periodo per l’organismo amministrativo centrale in questa lotta epocale, sia da considerarsi un privilegiato. A parte che la valutazione dovrebbe limitarsi a coloro che godono di un contratto a tempo indeterminato, e cioè a quasi nessuno di quelli assunti negli ultimi anni, basta pensare, per ricredersi, che i lavoratori confluiti nell’Agenzia il 1/1/2001 hanno avuto il loro primo contratto siglato nel 2004. E a fine 2005, non si parla ancora del rinnovo. Riportiamo il testo del comunicato sindacale unitario delle Segreterie Nazionali Agenzie Fiscali di CGIL, CISL, UIL, SALFI, RDB, FLP INTESA

Alle strutture territoriali delle OO.SS.

Ai lavoratori delle Agenzie Fiscali

Le risposte del governo in ordine alle principali richieste sindacali per il secondo biennio economico del CCNL delle Agenzie fiscali, sono “finalmente”, arrivate:

  • No all’elevazione del valore del buono pasto a 7 euro
  • No al calcolo ai fini della liquidazione della parte stabilizzata in quota indennità di agenzia
  • No alla abolizione della decurtazione salariale in caso di malattia inferiore a 15 gg.

Nei fatti, perciò, il governo, che continua tra l’altro a sottostimare l’entità’ dello stesso beneficio contrattuale, ha detto no al contratto dei lavoratori delle Agenzie fiscali scaduto ormai da più di due anni.
E allora questo è il nostro programma “natalizio” dei prossimi giorni. Chiediamo alle strutture territoriali di:

  • organizzare, a partire dal 12 dicembre p.v., e fino a sblocco della vertenza, tutti i giorni e almeno per un’ora al giorno in orario di sportello, assemblee in tutti i posti di lavoro delle entrate, del territorio e delle dogane
  • invitare i colleghi ad astenersi da eventuali mansioni superiori rispettando rigidamente le procedure previste nell’espletamento dei servizi d’istituto
  • chiedere ai lavoratori interessati l’astensione dall’utilizzo del mezzo proprio per attività esterne.

Chiediamo, altresì, ai colleghi doganali di non fornire ulteriore disponibilità all’effettuazione del “servizio prolungato” oltre il normale orario.
Da ultimo le strutture territoriali potranno, d’intesa tra di loro, individuare ulteriori e più incisive forme di lotta
Se il programma “natalizio” non sarà sufficiente a far recedere il governo da tali posizioni provocatorie, preannunciamo, fin d’ora, entro fine anno, una manifestazione nazionale a Roma a palazzo Chigi.

Roma, 7 dicembre 2005

Solo qualche commento
Per capire meglio la protesta dei lavoratori, che vede addirittura parlare all’unisono tutti sindacati, confederali e autonomi, occorre fare alcune precisazioni:

  • l’elevazione del buono pasto da 4,65 euro (le novemila lire dei tempi della sua introduzione!) a 7 euro è stata già concessa agli altri lavoratori del pubblico impiego, per cui non si capisce con quale logica si vuole negarlo a quelli delle agenzie: la lotta all’evasione toglie appetito?
  • la decurtazione salariale per malattia è da spiegare bene ai non iniziati, perché è davvero poco comprensibile: se stai male un giorno o due, fino a 14, ti viene decurtato lo stipendio della quota giornaliera dell’indennità di agenzia per i giorni d’assenza, se invece ti assenti da 15 giorni in su, NON TI VIENE DECURTATO NIENTE!!!! In pratica, come ti incentivo il dipendente ad allungare la convalescenza…
  • la parte normativa del primo contratto è stata abbastanza deludente, ad esempio quando non ha previsto di inquadrare in apposite figure professionali categorie di lavoratori tipici delle Agenzie fiscali (o previste dalla legge come per i comunicatori ex legge 150/2000)
  • i lavoratori delle Agenzie fiscali hanno dato molto alla collettività affrontando negli ultimi anni due rivoluzioni copernicane consecutive nell’organizzazione del loro lavoro, con professionalità ed impegno fuori dal comune, riconosciutegli a parole dai vertici in tutte le occasioni ufficiali
  • l’Agenzia delle entrate dal 2006 si autofinanzierà con una quota dei proventi della propria attività, non godendo più di trasferimenti dal bilancio dello Stato: i capi pensano sia un successo, i dipendenti tremano…
  • il mancato rinnovo del contratto è da imputarsi quasi certamente a mero intento dilatorio: rinviare la grana al 2006 consente una chiusura migliore del bilancio 2005, e lascia la patata bollente al prossimo governo.

Un altro indizio, dopo la legge elettorale e la “mediazione” sulla Tav, di ciò che dicono i sondaggi che arrivano sul tavolo del Presidente del Consiglio….
E, in ogni caso, rileggendo punto per punto quanto detto, un’ideuzza ce la si fa, sulla questione se la lotta all’evasione tanto sbandierata sia o meno l’ennesimo vuoto proclama…

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