Il Manzoni dell’umana imperfezione 2017

Il Manzoni dell’umana imperfezione 2017

Al Teatro Manzoni di Roma si continua a ridere anche con l’inizio del 2017. La programmazione di questi primi mesi dell’anno solare è un inno all’umana interiorità, colta con sfumature d’ironia che si mescolano a sferzate di vivacità e a pennellate di delicatezza.

Sei i titoli ancora in calendario per arrivare a concludere, l’11 giugno, la stagione teatrale 2016/2017.

A dare il via alla trafila di comicità è lo stesso spettacolo che chiuderà il 2016 restando poi in scena fino al 22 gennaio. Si tratta de’ Il gufo e la gattina di Bill Manhoff, per la regia di Silvio Giordani, con Rita Forte e Pietro Longhi: una favola moderna che ci racconta le sorti del tenero e scontroso Felix, scrittore che fa il commesso in un negozio di libri vivendo di sogni spropositati rispetto alle sue capacità, e di Doris, cantante di piano bar e attricetta-squillo con poco talento e scarsa cultura che gli piomba nell’appartamento con la valigia: due esseri agli antipodi che si confrontano e si scontrano con delicata comicità su temi come il sesso, la solitudine e l’incomunicabilità.

Si prosegue poi con Victoire di Dany Laurent per la regia di Antonello Capodici che, dal 26 gennaio al 19 febbraio, con Patrizia Pellegrino e Pietro Genuardi, porta in scena la storia solida di una coppia come tante della buona borghesia: più di vent’anno di matrimonio, due lavori di successo, un figlio ormai grande, studente di una prestigiosa università e, ad un tratto, una ragazza più giovane… Una commedia francese incentrata sugli amori di oggi che diventa però anche un inno ai valori della vita e alla voglia di rimettersi in gioco celebrando la Vittoria (Victorie) della vita sugli egoismi e sul rancore.

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L’inverno del Manzoni si conclude poi, dal 23 febbraio al 19 marzo, con la commedia Un amore di Aleksei Arbuzov per la regia di Carlo Alighiero con Elena Cotta e Carlo Alighiero che ci trasporta indietro nel tempo, nel luglio   1968,   sul   lungomare di   Riga,   in   Lettonia,  per raccontarsi l’incontro di un primario di una clinica, tale Rodion   Nikolaievitch, con  la suadente gitana Ania Sesia che   balla cantando  bellissime   canzoni   russe. Senza questo incontro, scontro di due mondi, la loro vita sarebbe proseguita uguale a prima, ed invece nasce un amore che porta al confronto di due identità opposte facendo sbocciare in entrambi una rinnovata fiducia nell’esistere.

Ad inaugurare la primavera è in scena l’inverno esistenziale della senilità a confronto con i problemi di tre giovani donne. E’ così che, dal 23 marzo fino al 16 aprile, Pietro Longhi e Gabriella Silvestri si proporranno sulla scena del Teatro Manzoni con La notte della Tosca di Roberta Skeri, per la regia di Silvio Giordani, raccontando la storia di tre infermiere di una casa di cura per lungodegenti alle prese con lo spettro della disoccupazione. Sono donne moderne, l’una incinta, l’altra alle prese con un marito cassintegrato e, la terza, donna sola con due figlie a carico. A trovare la soluzione sarà l’anziano Oscar che proporrà alle tre ragazze di compiere un gesto eclatante per attirare l’attenzione della stampa. E’ così che mentre le tre infermiere lotteranno per conservare il proprio posto di lavoro, l’anziano degente, ex-sindacalista, ritroverà l’antico ardore e lo slancio di chi si sente ancora utile e si pone nuove obiettivi.

Il penultimo spettacolo in calendario, scelto per festeggiare i 30 anni di apertura del Manzoni, è Non ci posso credere di Annalisa Costa per la regia di Antonello Costa che, dal 20 aprile al 14 maggio, porterà sulla scena un comico di rango, una vedette e un abile corpo di ballo per un succedersi di canzoni, personaggi, passi di tip tap, gags e coreografie come nella migliore tradizione del varietà nostrano.

A conclure invece, una delicata commedia incentrata sui rapporti familiari, quei legami che restano importanti anche quando lo scorrere dei giorni li rende difficili e più tesi. La protesta, questo il titolo della commedia di Roberta Skeri in scena dal 18 maggio all’11 giugno, vede la regia di Maria Cristina Gionta e l’interpretazione scenica di Gabriella Silvestri e Antonio Conte. Al centro della storia, delicata nella sua chiave tragicomica ma attentissima alle sfumature dell’interiorità, è Elsa, anziana madre che un giorno decide di protestare rinchiudendosi in un armadio minacciando di non uscirne più. Elsa è dentro all’armadio mentre escono fuori tutti i problemi della sua famiglia: ripicche, recriminazioni, sorprese tra due fratelli, una sorella, un cognato e un nipote che cominciano a litigare rinfacciandosi di tutto.

Un 2017 che ride dell’umana imperfezione quello che si aspetta al Teatro Manzoni di Roma!

 

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