Dalle favole agli spot. Riflessione scherzosa, ma seria, sull’immagine della donna (ancora) oggi
Mary Poppins

Dalle favole agli spot. Riflessione scherzosa, ma seria, sull’immagine della donna (ancora) oggi

Secondo il World Economic Forum l’Italia è al 71° posto per la parità di genere, posizionandosi anche sotto la Cina. I dati sono riportati nel global gender gap report del 2013, evidenziando un progresso estremamente lento: il miglioramento del livello di uguaglianza ha visto la crescita di un solo punto percentuale  in sette anni

 

 

Mary Poppins

Mary Poppins

Le principali favole che hanno cresciuto le donne di oggi, hanno contribuito allo stereotipo della donna non autonoma e subordinata all’uomo. Cenerentola, ad esempio, distrugge, senza alcun limite, le figure femminili: ci sono le malefiche sorelle con la perfida matrigna e  la protagonista che non ne esce certamente come  il personaggio positivo della storia: potrà far pena, commuovere, ma è lontano dall’essere un simbolo positivo. Cosa si trae dal racconto di una donna, che, per riscattarsi da un cameratismo al femminile, deve aspettare il principe calzolaio e feticista dei piedi? (la sceglie come sposa – e si badi bene che lei viene scelta, non sceglie – solo perché il piede aveva la giusta dimensione?) Il futuro dei due non ce lo racconta nessuno, ma a questo punto è immaginabile, considerata la motivazione di sentimenti alla base dell’unione, dove la spinta più forte è il riscatto in una scarpa. L’unica figura che potrebbe essere considerata positiva è la fata Smemorina; ma è buona o è semplicemente vittima di una malattia neurodegenerativa, che le conferisce l’irrispettoso soprannome e l’incapacità di interagire energicamente e che le fa pronunciare le afasiche parole salacadulamagicabulabidibibodibibu?

Biancaneve non è da meno. E’ la storia di una donna, che viene servita da sette nani (simboleggiano dei bignami d’uomo perché servono una donna?), che hanno cura di lei come nemmeno una guardia del corpo a quattro ante saprebbe fare. L’incontro col primo arrivato principe azzurro (dopo i sette nani, un puffo gigante?), le fa rinnegare tutte quelle cure e quelle attenzioni, per andare verso cosa? Il  ruolo sociale più elevato, sempre dell’uomo ovviamente, ha la meglio a discapito dei non elevati, ma attenti nani? Perché non ha scelto l’umile cacciatore, che impietosito, una volta incaricato dalla regina (donna sola e quindi affetta da perfidia) di ucciderla, decide di risparmiarla, provando perciò almeno un sentimento? In queste favole di vecchia generazione le donne non nascono quasi mai principesse, ma aspettano sempre un uomo per diventarlo.

La situazione non migliora se si volge lo sguardo alle pubblicità, inoltre più attuali.

Al terzo posto del podio abbiamo lo spot del detersivo per la lavastoviglie con Diego Abatantuono, in cui la donna è disperata per il suo elettrodomestico poco efficace con una padella, come se non avesse mai conosciuto altri problemi nella sua vita. Chi le risolve tutto il suo problematico incrostamento? Un uomo! Cosa più assurda è che, pur trattandosi del noto attore, ha pur sempre violato, disinvolto, il domicilio della signora, che alla fine ne è pure felice, perché uno scrostamento vale una violazione domiciliare. Quindi… l’uomo risolutore e la donna elettrodisperata in cucina, chiaramente.

Al secondo posto troviamo il latte senza lattosio. Chi, intuitivamente, ha preparato la colazione, nemmeno a dirlo. L’uomo, con la sua borsa da lavoro (perché lui lavora, mica prepara colazioni), è pronto ad uscire, tanto ha problemi con il lattosio e colazione non la fa; finchè la compagna non gli propone il latte senza l’allergene e il lavoratore, sorpreso, finalmente comincia a fare colazione. Quindi… l’uomo lavoratore e la donna addetta sempre alla cucina, al servizio dell’uomo.

Al primo posto, con tanto di allori per il maschilismo, abbiamo lo spot di un supermercato. Storia di una coppia, in cui un uomo ha l’unico pensiero del supermercato per cui lavora. Tornato a tarda notte a casa, trova la povera compagna in piedi che gli chiede dove sia stato ed il crumiro è stato a tradirla con gli ortaggi, le verdure e altri prodotti del suo posto lavorativo, perché preoccupato per la loro freschezza. La povera esasperata, che avrebbe tutto il diritto di farsi trovare a letto con i colleghi, che invece alle verdure di notte non ci pensano affatto, conclude mangiandosi le fragole che lui le porta al posto delle classiche rose di un classico post tradimento; tutto questo quando il solerte non fugge da casa, rigorosamente svegliandosi la notte, per andare al suo amato supermercato. Quindi… l’uomo Ulisse da banco e la donna Penelope sotto psicofarmaci.

Quindi…le donne sono ancora oggetto di una considerazione in bianco e nero e l’uomo non ne esce certo a colori.

Leonardo Masucci

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