Disposti a tutto per quel posto

Disposti a tutto per quel posto

Fino a che punto saremmo disposti a sopportare per ottenere un importante posto di lavoro in una multinazionale? Questo è uno degli spunti di riflessione che ci offre Il metodo, commedia dell’autore catalano Jordi  Galceran, in scena al teatro Sala Umberto fino al 18 ottobre per la regia di Lorenzo Lavia.

il metodo

In un ultimo colloquio selettivo, tra candidati veri e psicologi del lavoro in incognito, situazione che già stimola nello spettatore la curiosità su chi possa essere tra i protagonisti “l’infiltrato”, i personaggi saranno sottoposti a prove psicologiche difficili e crudeli che non avranno limiti e che scaveranno nei segreti più personali ed intimi di ciascuno, fino a toccare anche la sessualità degli aspiranti neo-assunti. Un grande tubo trasparente, protagonista anch’esso della commedia, convoglia dall’alto  fino alla sala dei candidati i diversi messaggi contenenti le prove: punto di contatto con il datore di lavoro-grande fratello che nessuno vede, ma che fa sentire il suo sguardo e che contribuisce in tal modo a rendere il luogo di lavoro espressione del disumano, della disumanizzazione e della disumanità.

Il ritmo e i toni crescenti della pièce conducono ad un finale a sorpresa che, come in un giallo, svelerà ogni mistero.

Sul palcoscenico tra gli altri un ottimo Gigio Alberti e la grintosa Fiorella Rubino.
L’attenzione dello spettatore sarà catturata da questo spettacolo e da un naturale parallelismo tra la finzione teatrale e la realtà italiana attuale: cosa sarebbe accaduto se infatti al posto dei quattro ispanici ci  fossero stati un milanese, un fiorentino, un romano e un napoletano a contendersi quell’ambitissimo posto?

il metodo

 

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