“Gli immigrati ci rubano il lavoro” / Falsi miti sull’immigrazione #2
Grafico tratto dall’articolo “Migrants steal our jobs” del Migration Policy Centre

“Gli immigrati ci rubano il lavoro” / Falsi miti sull’immigrazione #2

Contrappunti.info continua la sua serie di articoli dedicati all’immigrazione e ai falsi miti ad essa connessi. Si tratta di otto traduzioni estrapolate dal dossier “Is what we hear about migration really true? Questioning eight stereotypes” realizzato dal Migration Policy Centre.

Traduzione di Adalgisa Marrocco

Titolo originale: Stereotype 2 / “Migrants steal our jobs”

Fonte: “Is what we hear about migration really true? Questioning eight stereotypes”, Migration Policy Centre

 

Grafico tratto dall’articolo “Migrants steal our jobs” del Migration Policy Centre

Grafico tratto dall’articolo “Migrants steal our jobs” del Migration Policy Centre

Uno dei più insistenti stereotipi riguardo l’immigrazione è che gli stranieri incrementino i tassi di disoccupazione, mentre i salari si abbassano e i posti di lavoro scarseggiano.

L’Indagine Sociale Europea del 2009 (2009 European Social Survey) ha evidenziato che la quota di popolazione che vedeva gli immigrati come concorrenti variava in base allo Stato membro preso in esame, con una percentuale media UE27 attestata sotto il 50%.

Si è notato che atteggiamenti negativi nei confronti dei migranti sono fortemente correlati con la disoccupazione. In altre parole, maggiore è il tasso di disoccupazione e più gli intervistati sembrano concordi nell’affermare che gli immigrati portino via occupazione ai lavoratori nativi, quindi la percezione negativa è causata più dalle difficoltà socio-economiche che non dal fenomeno migrazioni in sé.

In realtà, i migranti spesso evitano Paesi con alti tassi di disoccupazione. Abbiamo avuto modo di scoprire che immigrazione e disoccupazione siano stati associati in maniera negativa dalla maggior parte dei Paesi UE intervistati (15 su 23) a partire dalla crisi economica iniziata nel 2008. In altri termini, Stati con alti livelli di occupazione riscontravano maggiori tassi di immigrazione, e viceversa. Dieci dei Paesi in questione avevano registrato questa tendenza già prima che la crisi avesse inizio.

Perché l’immigrazione è più spesso associabile ad un basso tasso di mancanza di lavoro? In parte, perché gli immigrati gravitano attorno a luoghi dove la disoccupazione è bassa data la maggiore probabilità di trovare lavoro. D’altro canto, ciò è dovuto anche al fatto che i governi spesso limitano l’ingresso di immigrati durante periodi di alta disoccupazione, in modo da invertire la tendenza.

Qualunque sia la combinazione di fattori, i fatti dimostrano che usare l’immigrazione come capro espiatorio per giustificare la mancanza d’impiego è una tesi in gran parte priva di fondamento.

About Adalgisa Marrocco

Nata in provincia di Latina il giorno di San Valentino del 1991. Firma di politica e bioetica per diverse testate on-line, raccontatrice per Edizioni La Gru col libro “Supermarket e altri racconti indigesti”, traduttrice, sempre politically scorrect.