IN ARRIVO RICHIESTE ASSURDE DI DATI CATASTALI. LO DENUNCIA CARLO PILERI, PRESIDENTE ADOC

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In totale contrasto con lo Statuto del contribuente l’Agenzia delle entrate – interpretando in modo ultra-fiscale la Finanziaria 2005 – ci obbliga a comunicare anche tre volte l’anno i dati catastali dell’appartamento. Riportandoci ai tempi del modulo lunare…
Intervista di Giancarlo Fornari

Saremo bersagliati già nei prossimi mesi da ossessive richieste di fornire i dati catastali dell’appartamento in cui abitiamo, quando le aziende della luce, dell’acqua e del gas cominceranno ad applicare le prescrizioni della finanziaria 2005 ribadite di recente dall’Agenzia delle entrate.
Non solo, infatti, tutte queste compagnie dovranno comunicare al fisco il codice fiscale degli utenti che stipulano un contratto ma dovranno segnalare anche i dati catastali degli immobili presso cui le utenze sono attivate, dati che dovranno essere naturalmente forniti dallo stesso utente.

Lotta alle evasioni? Mah…


Si tratta di obblighi – spiegano alle finanze – che hanno l’obiettivo di far emergere le locazioni immobiliari non dichiarate o dichiarate solo in parte e quindi anche le eventuali attività economiche sottofatturate o del tutto sconosciute al fisco. Obblighi, però, che in molti casi rappresentano degli assurdi, quanto fastidiosi adempimenti a carico delle famiglie e delle imprese.
Il dovere di comunicazione dei dati catastali scatta infatti anche a carico dell’inquilino e in generale di chiunque stipula il contratto di fornitura avendo il possesso dell’appartamento. Che si dovrà attivare – chiedendoli al proprietario o conducendo in proprio una ricerca presso gli uffici del catasto – per reperire i dati e trasmetterli all’ente erogatore.
Ma c’è di più, perchè l’obbligo di comunicazione dei dati catastali scatterà anche in occasione di banali modifiche tariffarie. Addirittura anche la semplice modifica del voltaggio dell’energia elettrica comporterà l’obbligo di comunicarli nuovamente. E non ha nessuna importanza – avverte espressamente l’Agenzia – che gli stessi dati siano eventualmente presenti presso altre banche-dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria.
Se nei contratti sono contenute clausole che prevedono il rinnovo tacito, l’obbligo di comunicazione dei dati scatta a cominciare dal primo rinnovo successivo alla data del 1° aprile 2005. Per quanto riguarda invece le utenze attivate sulla base di contratti stipulati a tempo indeterminato, l’obbligo di comunicazione sarà assolto in occasione delle modifiche contrattuali


Solo vessazioni, dice Pileri


“Norme assurde e in totale contrasto con lo Statuto dei diritti del contribuente”, ha commentato il Presidente dell’Adoc, Carlo Pileri, intervistato da Contrappunti.info. “Lo Statuto infatti esclude espressamente che l’amministrazione finanziaria possa pretendere dal cittadino la comunicazione di dati di cui è già in possesso o di cui sono in possesso altre amministrazioni. Ed è inconcepibile, oltretutto, che all’utente venga chiesto di fornire gli stessi dati da ciascuna delle società che erogano gas, acqua, energia elettrica, le quali poi provvederanno, ognuna per suo conto, a trasmetterli all’Agenzia delle entrate (che invece potrebbe ottenerli direttamente dal catasto in via telematica, senza disturbare nessuno). Ancora più inammissibile che quando si chiede un aumento di potenza della corrente elettrica si debbano comunicare nuovamente gli stessi dati forniti all’atto della stipula del contratto o del precedente rinnovo”.
“Mi domando a cosa possano servire queste richieste ossessive degli stessi dati, se non a far perdere tempo inutilmente a milioni di cittadini e di imprese”, ha dichiarato Pileri, che ha preannunciato un passo ufficiale dell’Adoc nei confronti dell’Agenzia delle entrate per chiedere un’applicazione della legge più ragionevole e che tenga il debito conto delle disposizioni dello Statuto.

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