Vigili assenteisti: tu chiamala, se vuoi, strumentalizzazione

Vigili assenteisti: tu chiamala, se vuoi, strumentalizzazione

di Adalgisa Marrocco

vigileimageVigili Urbani assenti nella notte di Capodanno a Roma, un presidente del Consiglio attonito, una ministro della Pubblica Amministrazione che sguaina la spada. Insomma, il governo vorrebbe trasformare l’acqua calda in scoperta del decennio: “la PA italiana è assenteista e facilona” non è certamente la sinossi di un romanzo fantascientifico.

Eppure i telegiornali e le prime pagine, assecondando le convinzioni/le intenzioni affabulatorie del governo, declinano tutti i sinonimi della parola ‘scandalo’. Ricercare le ragioni di ciò non costituisce affatto un difficile esercizio logico: Renzi e la sua squadra vogliono far digerire agli italiani la riforma della Pubblica Amministrazione, prima ancora che essa possa essere spiegata e discussa. Prima ancora che essa possa essere tacciata di velleità di privatizzazione. Tu chiamala, se vuoi, “strumentalizzazione”.

L’accusa di scandalo inaudito non sussiste e per capirlo basta dare un’occhiata ai dati risalenti a qualche tempo fa. Nel febbraio 2012, il tasso generale d’assenteismo negli uffici pubblici italiani non scendeva sotto il 12 -14%, con punte del 30% e oltre per certe amministrazioni (il comune di Roma, ad esempio) e del 50%, in particolare nei mesi estivi, per determinati enti locali.

Eppure, fino a ieri, tacciabili di assenteismo e faciloneria non potevano essere soltanto i dipendenti pubblici: non molti sanno che, nel 2008, il Ministero della PA aveva avviato un’Operazione Trasparenza. Grazie ad essa, per qualche tempo, erano stati pubblicati sul web dati e statistiche inerenti nomi e parcelle dei consulenti delle amministrazioni, i dati mensili dell’assenteismo per malattia dei dipendenti pubblici nonché le retribuzioni dei rappresentanti dello Stato e degli enti locali nei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica. Già nel 2013, le informazioni si erano ridotte all’osso poiché, a detta della direzione generale del dicastero, c’erano problemi di organico e di risorse economiche per analizzare e semplificare le statistiche. Se esiste un colmo per il Ministero della Pubblica Amministrazione – oltre a quello di essere in mano ad una ministro che, da parlamentare, dell’assenteismo aveva fatto una prassi – non può essere altro che questo.

D’improvviso, il governo Renzi si risveglia e con qualche tweet promette mari e monti. Nonostante Grillo sostenga che il caso dei Vigili assenteisti sia un modo per distogliere l’attenzione dallo scandalo Mafia Capitale, la tesi più realistica è che, insieme alla volontà di giustificare una riforma dalle intenzioni poco trasparenti, ci sia desiderio di screditare l’amministrazione Marino da parte di molti.

Leggiamo una notizia risalente al 31 dicembre 2013: ROMA – Capodanno (quasi) senza vigili urbani a Roma. In servizio, nella notte di San Silvestro, ci saranno infatti soltanto 440 “pizzardoni”: 270  saranno in servizio per le strade della città e altri 170 resteranno a disposizione nei centralini. Secondo il sindaco Ignazio Marino “basteranno” per un giorno di festa. L’augurio è che abbia ragione ma i numeri dicono che sono molti di meno rispetto al capodanno 2013, quando in servizio erano complessivamente in 770. E il motivo, ancora una volta, è da cercare nel rapporto difficile tra Marino e i vigili, che si trascina di scontro in scontro sin dall’inizio del mandato da sindaco dell’esponente del PD. (tratto da blitzquotidiano.it)

Sembra ancora tutto così inedito?

About Adalgisa Marrocco

Nata in provincia di Latina il giorno di San Valentino del 1991. Firma di politica e bioetica per diverse testate on-line, raccontatrice per Edizioni La Gru col libro “Supermarket e altri racconti indigesti”, traduttrice, sempre politically scorrect.